In occasione delle Toei Animation Europe Festa a Lucca Comics & Games 2023, abbiamo incontrato la produttrice del film PreCure All Stars F MOVIE Aki Murase e lo storico produttore di Toei Animation Europe Yosuke Asama, che hanno risposto alle nostre domande riguardo le serie di punta del momento della Toei Animation Europe.

Cara Aki Murase, quale è la sua esperienza di produttrice donna? Come si sente a lavorare su un progetto, quello di Pretty Cure, che parla alle nuove generazioni femminili?

In Pretty Cure le protagoniste sono ragazze guerriere, ma abbiamo cercato di accentuare la parte dell'azione, dando risalto alla passione che le protagoniste investono nelle loro battaglie e ai loro valori, senza una chiara distinzione di ciò che è per maschi e per femmine. Ogni anno aumenta il numero di produttrici donna dietro le quinte della Toei Animation, e c'è molto affiatamento tra uomini e donne dello staff.

Il senior executive Shinohara Satoshi in un precedente comunicato ha parlato di progetti dello studio, in particolare delle co-produzioni Le College Noir con la francia e Solemn Vow con le Filippine. Da quando lo studio ha preso questa direzione, signor Osama, e quali sono gli  altri progetti in lavorazione?

Riguardo a quell'annuncio, ci sono ancora tante cose in fieri, di cui abbiamo il riserbo. Come sapete, la storia dell'animazione giapponese è iniziata circa 40 anni fa, la Toei Animation ha contribuito con titoli come One Piece e Dragon Ball, che a oggi sono opere iconiche che rappresentano l'anime giapponese in tutto il mondo.

Se pure l'animazione è nata in Giappone, e c'era il preconcetto che dovesse essere creata e prodotta solo dai giapponesi, ora crediamo che possa appartenere anche ad altri. Al momento la tecnica di animazione giapponese ha raggiunto livelli eccellenti, non manchiamo di staff, ma al momento la globalizzazione ha fatto sì che titoli come One Piece siano largamente apprezzati in altri paesi. Il fenomeno si è espanso a livelli esponenziali, permettendo la collaborazioni di diversi paesi nel processo dell'animazione.

Come è stato portare la battaglia di Onigashima di One Piece sugli schermi? E cosa ne pensa della serie Netflix di One Piece?

Nel 2010 per due anni sono stato produttore della serie televisiva di One Piece, che ha raggiunto i 24 anni di animazione. Riguardo alla battaglia di Onigashima, dico solo che abbiamo appunto sulle spalle 24 anni di animazione ed è proprio questo che ha portato alla battaglia e al gear fifth. Dopo tutti questi anni di lavoro abbiamo raggiunto un livello esplosivo, e i fan si aspettano livelli ancora superiori. Stiamo facendo di tutto per creare qualcosa di qualità migliore per far divertire ancora di più i fan.

Riguardo al live action di Netflix, credo che anche il loro staff non sia ignaro di cosa sia il fenomeno One Piece e che il loro obiettivo sia stato di dare il massimo. Il nostro scopo non è battere il live action di Netflix, ma dare il nostro massimo per i fan.

Il successo della serie Netflix potrebbe conquistare nuovi fan per l'anime?

Il vero cuore di One Piece sono i manga del maestro Oda, ma tutto ciò si è amplificato e ampliato nel tempo grazie all'animazione, e anche al live action di Netflix, con il quale non siamo in competizione ma complementari.

Vista l'internazionalità che sta prendendo la Toei Animation, come vi rapportate ai diversi tipi di fan che trovate fuori dal Giappone?

Noi come Toei Animation Europe, con sede a Parigi, siamo gli interpreti dei concetti giapponesi che dobbiamo importare in Europa, trovando il linguaggio più appropriato.

Cosa avete imparato dal fallimento del live action di Saint Seya?

Parlando come produttore, quando realizziamo un progetto non pensiamo di creare un fallimento. Diamo sempre il massimo, ma ci sono progetti che non hanno sfondato: accade e non possiamo farci nulla. Dietro un'opera c'è tutta una serie di fattori, dalla comunicazione alla pubblicità e al lavoro intorno, e tutti portano al successo o meno del prodotto.

Tornando a Murase riguardo Pretty Cure: quale sarà la sfida di portare questo anime a essere conosciuto davvero in Italia?

Essendo qui  in rappresentanza del film Precure, il mio scopo è vedere come sarà accolto, studiare le vostre reazioni in sala per riportarle in Giappone, e quindi cercare di capire ciò che il pubblico italiano richiede dal nostro prodotto.

Ancora è un lavoro in fieri, in cui ho due opzioni davanti: la prima, rivolgere il prodotto a un pubblico di bambini; la seconda, coinvolgere anche gli adulti che da piccoli in passato hanno visto Pretty Cure. Ancora non so cosa sceglierò, e su questa scelta si baserà il lavoro successivo.

Il primo step, come ha detto il regista Tanaka alla conferenza stampa, avendo 20 anni di archivio dei lavori su Pretty Cure, non trasmessi in Italia, potremmo intanto attingere a quello per far sì che il pubblico italiano diventi più erudito sulla serie. Comunque sia, è importante il feedback che avremo qui a Lucca per la scelta della direzione futura del prodotto.