Come spiega Martin Arnold nell'introduzione alla sua Storia dei draghi, tutti ne abbiamo un'idea abbastanza chiara, spesso derivata da una mescolanza fra i tratti narrati da J.R.R. Tolkien in Lo Hobbit e quelli della leggenda cristiana di San Giorgio e il drago.  I draghi presenti nell'immaginario umano sono però molti di più e si presentano in numerose circostanze, spesso imprevedibili. Il saggio inizia nientemeno che con un episodio storico, risalente alla Prima guerra punica e basato su un bollettino ufficiale di Marco Attilio Regolo. Arnold non lo dice, ma quell'episodio ha fornito a Robin Hobb  lo spunto di partenza per il racconto The Triumph, contenuto nell'antologia Warriors. Episodi storici, miti e leggende hanno spesso fornito materiale su cui i moderni autori hanno inserito nuove storie che stanno contribuendo a riplasmare il nostro immaginario, come testimoniato da Arnold nella parte finale che, da Kenneth Grahame con Il drago riluttante e passando da quelli di C.S. Lewis, Ursula K. Le Guin, Anne McCaffrey, Michael Ende e numerosi altri autori, arriva fino a George R.R. Martin.

Il volume è chiuso da una postfazione firmata da Licia Troisi.

La sinossi

I draghi sono un fenomeno globale. Troviamo tracce di questi mostri alati a diverse latitudini e in varie epoche: animali mitologici che hanno turbato l’umanità per migliaia di anni. Dalle bestie sputafuoco del mito e delle leggende nordeuropee al Grande Drago Rosso del libro dell’Apocalisse, dal ruolo soprannaturale nell’antica Cina a quello delle donne-drago che hanno rappresentato una minaccia all’autorità maschile. Ma c’è una cosa che tutti i draghi hanno in comune: la paura suscitata dal loro formidabile potere e, di conseguenza, il nostro bisogno di sopprimerlo, di placarlo o, in qualche modo, di assumerlo come “nostro”. Come spiegare questa esigenza? È il nostro bisogno di imporre l’ordine sul caos, incarnato in un cavaliere, un eroe in grado di uccidere i draghi? È il nostro terrore della natura scatenata nella sua forma più distruttiva? O il drago non è altro che l’espressione di quel mistero più grande e inquietante di tutti: la nostra mortalità? Martin Arnold ripercorre la storia dei draghi, le concezioni leggendarie e storiche su queste figure, la loro rappresentazione e i significati metaforici, religiosi, mitologici, dall’Età Antica a Il trono di spade, e risponde all’interrogativo su cosa abbia spinto l’uomo a creare nel suo immaginario queste creature magnifiche.

La sinossi

Introduzione. Le origini dei draghi

I draghi nella mitologia  greca e romana

I draghi nella Bibbia e nella vita dei santi

Il drago germanico, parte prima. La mitologia norrena e la letteratura inglese antica

Il drago germanico, parte seconda. Saghe dei tempi antichi

I draghi nei Bestiari e nella mitologia celtica

I draghi asiatici

I draghi nella narrazione popolare anti-sistema

I draghi europei nella fantasia e nei fatti dal Romance medievale al drago da cameretta

L'antico drago rivive: J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis

Una desolata landa di draghi

I draghi di George R.R. Martin e la Questione del Potere

Conclusione. Il drago e la paura

Postfazione

L'autore

Martin Arnoldè senior lecturer di Letteratura inglese presso la University of Hull. Ha conseguito un dottorato con una tesi sulle saghe islandesi medievali alla University of Leeds nel 1996. È stato uno dei curatori della rivista Studies in Medievalism. Tra i suoi libri di maggior successo ricordiamo The Vikings. Culture and Conquest(2006) e Thor: Myth to Marvel (2012).

Martin Arnold, Storia dei draghi. Dai Nibelunghi a Game of Thrones (The Dragon. Fear and Power, 2018)

Traduzione di Annarita Guarnieri

Odoya – Odoya library – Pag. 352 – 24,00 €