È stato un grande successo in Giappone; ma si sa: capita che qualcosa che piaccia nel Paese del Sol Levante da noi possa avere un’accoglienza freddina. Anche se i lettori appartengono a una generazione cresciuta  a Candy Candy, i Cavalieri dello Zodiaco e Dragon Ball.

Ma quando il web è intasato da siti realizzati da volenterosi fan, che vanno a leggersi una lingua per noi ostica come il giapponese, poi, forse il titolo merita le nostre edicole.

Più o meno è stato questo il caso di DN Angel – Il ladro dalle ali d’angelo, che Planet Manga di Panini Comics ha deciso di pubblicare.

L’autrice è Yukiru Sugisaki (Candidate For Goddess), da noi poco conosciuta ma molto amata in patria. Si tratta di un manga dal ritmo scoppiettante e dalla grafica moderna, senza fronzoli o ammiccamenti per ingraziarsi il pubblico più giovane.

Dopo decenni d’assenza, il misterioso ladro Dark ha lasciato un biglietto al Museo d’Arte: sta per tornare.

Della cosa a Daisuke Niwa, il nostro eroe, non gliene potrebbe fregare di meno. Il quattordicenne pensa solo alla dichiarazione che è in procinto di fare alla bella di turno, Risa.

Purtroppo Risa rifiuta: loro due possono solo restare buoni amici (tutto il mondo è paese).

Sconsolato come non mai, Daisuke se ne torna a casa da nonno e mamma, uno più strambo dell’altra, visto che sono anni che perdono ore e ore a insegnare al loro pargolo come aprire serrature, scassinare casseforti e via dicendo.

E così, di punto in bianco,  il nostro eroe si ritrova trasformato, come per magia, in adulto. I suoi lo rassicurano: niente di strano, tutti, in famiglia, si trasformano nel ladro Dark il giorno del loro quattordicesimo compleanno. Daisuke, per quanto incredulo, conserva i suoi sani principi da bravo ragazzo qual è e si rifiuta di mettersi a fare il ladro. Ma il nonno insiste: se il nipote vuole tornare normale, deve rubare la statua Saint Tears al Museo d'Arte.

Iniziano una serie di mirabolanti avventure, condite da una buona dose di magia e mistero, senza dimenticare l’ironia.

Molti staranno pensando che la storia del bambino che si ritrova, per un qualche espediente, trasformato in un adulto dalle mirabolanti qualità non è nulla di nuovo, nel panorama dei manga; anzi. Eppure, sembra che questo titolo goda di una certa marcia in più, dovuta all’ironia e alle ottime capacità di scansione narrativa dell’autrice.

DN Angel appartiene a un sottogenere ormai diffuso in patria, quello dei kaitou, i ladri misteriosi. Pare che le fumetterie giapponesi siano invase da titoli che appartengono a questo filone.

Staremo a vedere se la cosa prenderà piede anche da noi.