I romanzi della scrittrice Robin Hoob, pseudonimo usato da Margaret Lindholm, sono attesi sempre con impazienza da moltissimi autori, desiderosi di sapere quali altre avventure attendono i protagonisti e come sappiamo i protagonisti, i luoghi e quanto accade sono sempre descritti in maniera magistrale.

Da pochi giorni è  disponibile in libreria La città dei draghi (City of Dragons, 2012), pubblicato da poco negli Usa e subito tradotto e pubblicato dalla Fanucci Editore.

Il ciclo Rain Wild Chronicles è così composto: 

1. The Dragon Keeper (2009)      -  Il custode del drago

2. Dragon Haven (2010)              -  Il rifugio del drago

3. City of Dragons (2012)            -  La città dei draghi

4. Blood of Dragons (verrà pubblicato negli Usa nel 2013) 

Il ciclo è strettamente collegato alle vicende narrate nel ciclo de I mercanti di Borgomago.

Infatti le famose “navi viventi” sono state costruite con il legno degli alberi delle Giungle delle Pioggie e nel romanzo La nave del destino (quinto volume del ciclo I Mercanti di Borgomago) avevamo letto che i serpenti marini avevano risalito il Fiume delle Piogge, ma per vari motivi (età avanzata, acqua corrosiva, stagione troppo inoltrata e altro) qualcosa non aveva funzionato.

Erano nati pochissimi draghi e molti presentavano difetti molto gravi: rachitici, deformi, non riescono a volare e spesso erano feroci senza ragione.

Per questo si decide una spedizione composta da uomini e draghi per raggiungere la mitica città degli Enderling, la leggendaria  Kelsingara che si dice sia la loro vera dimora.

I draghi superstiti saranno accompagnati da un gruppo eterogeneo di giovani e inesperti custodi e il lavoro di custode di draghi è molto pericoloso e alcuni forse hanno altri interessi ma tutti dovranno affrontare un viaggio pericoloso verso un luogo che forse non esiste

Dopo tante avventure, lungo un fiume reso inospitale dalle piogge tossiche, uomini e draghi si troveranno a combattere la fame, il clima ostile, e i nemici insidiosi, così tra loro si iniziano a creare collegamenti magici, legami che opereranno sorprendenti trasformazioni.

Ora la mitica città di Kelsingra è finalmente vicina, ma altri pericoli sono in agguato, la loro odissea è appena iniziata.

Dalla prima pagina del prologo

Si librava con facilità sulle correnti d'aria, le sue zampe raccolte strette contro il corpo, le ali spiegate. Sulla sabbia del deserto ondulato sotto di lei, la sua ombra increspata la mostrava come una creatura serpentina con ali simili a un pipistrello e una lunga coda pinnata. Tintaglia gorgogliava nel profondo della gola, delle fusa di piacere nella luce del sole. Avevano cacciato all'alba, e cacciato bene. Avevano ucciso le loro prede separatamente, come facevano sempre, e avevano trascorso la mattinata banchettando e dormendo. Ora, ancora sporchi del sangue e delle interiora delle prede, i due draghi avevano in mente un altro obiettivo.

Più avanti e poco sotto rispetto a lei, Ardighiaccio era una sagoma nera scintillante. Il suo lungo corpo si flesse quando spostò il suo peso per incontrare una corrente di vento da cavalcare. Il torso di Ardighiaccio era più ampio e pesante del suo, il corpo più lungo. Le scaglie simili a piume di Tintaglia brillavano di un azzurro scintillante, ma lui era tutto quanto di un nero uniforme. Il corpo di Ardighiaccio aveva risentito della sua lunga prigionia nel ghiacdo e gli sarebbero serviti anni per guarire. Gli squarci nelle sue ali si sarebbero ricuciti più lentamente e i segni delle cicatrici, una volta rimarginati, sarebbero stati sempre visibili.

A differenza della perfezione azzurra di Tintaglia.

La quarta di copertina

La spedizione del Tarman ha finalmente raggiunto la leggendaria Kelsingra, la città dove un tempo draghi e Antichi vivevano in armonia. Tra immense strutture di pietra nera venata d’argento, imponenti statue e strade stranamente vuote e silenziose, Kelsingra continua a serbare i suoi segreti e a mostrare un’aura di mistero ad Alise, Thymara e a chi vi si reca in esplorazione. I draghi richiedono sempre più attenzioni e cibo da parte dei loro custodi, e le risorse cominciano a scarseggiare. Il capitano Leftrin deve quindi fare ritorno a Cassarick, per acquistare provviste e rifornimenti con il compenso che gli spetta per avere portato a termine la spedizione; ma farlo significherebbe anche rendere nota la scoperta di Kelsingra, e attirare orde di saccheggiatori e vandali che deprederebbero la città. Anche Malta e Reyn Khuprus, resi Antichi dal drago Tintaglia, si recano a Cassarick per motivi commerciali; mentre a Borgomago, Hest Finbok deve fare i conti con le conseguenze della fuga di sua moglie Alise e del suo segretario Sedric. Nel frattempo, a Chalced, le condizioni di salute del duca peggiorano, e l’uomo è sempre più determinato a trovare le parti di drago che potrebbero salvargli la vita, ed è disposto ad usare qualunque mezzo per raggiungere il suo scopo: i draghi dovranno scandagliare le profondità dei loro ricordi ancestrali per sbloccare i segreti sepolti a Kelsingra e mettere in salvo sé stessi e i loro custodi.

L’autrice

Robin Hobb, nata in California nel 1952, è l’autrice di diverse popolarissime saghe, come la Trilogia dei Lungavista, I mercanti di Borgomago, la Trilogia dell’uomo ambrato, la Trilogia del figlio soldato e Le Cronache delle Giungle della Pioggia, tutte pubblicate in esclusiva in Italia da Fanucci Editore.

Paragonata a J.R.R. Tolkien e a Ursula K. Le Guin, Robin Hobb ha antecedenti letterari ben più remoti. Dopo Il custode del drago e Il rifugio del drago, finalmente in libreria il terzo, atteso volume de Le Cronache delle Giungle della Pioggia.

Robin Hobb vive e lavora a Tacoma, Washington.

Robin Hobb, La città dei draghi (City of Dragons, 2012)

Traduzione Gabriele Giorgi

Fanucci Editore, collana Immaginario fantasy, pagg. 403, euro 22,00

ISBN 978-88-347-1940-4