- Dal fumetto al videogioco: la poetica di Sokal
- Una remastered che guarda ai fan italiani
- Dall’Amerzone alla Siberia
- I seguiti di Syberia: un’eredità che si espande
- Una saga amata in tutto il mondo
- L’esperienza VR: un nuovo modo di viaggiare
- Un’eredità che continua
- Le versioni
Il 2025 segna un ritorno importante per gli amanti delle avventure grafiche: Syberia, il capolavoro firmato da Benoît Sokal, tornerà il prossimo 6 novembre in una nuova veste remastered per PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S. Una settimana dopo, il 13 novembre, sarà disponibile anche una versione VR in prima persona per il visore Quest 3, pensata per offrire un’immersione totale nelle atmosfere oniriche e malinconiche del gioco.
L’annuncio, arrivato la scorsa settimana, conferma che dopo la riedizione di Amerzone, primo titolo dello stesso Sokal, lo studio parigino Microids ha deciso di dedicare lo stesso trattamento a quello che rimane il titolo più celebre e amato dell’autore belga. La remastered ricostruisce in 3D completo le ambientazioni originariamente realizzate in 2,5D, mantenendone intatto il fascino ma rendendo l’esperienza più fluida e compatibile con gli standard tecnici moderni.
Dal fumetto al videogioco: la poetica di Sokal
Per capire il peso di questa operazione bisogna tornare indietro di oltre vent’anni. Pubblicato nel 2002, Syberia è la seconda opera videoludica di Benoît Sokal, già noto come fumettista grazie alla serie Inspector Canardo. Dopo l’esordio con Amerzone (1999), Sokal trovò in Syberia la formula perfetta per fondere le sue passioni: il disegno raffinato, l’immaginazione fiabesca e una vena malinconica che trasformava la classica “avventura grafica” in un’esperienza artistica e narrativa.

Il gioco racconta il viaggio di Kate Walker, giovane avvocatessa newyorkese incaricata di concludere l’acquisto di una fabbrica di automi meccanici in un remoto villaggio alpino. Quella che sembra una banale missione di lavoro si trasforma ben presto in una lunga odissea verso Est, tra paesaggi innevati, città decadenti e tecnologie retrò animate da ingegnosi meccanismi a orologeria. Il tema del viaggio e della scoperta – interiore prima ancora che geografica – rimane il marchio di fabbrica di Syberia, rendendolo molto più di un semplice puzzle game.
Una remastered che guarda ai fan italiani
La novità più rilevante per il pubblico italiano è la conferma ufficiale: il gioco manterrà il doppiaggio originale in italiano. Una notizia che i fan attendevano con ansia, soprattutto dopo che in Amerzone Remastered non erano state incluse le voci localizzate. La decisione è arrivata direttamente dagli sviluppatori, che hanno risposto a un utente su un forum Steam confermando l’intenzione di preservare quell’elemento che contribuì in modo decisivo all’impatto emotivo del titolo nel nostro Paese.
Negli anni Duemila, infatti, il doppiaggio italiano delle avventure grafiche era spesso curato con grande attenzione, e Syberia non fece eccezione: le voci riuscivano a restituire la complessità dei personaggi e il tono sospeso della storia. Mantenere questo patrimonio significa non solo rispettare la memoria dei giocatori storici, ma anche offrire alle nuove generazioni un’esperienza fedele all’originale.
Dall’Amerzone alla Siberia
Il progetto di Microids si inserisce in un percorso di recupero sistematico delle opere di Sokal. Dopo la remastered di Amerzone, che ha riportato alla luce un titolo spesso dimenticato ma fondamentale come “prototipo” di Syberia, ora tocca al gioco più celebre. L’obiettivo dichiarato è duplice: da un lato preservare l’eredità artistica dell’autore, scomparso nel 2021; dall’altro, rilanciare la serie presso un pubblico contemporaneo che ha riscoperto il gusto per le narrazioni lente, evocative e visivamente ricche.
I seguiti di Syberia: un’eredità che si espande
Il successo del primo Syberia diede vita a una saga che si sviluppò in più capitoli. Nel 2004 arrivò Syberia II, che riprendeva direttamente le vicende di Kate Walker e il suo viaggio verso la leggendaria isola dei mammut. Dopo oltre dieci anni di attesa, nel 2017 uscì Syberia III, accolto con pareri contrastanti ma significativo per la volontà di riportare la saga in vita. L’ultimo episodio, Syberia: The World Before (2022), è stato invece salutato con entusiasmo per la qualità visiva e narrativa, fungendo anche da ultimo lascito creativo di Sokal. La remastered del primo capitolo, dunque, non è un’operazione isolata ma parte di una continuità che tiene viva la memoria di un universo narrativo unico.
Syberia: The World Before
La recensione dell'ultimo titolo della serie ideata da Benoît Sokal. Un commovente apologo sulla insensatezza di tutte le guerre.
LeggiUna saga amata in tutto il mondo
Syberia è una delle poche avventure grafiche europee a essere riuscita a imporsi anche sul mercato internazionale, ottenendo una forte accoglienza in Francia, Germania, Stati Uniti e Giappone. Il fascino dei suoi scenari innevati, unito a una protagonista lontana dagli stereotipi e a una narrazione sospesa tra realtà e immaginazione, ha conquistato una vasta platea di giocatori. La saga ha ricevuto premi e riconoscimenti in diversi Paesi, contribuendo a far emergere il nome di Benoît Sokal come autore transmediale capace di fondere arte, scrittura e game design. Ancora oggi, Syberia viene spesso citato tra i titoli che hanno ridefinito il genere delle avventure grafiche nei primi anni Duemila.
L’esperienza VR: un nuovo modo di viaggiare
Se la remastered classica punta a rinnovare il titolo senza snaturarlo, la vera sorpresa è rappresentata dalla versione per Quest 3, disponibile dal 13 novembre. Per la prima volta sarà possibile esplorare le ambientazioni di Syberia in prima persona, indossando il visore e camminando virtualmente tra le strade innevate o all’interno delle fabbriche meccaniche che hanno reso iconico il gioco.
Si tratta di un’interpretazione nuova, che non sostituisce ma affianca quella tradizionale. In VR l’esperienza diventa più intima, quasi museale: l’attenzione si sposta dai puzzle al piacere dell’esplorazione, dalla logica alla contemplazione. Per un’opera che ha fatto dell’atmosfera e del senso di meraviglia il suo punto di forza, l’arrivo su realtà virtuale appare una scelta naturale.
Un’eredità che continua
L’annuncio di Syberia Remastered non è solo una notizia per nostalgici. È anche un segnale importante per l’industria videoludica, che riconosce il valore di titoli capaci di resistere al tempo. Syberia ha saputo parlare di viaggi, di sogni, di scelte personali con una delicatezza rara, lontana dai ritmi frenetici delle produzioni odierne. Oggi, grazie a questa riedizione, nuove generazioni di giocatori potranno scoprire la poesia digitale di Sokal, mentre i fan storici avranno l’occasione di rivivere un’opera che non ha mai smesso di emozionare.
Le versioni
Con l’uscita fissata per il 6 novembre su PC, Xbox Series X|S e PS5 (anche in edizione limitata fisica, con incluso artbook di disegni preparatori), seguita dal debutto in VR il 13 novembre, Syberia si prepara dunque a un nuovo capitolo della sua lunga storia: non un sequel, ma un ritorno alle origini. Un ritorno che profuma di neve, automi e nostalgia, che potete pregustare dal trailer comparativo pubblicato su Steam.
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