George Lucas ha già vinto la sua guerra molto tempo fa in una galassia lontana lontana, ma anche da noi la sua calata non ha avuto resistenza. Tutti si sono inchinati di fronte al potere della Forza, o quasi tutti.

Travolgente, com'era prevedibile, anche al botteghino, dove domina con un incasso di 2 milioni e 910 mila euro (al secondo posto Le crociate con 651 mila euro).

Al coro di consensi per Star Wars Episodio III fanno da contrappunto pochi giudizi più tiepidi (fra cui il nostro).

Ecco una panoramica con un estratto da quotidiani nazionali ed esteri e siti dedicati al cinema

Molte stelline:

Il Manifesto - Roberto Silvestri

(...) George Lucas, con questo capolavoro di democrazia in progress, inverosimile ma plausibile, ci racconta, tra Thailandia e Etna in eruzione, Medio Oriente e nei meandri della Industrial Lights and Magic, lo scontro tra il cancelliere Palpatine e i cloni da una parte, e il consiglio degli Jedi dall'altra, e si focalizza sulla tragedia di Anakin Skywalker, che tradisce, per amore obliquo di una donna e del Potere, e sceglie il Male per tutti, e il nome e il ruolo di Darth Vader per sé (l'unto dal signore dei Sith). Il film doveva partecipare al concorso. Competitivo, è più incantato e consapevole, sulla fase, di quelli di Cronenberg e von Trier.

Ci racconta e indica e deforma, nel suo sviluppo ormai completo, l'America da Kennedy a Bush in Uzbekistan. Aveva ragione Coppola, a chiedere per il suo amico, al cavaliere delle arti Gilles Jacob quel gesto di serietà estetica, il concorso agonistico. Ma nel covo dell'eccezione culturale, avrebbero trovato la «cosa», che è così dolce, così perversa, un po' troppo blasfema. (...)

La Repubblica - Natalia Aspesi

Visivamente il più stupefacente con i suoi 160 minuti senza requie

L'Unità - Alberto Crespi

(...) l'Episodio III di Star Wars è molto bello. (...) è molto spettacolare, molto cupo, molto violento (...). La saga si chiude in modo magniloquente e attaccaticcio: nel senso che non riuscirete a separarvi dai personaggi e, usciti dal cinema, correrete a casa e metterete nel lettore dvd o vhs il vecchio Guerre stellari, il primo, quello dove tutto è cominciato; e che (ri)comincia proprio dove il nuovo film finisce.

Il corriere della sera - Tullio Kezich

(...) questo episodio è il migliore della serie. (...) La sensazione è che l'intero ciclo di Star Wars non è un puro fenomeno di tecnologia applicata al cinema, ma una favola nera intinta di pessimismo sul piano individuale (l'eroe che diventa il villain) e apocalittico.

Di fronte alla civiltà supermoderna, collocata «tanto tempo fa» e ahimé scomparsa, George Lucas ci insinua un inquietante dubbio leopardiano sulle «magnifiche sorti e progressive» del mondo in cui viviamo.

New York Times

La pura bellezza, energia e coerenza visuale di questa pellicola lasciano gli spettatori a bocca aperta (...) La integrazione tra immagini generate dai computer e reali è perfetta. Lucas ha sorpassato Peter Jackson e Steven Spielberg nello sfruttamento del potenziale estetico della nuova tecnologia.(...) l film racconta la storia di come una repubblica possa smantellare i suoi principi democratici, di come la politica diventi militarizzata, di come una ideologia manicheista possa danneggiare l'esercizio razionale del potere Lucas qui sta chiaramente puntando la sua sciabola laser verso leaders del mondo politico reale

Variety - Todd McCarthy

Il miglior episodio dopo L'impero colpisce ancora. Stratosferico

Hollywood Reporter - Kirk Honeycutt

L'episodio finale della saga di Lucas raggiunge delle vette così alte che alla fine vorresti rivederlo ancora e ancora. (...) Quello che sembrava essere il punto debole risulta invece il punto di forza del film: conoscere in anticipo i destini dei personaggi (e sapere cosa accadrà nei tre episodi successivi) non smorza la partecipazione dello spettatore ma anzi contribuisce ad alimentare il senso di tragica ineluttabilità.

Reelviews - James Berardinelli

Il miglior episodio dai tempi dell'Impero colpisce ancora. Da un punto di vista puramente visivo, La vendetta dei Sith non ha eguali. Molto si è detto sul fatto che Lucas non è bravo a dirigere gli attori, eppure in quest'ultimo episodio ci sono delle interpretazioni esemplari come quella di Hayden Christensen, Ian McDiarmid e Samuel L. Jackson

35mm.it - Mattia Pasquini

Atteso al varco da un pianeta intero, chissà come ci si deve sentire... Di certo Lucas sembra essere piuttosto sicuro di sé (e lo credo) nell'affrontare l'impresa, che - in fondo - poneva solo degli interrogativi di metodo, non di merito. Tutto stava a non sbagliare. Magari a trovare la soluzione più felice (per la coerenza interna e per i fan) di far combaciare i pezzi, riannodare i fili e raccontare le parti che erano sempre rimaste nell'ombra. C'è riuscito.

Un gran film, che chiude e riapre la saga di fantascienza per eccellenza.

