I volenterosi ragazzi di Oldgames Italia, dopo diversi anni e tanto lavoro, sono finalmente giunti alla realizzazione e alla diffuzione della prima traduzione italiana di Ultima VII. Un gioco che ai più giovani dirà poco o niente ma che farà venire un bell’attacco di nostalgia a chi ha già qualche anno sulle spalle e può vantarsi di aver posseduto un computer nei primissimi anni 90.

Ultima VII fu creato dal genio che risponde al nome di Richard Garriott, personaggio fuori dagli schemi che ha praticamente creato il concetto di gioco di ruolo per Personal Computer. Richard Garriott verrà sicuramente ricordato per Ultima Online, il primo vero gioco di ruolo online che, prodotto grazie a una collaborazione tra la sua Origin e il colosso Electronic Arts, riscosse un grande successo di mercato. A riprova di ciò basti pensare che nonostante la data di uscita risalga ormai al lontano 1997 ancora può vantare uno zoccolo duro di appassionati che lo preferiscono ai moderni WoW e Dark Age of Kamelot.

Prima di Ultima Online però Richard Garriott ideò con Ultima VII: The Black Gate e Ultima VII: Forge of Virtue, nel 1992, e Ultima VII Part Two: Serpent Isle e Ultima VII Part Two: The Silver Seed, nel 1993, un vero e proprio capolavoro. Il gioco, suddiviso in due parti con relative espansioni, rappresenta l’apice dell’esperienza ruolistica su PC.

I giochi successivi nonostante abbiano potuto vantare una migliore grafica o un miglior sonoro, non hanno ancora raggiunto la liberta di movimento di cui era possibile godere in Ultima VII. Era possibile creare armature, armi, incantare oggetti, cucinare, fabbricare oggetti di ogni tipo. Era  implementata la necessità per i personaggi di nutrirsi e dormire, ma non con il semplice scopo di ricaricare la barra dell’energia, bensì per evitare che l’avatar del giocatore subisse dei malus durante la giornata.

Importantissimo nel gioco era anche il comportamento tenuto dal giocatore durante il corso dell’avventura (estremamente innovativo nel 1992) che infuenzava in modo determinante l’accoglienza dei personaggi non giocanti nelle città e le relative quest e sotto-quest.

In Italia, molte persone non hanno potuto godere appieno del gioco, pur conoscendolo, a causa dei dialighi in inglese, purtroppo numerosi e determinanti per godere a pieno la storia.

Ora (sempre che conosciate il sistema per far partire il gioco sui sistemi attuali, comunque ben spiegato sul sito del gruppo) potrete rivivere quell’esperienza di gioco sminuita all’epoca dell’ostacolo linguistico. Buon Divertimento e grazie ancora ai ragazzi di Oldgames italia.