Alla Ricerca di Dory continua a ottenere sorprendenti riscontri sul fronte del box-office americano. Il nuovo film Disney • Pixar infatti ha ottenuto ottimi risultati infrasettimanali raggiungendo i 311.2 milioni complessivi, con risultati equiparabili ad altri due "film sacri" come Shrek 2 e Toy Story 3.

Dory, la simpatica protagonista del film con in Italia la voce di Carla Signoris e in America quella di Ellen Degeneres, se fosse nel mondo reale farebbe parte della specie dei Pesce Chirurgo, dal nome scientifico di Paracanthurus Hepatus, della famiglia Acanthuridae.

I pregressi con i Pesce Pagliaccio

Circa ormai 13 anni fa, con l’uscita di Alla ricerca di Nemo ci fu un’impennata di richieste del pesce pagliaccio, specie di cui fanno parte Nemo e Marly. Ciò portò in pratica all’estinzione di quella specie ittica. Ciò che si sta cercando di evitare con un considerevole numero di raccolta firme è che possa succedere la stessa sorte alla specie che ha ispirato la simpaticamente smemorata Dory, perché molti esperti di settore temono che possa ripetersi la storia.

Le caratteristiche dei Blue Tangs

Il National Geographic, autorevole fonte quando si tratta di "cause sulla natura", ha riassunto in alcuni articoli i motivi per cui non è bene incoraggiare la vendita di questi pesciolini che in America sono chiamati Blue Tangs. Inoltre, basta poco per trovare in rete un'infinità di informazioni molto chiare che è doveroso tenere presente, perché la vita di nessun essere vivente dovrebbe essere considerata un gioco. Soprattutto quando alla base c'è un problema vitale: l'adattabilità, e la mancanza di resilienza.Ve li riassumo brevemente:

  • In quanto originari di ambienti caldi e tropicali, come gli oceani Indiano e Pacifico, il loro allevamento è praticamente impossibile, poiché si riproducono solo in determinate condizioni climatiche e non in acquario.
  • Per catturarli vanno storditi, andando a danneggiare non solo ogni singolo esemplare ma l’intero ecosistema di cui fanno parte.
  • Sono parte fondamentale della barriera corallina, in quanto gli esemplari adulti sono onnivori e prima di tutto si nutrono di alghe e plankton. Senza di loro le alghe soffocherebbero i coralli.
  • Nella catena alimentare la loro estinzione andrebbe a danneggiare anche I loro predatori: cernie, tonni e barracuda. 
  • I blue tangs, sì sono blue, ma non sempre tangs (forti): hanno molti nomi diversi (in inglese blue tang o doctorfish, common surgeon o regal tang e royal blue tang), ma non vanno confusi con gli Acanthurus leucosternon (dalla gola bianca) e gli Acanthurus coeruleus (quelli completamente blu) perché hanno caratteristiche fisiche molto diverse: i cuccioli di blue tang hanno strisce gialle e una volta  adulti modulano la loro tonalità di blu in base alle condizioni ambientali: se sotto stress il blu vira verso il viola e il nero. 
In ordine: Acanthurus leucosternon, Acanthurus coeruleus e Paracanthus Hepatus
In ordine: Acanthurus leucosternon, Acanthurus coeruleus e Paracanthus Hepatus

Inoltre, il loro colore deriva da alcune cellule dette iridifore, simili a dei cristalli, e variano da animale ad animale. 

  • Un'altra caratteristica da tenere presente è che sono del tutto impotenti quando si schiudono: mancano di pigmenti, hanno occhi bocca e battito cardiaco delicatissimi. E, tra l'altro, sono alla deriva con le correnti per circa cinque ore dopo la schiusa. Per questo si dice che siano ovunque e da nessuna parte : non si trovano sulla lista degli esemplari in via d’estinzione, la specie nutre di buona salute e sono “least concern”, tuttavia, anche Wikipedia, che ha delle pagine ottimamente documentate su questi pesci, sostiene che

the species’ range is broad, but it is common nowhere. 

ovvero che per quanto sia una specie vasta non è così comune da alcuna parte. Probabilmente per le caratteristiche di cui sopra.

  • Infine, i Blue tangs sono portatori di una tossina detta ciguatera, i cui sintomi sugli uomini sono vomito e diarrea, ma anche mal di testa, dolori articolari e allucinazioni e problemi cardiovascolari.

Non cercate Dory!

In conclusione, da mesi da mesi gli esperti vogliono sensibilizzare l’opinione pubblica mandando un messaggio chiaro, sintetizzato nell'immagine seguente.

Sperando di non diventare come la odiosissima nipotina del dentista che “pescò” (ma diciamo le cose coi giusti termini: rischiò di uccidere, seppure nella finzione) il povero Nemo, non cercate Dory nei negozi, non richiedetela… piuttosto, salvatela!

volete essere così?
volete essere così?

L’ecosistema e i figli dei figli dei vostri figli ve ne saranno grati, e come cantava il granchio Sebastian in un altro fortunato capolavoro di animazione, La Sirenetta “oh, che fortuna vivere insieme in fondo al mar”. Perché a parte Ariel, e forse anche lei vista la vera storia, i pesci tropicali starebbero meglio dove Madre Natura o chi per essa li abbia collocati.

Fonti:

  • Wikipedia
  • National Geographic - ‘Dory’ Bred in Captivity for First Time; Finding Out About Dory: 5½ Facts On The Blue Tang
  • Nature.org - The blue tang lives in coastal waters, coral reefs and inshore rocky or grassy areas.
  • Mentalfloss.com - Understanding 'Dory': 5 Facts About the Pacific Blue Tang