Centinaia di copie di Harry Potter e il Principe Mezzosangue vendute in Italia il 5 gennaio (quando non addirittura prima) da dettaglianti di varie città che hanno disobbedito all'ordine della casa editrice Salani. La vendita, infatti, avrebbe dovuto avvenire tassativamente il 6 gennaio, con l'arrivo della Befana.

"A mezzanotte qui tutti dormono", ha replicato un negoziante della città marchigiana di Fermo, il cui negozio sarebbe comunque stato chiuso per la ricorrenza dell'Epifania.

Salani, che aveva distribuito la maggior parte delle 750,000 copie relative alla prima tiratura un paio di giorni prima della data 'fatidica', si è detta molto irritata ed è determinata a trovare i responsabili della vendita anticipata. "Abbiamo stipulato un accordo scritto con i negozi, sentiamo sia nostro dovere di proteggere la relazione di fiducia che abbiamo coi nostri lettori e di difendere i loro diritti riguardo alla promessa fatta loro, specialmente quando si tratta di bambini".

Al di là della indubbia violazione contrattuale, l'episodio mette però in luce due fattori importanti: la prima è che tutta questa smania di imporre una termine prima del quale non si possa vendere un libro già distribuito - idea concepita dalle case americane e inglesi - è un'assurdità e già le precauzioni di Scholastic e Bloomsbury, con i loro trasporti blindati, controlli satellitari e documenti da firmare (http://www.fantasymagazine.it/notizie/3168/) erano grottesche.

Secondariamente, il fatto evidenzia la discutibile scelta di marketing della Salani, che penalizza le abitudini dei piccoli centri e che poteva tranquillamente spostare la vendita al 7 gennaio, anzichè alla Befana, o anticiparla di un giorno. L'Italia, è bene ricordarlo, è ancora un Paese che non ha uniformità di stile di vita: Nord, Centro e Sud vantano delle differenze, così come, all'interno di una stessa zona, le vantano la grande città e il piccolo paesino. L'Italia è ancora una nazione dove le consuetudini locali sono molto vive e pretendere di uniformare la tradizionale tabella di marcia dell'Epifania è una pretesa inattuabile, come dimostra ampiamente l'esternazione del commerciante marchigiano. E' importante, in questi casi, applicare scelte di marketing che tengano conto della realtà in cui si opera, senza stare a guardare come si sono mossi gli altri, tantomeno America e Gran Bretagna che sono realtà lontanissime da noi.

Dopotutto non va dimenticato il monito, tuttora attualissimo, che Renato Carosone lanciava negli anni Cinquanta, contro questo diffuso atteggiamento italico: "tu vuo' fà l'americano ma si' nato in Italy, sient' amme nun ce sta nient' a fa, okay napulità ".