Si tratta del più grosso oggetto mai trovato nel nostro Sistema solare dopo la scoperta di Plutone nel 1930. Dista circa 13 miliardi di chilometri dalla Terra e potrebbe essere il primo oggetto della cosiddetta nuvola di Oort, un ipotetico ammasso di asteroidi e piccoli corpi ghiacciati che si trova oltre Nettuno e la fascia di Kuiper. Per alcuni astronomi si tratterebbe del decimo pianeta del Sistema solare, riaccendendo così il dibattito tra gli scienziati su cosa possa essere definito un pianeta. Il suo diametro è ben oltre il doppio di quello dei più grossi asteroidi, e forse possiederebbe anche una luna.

Grosso e regolare. Inoltre, a differenza degli oltre 400 oggetti finora identificati nella cintura di Kuiper, ha un'orbita regolare. Altri planetoidi, come Quaoar e Veruna scoperti di recente, hanno invece un'orbita più irregolare. E questo fa protendere alcuni astronomi a definirlo il "decimo pianeta". Altri scienziati, invece, sono di opinione contraria, e anzi ritengono che neppure Plutone sia definibile come pianeta e lo declassano a semplice oggetto astronomico, uno dei tanti - sebbene di dimensioni considerevoli - presenti nelle regioni estreme del Sistema Solare.

Stiamo parlando di Sedna che per il popolo eschimese degli Inuit è la divinità del mare, una dea delle profondità glaciali, signora dei morti e dell'Adlivum (l'Aldilà). Da questa terribile dea, nota anche come Nuliajuk e raffigurata con sembianze simili a quelle delle foche, provengono anche gli animali da caccia, il caribù, le volpi, gli uccelli e i pesci, rendendola quindi anche simile alle "signore delle fiere" dell'antico mediterraneo.

La leggenda narra di una giovane donna gettata in mare dal suo malvagio padre.

Mentre lei cercava disperatamente di risalire sulla barca fatta di pelli, aggrappandosi al bordo della barca, il padre tirò fuori un coltello e le recise le dita.

Non appena le dita amputate caddero in acqua si trasformarono in balene, foche e orsi polari.

Mentre la fanciulla affondava nell’acqua del mare venne trasformata nell’essere mistico conosciuto come Sedna che dominò su tutta la vita del mare.

Se offesa, Sedna può lanciare la malasorte sui cacciatori e condannare le loro famiglie alla fame. Se trattata con tutti gli onori, elargirà agli abili cacciatori Inuit prede in abbondanza.

Gli altri grandi inquilini del condominio celeste vantano nomi provenienti dalla mitologia greco-romana. Eccoli:

Mercurio - Ermes

Messaggero degli Dei e protettore dei ladri e dei mercanti e dei viandanti calzava coturni alati. Mercurio era la divinità latina identificata con l’Ermes greco. Protettore dei commercianti e dei viaggiatori, è il messaggero di Giove e il suo servitore nelle imprese amorose. Come la maggior parte degli dei romani non ha un mito proprio e spesso si appropria di quelli di Ermes nei quali viene solo tradotto il nome. Come accade ad esempio nel racconto che lo vuole padre dei Lari o di Evandro. Suoi attributi sono il caduceo, il cappello a larghe tese, i sandali alati e una borsa

Venere - Afrodite

Dea dell'amore, figlia di Giove, nata dalla spuma del mare.

Era un’antica divinità latina, il cui primo santuario risulta essere anteriore alla fondazione di Roma. Per molto tempo fu ritenuta la protettrice della vegetazione e dei giardini, mentre più di recente si suppone che fosse un demone mediatore della preghiera. Nel terzo secolo avanti Cristo fu assimilata all’Afrodite greca di cui si attribuì tutti i miti. Ad esempio la gens Iulia che diceva di discendere da enea si

attribuiva Venere come antenato.

Terra - Gea

Gaia dea primordiale generata dal Caos, sposa di Urano primo dominatore dell'universo dopo il Caos stesso

A Roma è la personificazione della terra nutrice, col nome Tellus, onorata anche come Terra Mater e identificata con la dea ellenica Gaia. In epoca antica faceva coppia con Tellum, un numen maschile. Non possiede un suo mito ma occupa a volte il posto di Gaia e, più spesso, quello di Cerere-Demetra.

Marte - Ares

Identificato con Ares è in realtà molto più antico tra i latini. Era il dio della guerra e quindi della primavera e della gioventù, perché la guerra si fa in primavera ed è fatta dai giovani. Il picchio verde e il lupo erano gli animali a lui consacrati. Egli sarebbe stato il padre dei gemelli Romolo e Remo e poi avrebbe mandato appunto la lupa nutrirli. Altre popolazioni come i Marsi, i Marrucini, i Mamertini avevano Marte come loro antenato.

Giove - Zeus

Padre degli dei, figlio di Crono e Rea, madre di tutti gli dei, di moltissimi semidei se s'arrabbiava diventava poco raccomandabile. Giove

è la controparte romana di Zeus. Dio del cielo, della luce, del tempo meteorologico, del fulmine e del tuono. A lui è consacrato il Campidoglio. E’ detto Elicio proprio in quanto dio del fulmine. Era la divinità a cui il console, durante la repubblica, nel momento di assumere rivolge la sua preghiera. Egli era anche il garante della fedeltà dei trattati, tramite il collegio dei Feriali.

Saturno - Crono

Non è un dio ma è un Titano figlio di Gea e Urano, personificazione del tempo. Aveva la cattiva abitudine di mangiare i figli perché gli avevano predetto che uno di loro (Giove) lo avrebbe spodestato. Dio italico identificato con Crono e che si diceva fosse giunto in Italia dalla Grecia. Accolto da Giano, anche li emigrato dall’Ellade, continuò l’opera di incivilimento iniziata da Giano e insegnò in particolar modo la coltivazione della terra e le prime leggi. Suoi simboli sono di solito la falce e la roncola. A lui si ricollegava l’invenzione e la diffusione della vite, anche se a volte era visto come un dio infernale. I Saturnalia erano i giorni a lui dedicati, giorni di festa in cui i ruoli sociali erano capovolti.

Urano -Vedi Gea

E’ la personificazione del cielo in quanto elemento fecondo. Figlio di Gaia o di Etere a seconda della tradizione presa in considerazione. Insieme a Gaia generò i sei Titani, le sei Titanici, i tre Ciclopi e i tre Ecatonchiri. Fu mutilato ai testicoli e spodestato dal figlio Crono.

Nettuno - Poseidone.

Il dio romano identificato con Poseidone, è il dio dell’elemento umido,

privo di una sua leggenda prima dell’assimilazione col dio greco. Veniva

celebrato a luglio nel momento di massima siccità. Aveva una paredra detta a

volte Salacia a volte Venilia.

Plutone - Ades

Dio dell'Ade e dei morti, figlio di Crono e Rea, fratello di Poseidone e Zeus con i quali si divise l'Universo.

E’ un sostantivo che vuol dire “il ricco” e non è altro che un soprannome del dio degli inferi, Ade. Ade era il fratello di Zeus e Poseidone, era il dio dei morti. Partecipò alla lotta contro i Titani indossando un elmo che lo rendeva invisibile. E infatti il suo nome significava proprio “invisibile”. E’ un signore impietoso degli inferi, aiutato da demoni e geni posti ai suoi ordini. Sua sposa è Persefone. Veniva chiamato più spesso con i sui attributi che col suo nome per non eccitarne la collera, ecco il perché di Plutone, che alludeva alla ricchezza inesauribile della terra.

Il Pianeta Plutone, ipotizzato nientepopodimeno da H.P. Lovecraft grazie a dei calcoli teorici (empirismo) , ancor prima che la sua scoperta venisse confermata dagli astronomi, fu battezzato dallo scrittore Yuggoth.