E’ veramente come se se ne fosse andato un parente, in questo caso un nonno a cui tutti volevamo bene.

Il 3 gennaio 2005, all’età di 87 anni, in seguito a complicazioni derivate da un’intervento chirurgico al cuore, si è spento Will Eisner.

E' intitolato a lui l'Eisner Award, tra i più prestigiosi premi del fumetto. Nato a Brooklyn, New York, nel 1917, figlio di uno scenografo austriaco trapiantato negli USA. Quando Eisner inizia a occuparsi di comics, esistevano solo le strisce.

Il suo primo lavoro, The Spirit nasce nel 1940 e viene pubblicato la prima volta come striscia comic nell'inserto dei quotidiani domenicali; dopo un anno diventa una striscia quotidiana. L'efficace tecnica narrativa, l'inventiva, la presenza di effetti atmosferici ne fanno un punto di riferimento per collezionisti e per tutti gli appassionati di comics.

Grazie a Eisner, il fumetto diventa un mezzo letterario e artistico. Le sue storie sono concentrate intorno alla vita della città che, a suo dire, sembra un luogo sicuro ma in realtà è il nostro vero nemico.

Non “un gigante del fumetto”, come veniva solitamente chiamato, ma Il Fumetto stesso, per come lo concepiamo oggi. E, soprattutto, una persona splendida e piena di vitalità, che per quasi novant’anni ha dimostrato, raccontando storie di persone ‘vere’, che l’entusiasmo è l’unica fonte di energia di un essere umano. Uno dei pochi fumettisti americani amati in tutto il mondo. Ininterrottamente ristampato dagli anni 40.

Salutiamolo come merita, dunque, e se a qualcuno venisse un nodo in gola, sappia che nessuno potrà biasimarlo nel caso un cui sentisse la necessità di versare almeno una lacrima di sconforto in privato.

Con la scomparsa di Will Eisner si chiude definitivamente un’era.

Ciao, nonno Willy, e grazie per averci raccontato tante favole.