Lo Specchio delle Brame è il primo personaggio veramente inquietante che la storia Disney abbia mai proposto in un lungometraggio. Appare infatti come consigliere di Grimilde in Biancaneve del 1937. In forma diversa, ma sempre legato ai desideri di chi si riflette, compare anche nel primo romanzo Harry Potter e la Pietra Filosofale.
Cosa potranno mai condividere due storie così profondamente diverse tra loro? Molto, a quanto pare.
In Disney Twisted-Wonderland: La serie animata proprio lo specchio di Grimilde trasporta un giovane studente in una scuola che omaggia Hogwarts dove al posto delle quattro Case ne troviamo ben sette, tutte ispirate da altrettanti nemici dei grandi classici Disney.
Il protagonista di questa storia proviene dal nostro mondo, è uno studente liceale giapponese e pratica il kendo, arte marziale tradizionale con la spada. Un giorno si imbatte in un misterioso calesse nero trainato da cavalli neri e si risveglia in una bara. Può sembrare l'incipit di Dracula, ma il giovane Yu non finisce in un castello in Transilvania, bensì nel prestigioso Night Raven College, una scuola di magia con un eccentrico Arcimago denominato "headmage", studenti in uniforme appartenenti a case ben specifiche, incantesimi, case infestate e anche lezioni di volo sulla scopa.
Il primo impatto fa entrare facilmente lo spettatore nel mondo, con qualche sequenza che si dilunga troppo in cerca dell'azione e della scenografia esasperata. Era tempo che si poteva utilizzare per introdurre meglio alcuni personaggi e l'ambientazione, ma già nel secondo episodio ritorna in carreggiata e ci pensano le brevi scenette simpatiche dopo i titoli di coda a farci conoscere meglio i protagonisti.
Solo da due episodi è difficile farsi un'idea di come proseguirà la storia e quali risvolti si presenteranno. Sicuramente quello che tiene alto l'interesse, oltre alla scoperta del mondo, sarà il modo tutto giapponese di far leva sulle emozioni dei protagonisti (umani e felini) per portare avanti la trama. Certamente va premiata la fantasia nell'adattamento degli elementi che subito si ricollegano ai personaggi classici Disney. La personalità dei cattivi, tra questi all'inizio spicca la Regina di Cuori, è mantenuta, sebbene adattata ai nuovi personaggi. Nonostante derivi da un videogioco, non ha lo stesso approccio di Kingdom Hearts, molto più giocoso, sebbene la trama del titolo Disney-Square fosse realmente profonda ed emozionante man mano che si proseguiva nei vari capitoli.
Siamo di fronte a un prodotto che cerca di farsi spazio in un mercato differente dal solito Disney, che punta a un pubblico giovane ma non più bambino, con uno stile e trame più complessi, rivolgendosi proprio agli amanti degli anime, manga e videogiochi. Un esperimento da tenere d'occhio, che si inserisce nel filone "villains", con un occhio di riguardo per i malvagi, nel quale Disney si è cimentata anche con i giochi da tavolo della serie Villainous.











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