Le cose belle accadono per caso.

Sono a una proiezione stampa. I telefoni sono spenti e nel buio della sala non riesco a trovare la mia penna: vorrei appuntarmi la citazione che, secondo me, riassume un po' tutto Alla ricerca di Dory, film animato Disney Pixar diretto da Andrew Stanton e Angus MacLane in sala dal 14 settembre.

Dovrò andare a memoria. Potrei: a differenza di Dory, non soffro di perdita di memoria a breve termine e non ho perso i miei genitori e attraversato l'oceano in cerca di qualcosa – già, cosa? Le mie origini? Me stessa? Un posto da chiamare casa? – per gran parte della mia vita.

Dalla prima persona passo – bruscamente, lo ammetto – alla terza e inizio a raccontarvi di Dory che recupera un ricordo e, nonostante la gioia di aver trovato una famiglia in Nemo e suo padre, decide di partire ancora una volta in cerca dell'angolo di oceano da cui proviene. E il viaggio non sarà dei più semplici.

Insieme a Dory, viviamo tutta una serie di situazioni e incontri che riassumono un po' la vita in generale. Ci sono le persone (o i polpi) che…

Mi dimenticherai in un battito di cuore – anzi tre, ma non sarà altrettanto facile dimenticare te.

Ci sono le amiche d'infanzia (balene) miopi ma che ti riconoscono dalla voce. E la famiglia, di sangue o di elezione, che ti sostiene e ti incoraggia, spingendoti quando serve e aspettandoti quando è il caso.

Perché, per quanto tu possa essere diverso, la tua diversità ti rende unico e spesso è il pensiero creativo (laterale) a fare di te ciò che sei, ricordandoti che non sempre "diverso" significa "inferiore".

Alla ricerca di Dory è un film meno emotivo e più cerebrale di quanto potrebbe sembrare date queste premesse. Se, da una parte, dice molto ma non arriva a commuovere nel vero senso del termine, dall'altra non esagera nel lirismo e intrattiene senza sosta, come è suo compito fare.

Ne consigliamo la visione e vi suggeriamo di recuperare il brano che accompagna i titoli di coda del film, Unforgettable, cantato da Sia. Buona visione.