Dishonored: La Morte dell'Esterno, terzo capitolo della saga di Dishonored, segue l’arco narrativo impostato dai titoli precedenti e lo chiude andando ad analizzare più a fondo il personaggio più ambiguo di tutta la serie: l’Esterno. Per farlo Arkane Studios sfrutta due facce note per chi ha già giocato i precedenti episodi: il sicario Daud  e la sua pupilla, Billie Lurk.

Il gioco comincia subito con una missione di salvataggio: Billie deve salvare Daud da una setta di adoratori dell’Esterno che lo tengono prigioniero in città. Una volta liberato, però, Daud dirà a Billie che non gli resta molto da vivere. È pentito delle sue azioni passate e, prima di lasciare questo mondo, ha deciso di porre rimedio alle sue malefatte punendo la causa scatenate: l’Esterno. Su di lui ricade la colpa dei crimini di Daud in quanto, senza i poteri che l’Esterno gli aveva donato, l’uomo non avrebbe mai avuto nè i mezzi nè il coraggio di perseguire le sue ambizioni. L’unico modo però di vendicarsi di un dio è ottenere un prezioso manufatto, un antico pugnale a due lame, che si dice abbia in principio donato i poteri all’Esterno, ed è forse l’unico modo per ucciderlo. Così Billie decide di esaudire la richiesta di Daud, anche se le loro azioni non sfuggono allo sguardo dell’Esterno, che, misteriosamente, finirà per aiutare la protagonista, donandogli i suoi poteri in cambio del sacrificio di un braccio e di un occhio.

Sin da subito Dishonored: La Morte dell'Esterno dimostra chiaramente il suo genere stealth, incentrandosi sull’esplorazione e sullo studio delle routine degli avversari. Guai infatti a gettarsi a capofitto in uno scontro con più antagonisti, le possibilità che Billie ne esca vincitrice sono basse, almeno che non siate disposti a sacrificare buona parte delle vostre risorse. Dopo aver affrontato la prima missione senza poteri sovrannaturali, a rendere più semplice la vita di Billie arrivano i tre poteri concessi dall’Esterno: Dislocazione, Somiglianza e Preveggenza.

Dislocazione consente di piazzare un marchio entro breve distanza (rappresentato come un'ombra della donna, frastagliata e pulsante) , e di teletrasportarsi in tal punto.

Somiglianza permette di rubare il volto a un personaggio svenuto (mai uno deceduto) per poter ingannare guardie e cultisti. attenzione però ai cani, che riusciranno a riconosce il vostro odore!

Infine, Preveggenza permette a Billie di inviare il suo spirito come proiezione astrale a esplorare la zona limitrofa, mettendo in risalto gli oggetti, dandole la possibilità di evidenziare i nemici, per renderli più facili da seguire,  e permettendole di piazzare dei marchi di Dislocazione da usare in seguito.

Dishonored: La morte dell'Esterno e i poteri di Billie Lurk

Dishonored: La morte dell'Esterno e i poteri di Billie Lurk

Articolo di Irene Grazzini Venerdì, 8 settembre 2017

Il nuovo video-intervista che dà un assaggio delle potenzialità e dell'equipaggiamento di Billie.

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Per essere sfruttati, tutti questi poteri richiedono l’uso di energia magica (la barra blu accanto a quella della vita). Ne La Morte dell’Esterno non avremo più le pozioni blu e per ricaricarci, l’energia magica si ricaricherà spontaneamente nel tempo. Questa novità consente di sperimentare liberamente con i nuovi poteri e favorisce un gameplay più rapido, senza dover prestare eccessiva attenzione alla gestione delle risorse, ma può dimostrarsi frustrante nel caso si venga messi alle strette.

Ultimo potere a nostra disposizione è la capacità di parlare con i topi. Questa prodezza non costa energia magica e ci consente di ottenere alcuni criptici indizi sulla zona intorno a dove il roditore risiede. Oltre ai poteri magici, Billie ha a disposizione una serie di proiettili (letali, stordenti, incendiari…) e di mine per affrontare le sfide che lo scontro con l’Esterno le para innanzi.

Rispetto agli altri capitoli la personalizzazione è stata ridotta al minimo: meno articolato è il sistema di progressione delle abilità, in quanto potremo equipaggiare Billie soltanto di vari Amuleti d’osso in grado di alterare i suoi poteri o di fornirle bonus durante l’avventura. Inoltre è possibile potenziare l’equipaggiamento in dotazione alla protagonista recandosi al Mercato Nero. Ma per usufruire dei servigi del Mercato Nero servono monete… fortuna che accanto al Mercato si trovi una bacheca di richieste. Per accumulare il gruzzolo necessario ad affinare i vari gadget diventerà dunque necessario esplorare tutte le strutture di Karnaca e portare a compimento i Contratti. Questi Obbiettivi secondari sono richieste specifiche da eseguire durante la missione e che ci frutteranno discrete somme di denaro, sempre che Billie riesca a soddisfarle appieno.

I contratti in Dishonored: La morte dell'Esterno

I contratti in Dishonored: La morte dell'Esterno

Articolo di Irene Grazzini Giovedì, 31 agosto 2017

Il mondo di Billie Lurk nel nuovo capitolo della saga: Bethesda ci spiega il nuovo sistema dei contratti.

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Per quanto riguarda la parte grafica, purtroppo si nota un’assenza di passi avanti rispetto ai capitoli precedenti. Se da una parte l’ambiente è curato e ben disegnato, anche se ci si potrebbe aspettare di più considerando le possibilità della Play Station 4, lo stesso non vale per i personaggi che popolano il mondo di Dishonored. Come nei precedenti capitoli, escludendo i personaggi principali, i personaggi che si aggirano per le strade e nelle case sono riconducibili a pochi modelli di uomo e donna. Le loro animazioni, e ancor di più i movimenti delle mani di Billie, risultano legnosi e poco naturali. Manca insomma, o comunque rimane superficiale, una storia che leghi azione e personaggi, che spinga il giocatore ad appassionarsi alle figure secondarie con cui si deve confrontare, e che deve scegliere se assassinare o lasciare in vita.

La componente sonora è invece molto buona, soprattutto la doppiatura che copre tutti i dialoghi che Billie può ascoltare: dai pensieri dei topi alle conversazioni fra le guardie. 

Alla fine del salmo, con Dishonored: la Morte dell’Esterno si ha la sensazione che la produzione avrebbe potuto fare di meglio. I personaggi sono poco profondi e, se non si scruta attentamente la narrativa ambientale, si rischia di non cogliere appieno le sfumature di un personaggio come l’Esterno, che ha segnato profondamente la serie. Inoltre è impossibile non notare alcuni momenti in cui le guardie ti percepiscono al di là di ogni logica, mentre in altri rimangono beatamente ignari della tua presenza anche se rapisci qualcuno davanti ai loro occhi. Altra pecca: l'esiguità delle ore di gioco, che vi terrà occupata al massimo per una decina di ore, se vi dedicherete a completare ogni elemento secondario, e per non più di sei-otto ore in caso contrario.

Dunque, sicuramente l’ultimo capitolo della serie di Arkane Studios farà divertire gli affezionati della serie, ma difficilmente farà innamorare di sè qualcuno che si affaccia a questa saga per la prima volta.