Il 26 maggio all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano ha avuto luogo l’anteprima assoluta di JOKERS – Art Can Save a Life, il commovente documentario scritto, diretto e prodotto da Michela Scolari. Un’opera che ha richiesto 17 anni di lavoro e che si configura come molto più di un film: è un abbraccio lungo decenni, una testimonianza umana e artistica che dà voce a chi per troppo tempo è rimasto invisibile.
“Mi ci sono voluti 17 anni per realizzare questo documentario, durante i quali ho testimoniato e abbracciato la lotta pacifica per la giustizia umana. I ragazzi di strada di Bucarest mi hanno resa parte della loro vita e così siamo diventati famiglia. Il loro sogno era trovare Miloud – il clown che li salvò dalle fogne quasi 30 anni fa – e dirgli grazie. Tutto ciò che ho voluto fare è realizzare questo loro sogno.”
Michela Scolari
Il film affonda le sue radici negli anni bui successivi alla caduta della dittatura di Ceaușescu in Romania. In quel periodo, centinaia di bambini abbandonati o vittime di abusi trovano rifugio nei canali sotterranei di Bucarest: dormono nei tunnel calandosi dai tombini, si lavano, stendono i vestiti, e cercano conforto nella colla sniffata per dimenticare il freddo e la fame. Nel 1992 arriva a Bucarest un personaggio straordinario: Miloud Oukili, clown franco-algerino, che con coraggio, empatia e creatività si avvicina a questi ragazzi, offrendo loro una possibilità di riscatto attraverso il circo, lo sport, e l’educazione. Nasce così la Fondazione Parada, che da oltre trent’anni rappresenta una concreta alternativa alla vita di strada.
Oggi, quei bambini sono diventati i Jokers, artisti internazionali e testimoni viventi di un miracolo umano e sociale. Attraverso immagini toccanti e riprese raccolte nel corso di oltre un decennio, Jokers – Art Can Save a Life ne racconta la trasformazione, in un film sostenuto da produttori internazionali e dalle Nazioni Unite.
“Le arti sono le armi più potenti contro l’indifferenza”, afferma la regista. “A otto anni ho osato riscrivere l’Amleto in Fatela Entrare, per dare voce e giustizia a Ofelia. Non fu un successo, ma dare voce agli invisibili è diventata la mia missione da allora. Il mio lavoro con Peter Brook, i miei vent’anni con gli artisti di Parada a Bucarest, e la mia amicizia con Miloud Oukili, mi hanno convinta, una volta per tutte, che l’arte può davvero salvare una vita.”
Ma Jokers non è solo una testimonianza: è anche un progetto di speranza concreta. Il ricavato del film contribuirà alla realizzazione di Casa Iuliana Dobrescu, un centro di accoglienza per donne vittime di violenza e tratta, dove ricostruire la propria vita attraverso un percorso di protezione e reinserimento. Se infatti i canali dei bambini oggi non esistono più la sparizione di bambine orfane e dimenticate dalla società, è un problema gravissimo in Romania che ha numeri altissimi se si considera la violenza di genere.

Nel 2019, oltre 700 donne e ragazze sono state vittime di tratta in Europa. La Romania detiene il triste primato per numero di casi, con un dato ancora più allarmante: il 40% di queste donne proveniva da orfanotrofi o da contesti di grave emarginazione sociale. Le donne, soprattutto giovani madri, rappresentano una delle categorie più vulnerabili all’interno del panorama del disagio sociale. Nel distretto di Ilfov, alle porte di Bucarest, non esistono strutture di accoglienza dedicate a queste situazioni. Proprio da questo vuoto è nata l’idea di Casa Iuliana Dobrescu, un centro di accoglienza e reinserimento sociale pensato per donne vittime di violenza domestica, tratta e discriminazione di genere.
Dopo l’anteprima milanese, il documentario proseguirà il suo cammino con una proiezione a luglio alla Marateale, per poi approdare in autunno a Parma, Cesena e Brescia, in un viaggio che si preannuncia capace di toccare le coscienze e accendere nuove scintille di umanità. Un’opera rara e necessaria, che ricorda al pubblico quanto l’arte davvero possa salvare una vita.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID