A tre settimane dall'uscita di New Moon, fortunato secondo episodio della serie vampiresca di Stephenie Meyer, si iniziano a fare i primi bilanci.

In America il film è già campione di incassi: al debutto aveva raccolto piu' di 26 milioni di dollari in oltre 3.500 sale, 4 milioni in piu' del record precedente, detenuto da Harry Potter e il Principe Mezzosangue.

Le recensioni della critica sono invece molto più tiepide del pubblico e la pellicola non va oltre la mera condiscendenza, sia in considerazione del giovane target, sul quale il film sembra confezionato a bella posta, sia  dell'inesperienza degli attori, che in effetti si faceva sentire già nel primo episodio.

Se questi due elementi sono innegabili, sono però assolutamente risibili le recensioni che muovono dal film per fare psicoanalisi spicciola sugli intenti della scrittrice e sul messaggio dei romanzi cartacei.

Non solo si tratta di operazione errata nel metodo, in quanto non si può soppesare un libro sulla base del film che ne è stato tratto, ma tantomeno si può analizzare i contenuti dei romanzi o le intenzioni della Meyer quando non si sono mai letti i primi, nè si sono mai lette le dichiarazioni della seconda. Due lacune che traspaiono chiaramente in certi pezzi di giornalismo qualunquistico che finiscono, com'è ovvio, nel farli deragliare clamorosamente oppure nel piegare forzatamente  i contenuti alla tesi che si vuol dimostrare.

Ed è esattamente quello che succede nella recensione del Corriere, cui abbiamo dedicato un apposito approfondimento, per rendere un po' di giustizia a questa saga che, seppur leggera nella forma e nel contenuto, troppe volte è tratta con sufficienza preconcetta, quando non con assoluto qualunquismo.

New Moon: recensioni con psicologia da discount

New Moon: recensioni con psicologia da discount

Articolo di Marina Lenti Giovedì, 10 dicembre 2009

Un fazioso articolo del Corriere ci offre il pretesto per effettuare una breve disamina obiettiva degli elementi favolistici e simbolici principali sottesi alla saga di Stephenie Meyer

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