La Fazi Editore pubblica il romanzo L’imperatrice  (2015) della scrittrice Silvia Vaccari.

L’imperatrice ci narra la vita, ovviamente romanzata, di una donna nata a Roma nel 1481 che, grazie alla sua splendente bellezza,  guidata con mano ferrea da sua madre, in poco tempo era divenuta una cortigiana di alto rango il cui salotto veniva frequentato da ricchi signori, nobili e alti prelati.

Il suo vero nome era Lucrezia Cognati ed era figlia di una prostituta, di nome Diana Cognati, che la ebbe frequentando un influente personaggio della Curia Romana.

La madre si accorse molto presto che la sua bambina sarebbe diventata una splendida fanciulla e fece di tutto per farla studiare e preparare alla vita di cortigiana di alto rango, non riuscì invece nel compito di conservarla “pura” (una ragazza vergine aveva un altissimo valore) e la ragazza in giovanissima età di unì con un coetaneo e partorì una bambina a cui diede il suo stesso nome di Lucrezia. La notizia ovviamente fu tenuta segreta e la bimba venne affidata alla cura delle monache di un convento vicino Roma.

Molti sono i personaggi famosi e realmente esistiti che frequentarono il salotto di Imperia (nome d'arte assunto da Lucrezia) e che ebbero i suoi favori, fra cui Agostino Chigi ricco e potente banchiere senese, abile negli affari, anche i più rischiosi. Raffinato mecenate, appassionato d'arte e del lusso, sponsorizza e protegge numerosi artisti del suo tempo. Presta i soldi ai papi con la stessa nonchalance con cui li presta agli uomini d'arme più sanguinari. Fu l’amante di Imperia per un lungo periodo.

Altro personaggio famoso fu il pittore Raffaello, il grande artista del Rinascimento che arrivò a Roma nel 1508 chiamato alla corte papale dal Bramante. Non esistono prove certe, ma pare che Imperia gli abbia fatto da modella nel celebre dipinto “Il Trionfo di Galatea”.

Nella sua vita Lucrezia/Imperia frequentò moltissimi uomini ma non conobbe mai il vero amore e forse l’unico uomo di cui si innamorò fu un certo Angelo Del Bufalo, personaggio realmente esistito, anche se sconosciuto ai più, che era un nobile squattrinato e opportunista.

La storia seppure romanzata della vita di Lucrezia che nello svolgere il suo “lavoro” era appunto diventata Imperia, è vera ed è il risultato di mesi di ricerche, fatte dalla scrittrice per mettere insieme tutti i particolari della vicenda.

Inoltre l’autrice si è documentata sui dettagli della vita quotidiana di quell’epoca, per far sì che l’ambientazione e gli scenari fossero rigorosamente veritieri. Frutto della sua fantasia sono invece molti dei personaggi minori ed il profilo psicologico dei protagonisti.

Un brano

«Non avrai da lamentarti di me, mi dedicherò alla vita per cui sono stata educata.

Nessuno può sfuggire al proprio destino».

Mi fissò sbalordita.

«Non ti sembra di esagerare?».

«Diventerò l’imperatrice delle cortigiane».

Mi voltai verso di lei. «Non è questo che volevi?».

Questo era il futuro che mia madre aveva in serbo per me. Con la mia bellezza, una sapiente eleganza e qualche anno di studio alle spalle avrei saputo tener testa a cardinali, scrittori e poeti. Sarei diventata presto un’autentica cortigiana. Mi sentivo sicura di me stessa, prepotente e più furba di tutti. Che ingenua.

La quarta di copertina

Di una bellezza irresistibile, colta e maliziosamente astuta, fin dalla nascita la piccola Lucrezia è stata educata per raggiungere un unico obiettivo: diventare l’imperatrice delle cortigiane. Bramata e corteggiata dagli uomini più potenti della Roma che conta, adorata e viziata da prelati e signori, in breve tempo la giovane donna conquista successo e agiatezze. Il prezzo di tutto ciò, però, per lei che dalle passioni ha tratto il proprio trionfo, è la condanna a un profondo distacco emotivo. La sua vita è infatti destinata a proseguire senza amore, sentimento che – come gli altri – è un lusso che non può concedersi: per diventare ricca e desiderabile deve mantenersi distante dagli uomini che incontra, asettica ed emotivamente impenetrabile. Sullo scenario della Roma dei Borgia e della rinascita delle arti, fra cene sfarzose e languidi incontri, L’imperatrice è la storia di una donna che conquista tutti ma che non riesce a farsi conquistare, urlando la propria angoscia per quell’amore che così tante volte ha sfiorato ma mai veramente avuto, tormentata dalla tirannia della bellezza e dal dolore della solitudine.

L’autrice

Silvia Vaccari è nata a Modena nel 1965 e attualmente vive a Bomporto nella bassa modenese, terra di Lambrusco, di gnocco fritto, di nebbia e di zanzare. Lavora da anni nella grande distribuzione, nel settore non-food e le piace occuparsi di mille attività.

La scrittura è stata la prima delle sue passioni, seguita dai viaggi che non è riuscita a fare e dalle paste al cioccolato.

L'imperatrice  è stato invece il suo primo vero romanzo, scritto tra l'89 e il '95, quando internet ancora non c'era. Tutte le ricerche sono state fatte a mano sui volumi impolverati dell'Archiginnasio di Bologna.

Silvia Vaccari, L’imperatrice (2015)

Fazi Editore – Pag. 303 – 12,50€

ISBN 978-88-7625-557-1