Dopo i primi momenti di isteria di massa (perché è giusto definirla così), dopo esserci messi di buona lena a riportare le dichiarazioni di Toshio Suzuki, cofondatore dello Studio Ghibli insieme a Miyazaki e Takahata per ciò che realmente fossero, ecco che col passare dei giorni abbiamo visto la casa di produzione cinematografica nipponica raddrizzare il tiro, rilasciando nuove, chiarificanti spiegazioni che ci danno ragione.
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4 commenti
Aggiungi un commentoBah... mi sembra una giustificazione pelosa.
Personalmente ero d'accordo con FM - le parole di Suzuki mi erano sembrate verso il "ci prendiamo una pausa perche' lavoriamo con freelance che costano un sacco se non produciamo film che facciano ottimi incassi, quindi abbiamo bisogno di riorganizzarci prima di continuare a pagare" piuttosto che il sensazionalistico "lo studio Ghibli chiude" di molte altre testate
Grazie!
I film Ghibli sono fantastici per arte-idee-colori-disegni-ecc ma costano un boato di manovalanza. Dovrebbero trovare un giusto compromesso, quindi la pausa ha più che senso. Non so, non mi era sembrata una comunicazione così eclatante e leggendo poi mi è sembrato più che plausibile. Certo il titolone attira. I più tonti saranno corsi a comprarsi tutta la filmografia (che ha senso...
)... rinnovarsi a volte è necessario, e non è sempre una cattiva idea.
All'uscita di Ponyo sulla scogliera, il blockbuster americano del momento, Batman il Cavaliere Oscuro di Nolan, floppò miseramente in Giappone perché uscì miopemente in concorrenza con il film di Miyazaki.
Oggi invece Si alza il vento non riesce a competere con Frozen.
Il ripensamento è necessario, ma forse bisogna ripensare i film, per recuperare il pubblico più che la linea imprenditoriale.
L'idea che "se qualcuno vuol disegnare può andare in Thailandia" mi sembra felice come quella dei Call Center delle aziende italiane in Romania o della produzione di Gucci spostata in Cina.
Vorrà dire che nei prossimi decenni finiremo per vedere i film di animazione thailandesi al posto di quelli dello Studio Ghibli.
Suzuki vergogna.
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