Cinematografo.it - Valerio Sammarco

Quasi trent’anni fa, George Lucas reinventò il cinema. Oggi, portando a compimento la saga che ha segnato, più di ogni altra cosa, l’immaginario collettivo a livello planetario, lo stesso Lucas raggiunge vette di spettacolarizzazione assolute: Star Wars – Episodio III, di gran lunga superiore rispetto ai due precedenti capitoli, trova il suo maggior punto di forza nell’equilibrio stilistico/narrativo, nell’esplosione continua di luci e suoni, nella componente drammatica, mai così epica come in questo episodio, prologo conclusivo e al contempo risolutivo: la trasformazione che porterà il valoroso Anakin ad indossare le ombrose vesti del malvagio Darth Vader (che rifiutiamo di chiamare Lord Fener, come ancora accade nell’adattamento italiano) è sofferta, motivata da un desiderio interiore incrollabile, quello di scongiurare la morte della sua donna

Qualche stellina

La Stampa - Lietta Tornabuoni

(...) L'ultimo (forse) film è molto bello soprattutto per spettatori, diciamo, fino ai vent'anni. Velocissimo: le immagini si inseguono con la rapidità e l'energia di un gioco di playstation. Rumorosissimo: tonfi profondi, trombe epiche, esplosioni, fragori e rumori di guerra, botti, possenti canti corali, stridori. Pieno di cose interessanti, di trucchi abili (ci sono 2000 inquadrature di effetti speciali) (...). Soltanto chi vede i film con le orecchie può dire che «La vendetta dei Sith» è brutto. (...) il film tutto azione e quasi senza parole sulla vittoria del Male finisce per contenere un messaggio più forte e preciso dei film precedenti. E' buono il gruppo degli attori, ai quali non è richiesto uno sforzo speciale: Ewan McGregor, Hayden Christensen, Natalie Portman, Christopher Lee, Samuel L. Jackson. Il più bravo in assoluto è Yoda. (...)

Il Foglio - Mariarosa Mancuso

Steven Spielberg ha pianto, Francis Ford Coppola lo voleva in concorso, qualcuno ci ha visto – esagerando – la tragedia greca, noi che non siamo fan ci siamo annoiati un po’ meno del solito. Se le danno di santa ragione, e al piccolo Yoda tocca un bel combattimento con lo spadino al neon.

Filmup - Mauro Corso

…Eppure chi ha visto, rivisto, amato e poi rivisto i primi tre film realizzati da Lucas sente che c'è qualcosa che manca. È ovvio che la parte visuale debba farla da padrone in un film di questo genere, ma bisogna rilievare che manca quella cura nei dialoghi che ha reso memorabili alcune battute dei precedenti lavori.

E questo è un peccato perché erano anche i dialoghi a conferire spessore ed epos alla serie conclusasi nel 1983. In questo modo "La vendetta dei Sith" finisce per essere un film piacevole, magari anche in grado di regalare anche qualche piccola emozione. Ma lungi dall'essere indimenticabile.

Castlerock - Luca Liguori

E se il Lucas/sceneggiatore mostra diversi affanni, il Lucas/regista non ne esce poi tanto meglio visto che, come già detto, tutta la prima parte sembra avere troppo da dire e non prendere mai una direzione ben precisa, finendo così con il mostrare decine di scene in pochi minuti la cui profondità è ovviamente proporzionale alla durata su schermo. La stessa impressione l'avevamo avuta anche per i precedenti due capitoli ed è probabilmente significativa di quanto poco Lucas abbia saputo selezionare le proprie idee o forse di quanto la sua idea di cinema "moderno" si sia avvicinata, fino ad arrivare quasi a coincidere, a quella di un videogioco o videoclip dell'ultima ora. Ma, come dicevamo, non tutta la pellicola è così

Poche stelline

Rolling Stone - Peter Travers

Scolatevi un kool-aid, indossate i paraocchi e tappatevi le orecchie: l'unico modo per potervi veramente divertire davanti alla vendetta dei Sith, l'ultimo e il più inutile episodio di Star Wars. (...) Spacciare La vendetta dei Sith come un grande classico è un vero e proprio insulto. Per citare Padme: "Ecco come la verità muore soffocata dagli applausi"

Alessio Sperati - Reflections.it

Dalla visione del film non riceviamo nulla più di quanto non ci saremmo aspettati: tripudio di effetti speciali e computer grafica ai massimi livelli, riproduzione dei paesaggi planetari (tra i nuovi vedremo Kashyyyk patria dei Wookies, il pianeta-vulcano Mustafar, Alderaan, Utapau e Felucia) curata a livello maniacale, mentre la sceneggiatura mostra falle clamorose e i dialoghi sono di una banalità disarmante...

...Lucas aveva un percorso da chiudere, due fili da unire, e nel farlo ha scelto la via più breve, quella più facile, non attraverso una narrazione avvincente, ma con una mera rappresentazione visiva, piuttosto affascinante è vero, ma molto, troppo limitata. Magari con qualche centinaio di milioni di dollari in meno sarebbe uscito un film migliore...

La recensione di FantasyMagazine

http://www.fantasymagazine.it/cinema/75/

La recensione del Corriere della Fantascienza

http://www.corriere.fantascienza.com/cinema/5763