Serve una settimana dalla fine del Sassari Comics and Games per metabolizzare tutto quello che si è vissuto. Dall’aeroporto di Alghero, ci si addentra fra i campi coltivati a uva. E il palato comincia ad assaporare l’ottimo vino locale. Diramazione Sassari e in poco si arriva all’imbocco di Corso Vittorio Emanuele -un omaggio al re è obbligatorio in ogni città, anche nella più reticente all’imposizione regale-, una salita che mette alla prova i quadricipiti non allenati. Superata Piazza Azuni, si arriva a Piazza Castello, dove ci sono, appunto, le rovine del Castello Aragonese. Continuando a salire, si apre Piazza d’Italia, con il Palazzo della Provincia e la bellissima sede della Banca Intesa. Qui il fulcro della manifestazione con stand di giochi, vestiti, gadget tipici di ogni Comics, con l’area Games presa d’assalto dai fanciullini agguerritissimi, il palco per i concerti e la premiazione dei cosplayer e non ultima l’area workshop, divisa da quest’anno dall’area panel in Piazza Fiume, sede della manifestazione Sardiniacon.

Il programma, interessante, ha visto come protagonisti dei personaggi di primo livello: Paolo D’Angelo, giornalista scientifico, considerato lo storico dell’astronautica, pozzo di scienza che ha illuminato gli aspetti meno folkloristici e più politici, concreti, che si celano dietro le imprese spaziali; Umberto Guidoni, il primo astronauta  europeo a visitare la Stazione Spaziale Internazionale; Luca Gatta, simpaticissimo doppiatore dalla verve scoppiettante; Francesco Verso, vincitore del Premio Urania e del Premio Odissea; Emanuele Manco, curatore di Fantasy Magazine (media partner della manifestazione), Daniele Serra, bravissimo illustratore, le cui creazioni rimandano alle atmosfere oniriche di Rossetti; Maurizio Manzieri, autore della locandina di Sassari Comics&Games. E questi sono solo alcune delle offerte culturali. È innegabile che questo lungo week-end all’insegna del gioco, della cultura e dell’incontro animi la città di Sassari e richiami tanti ragazzi e meno ragazzi a confrontarsi e scambiarsi esperienze. E senza neanche un problema di ordine pubblico.

Incuriositi dalla crescita veloce della manifestazione abbiamo voluto incontrare gli organizzatori: Vincenzo Pilo, il presidente e Roberta Giai, la vicepresidentessa dell’Associazione Culturale Sassari Cosplay, Antonio Mercurio, il consulente esterno.

Siamo partiti dalle origini, dalla fondazione un po’ per gioco, un po’ per amore dell’associazione nel luglio del 2013. Neanche due mesi dopo avevano organizzato un evento di un giorno con la partecipazione di standisti e cosplayer. Da allora, in meno di tre anni sono arrivati a entrare nelle dieci fiere italiane, allargando l’offerta con ospiti sempre di rilievo, dimostrando un’attenzione alla qualità di tutto rispetto.

Chiaramente i problemi non mancano in organizzazioni così complesse, da quelli burocratici di permessi e agibilità, relazioni con autorità pubbliche e pubblici ufficiali, a volte poco sensibili, o poco coinvolti, a quelli organizzativi e non ultimo a quelli economici, l’adesione di sponsor. Ma quello che non si può negare e va detto, che, nonostante tutto, è evidente una passione, una determinazione che fanno supporre un rapido sviluppo sia per importanza, sia per richiamo. E noi glielo auguriamo.