Come scrittrice sei molto misteriosa: sappiamo soltanto che inizi a scrivere allo scoccare della mezzanotte e abiti in un appartamento ricavato da un vecchio monastero abbandonato. Ci puoi raccontare altro di te?

Sono una sognatrice che vive nella realtà e fin da bambina mi sono circondata di libri. Vivo come un'artigiana delle parole e credo nel loro potere. Talvolta sono in grado di tramutarsi in bauli, in cui possiamo nascondere le paure e il dolore, in essi persino i fantasmi del passato trovano quiete. 

La penna è l'arma migliore che possiedo per combattere ciò che di me fa più male. La pagina bianca è un rifugio. 

Le parole però sono anche giostre, gioco, zucchero filato e libertà. 

Credo nella magia di tutti i giorni e alla speranza dell'amore per ciò che ci tiene in vita.

Nel quotidiano mi rilasso cucinando tailandese e indiano, nonché facendo lunghe passeggiate con il mio cane.

Se potessi viaggerei sempre, sopratutto nel sud est asiatico e nel sud Africa.  Magari aprirei una libreria italiana all’estero.

Il Canto della Notte è il tuo primo romanzo fantastico. Come mai hai scelto di dedicarti proprio a questo genere? Lo apprezzi come lettrice? 

Non ho scelto di dedicarmi a questo genere seguendo un motivo preciso. Ho semplicemente incontrato una ragazza lupo e deciso, visto che non capita tutti i giorni di vivere un tale incontro, di raccontare la sua storia.

Apprezzo molto il genere fantastico.Ti permette di raccontare e osservare il mondo in maniera differente. Di cambiarlo. Di immaginarlo diverso da se. Come se quest'ultimo si fosse smarrito nel labirinto degli specchi del luna park. Ciò che si riflette è una moltitudine di immagini, deformi o affascinanti, generate dallo stesso statico oggetto.

Così è la fantasia. 

C’è qualche scrittore che consideri un punto di riferimento, un maestro?

Sono una vorace lettrice. I miei gusti letterari, cosi' come gli scrittori che considero maestri, spaziano da Oriana Fallaci con Un Uomo e Lettera a un bambino mai nato, alla poesia di Alda Merini, Silvia Plath e Emily Dickinson, alla passione romantica di Marguerite Duras, passando attraverso la magia di Francesca Lia Block, fino al genio di Philip Pullman e alla creatività di Neil Gaiman.

In una stagione editoriale dominata da Angeli e vampiri hai scelto di dedicarti ai lupi mannari. Come mai questa scelta in controtendenza?

Per fortuna aggiungo io. Arriccio il naso quando in libreria, nello stesso momento, trovo decine di novità editoriali che propongono in simultanea gli stessi argomenti.

Come è nata l’idea de Il Canto della Notte?

È nato fissando un bosco innevato. Perdendomi nel silenzio che percepivo, fino a che con l'arrivo della Luna ho scoperto le prime parole.

Maila è una ragazza di diciotto anni, divisa tra la sua straordinarietà e l’aspirazione a una vita normale. Ti riconosci in lei? Oppure ti identifichi di più in qualche altro personaggio del tuo romanzo?

Io e Maila non siamo molto simili, sopratutto nel desiderio di normalità. A lei invidio la possibilità di essere altro da se, di vivere un'avventura da brivido e perdersi fra le braccia di un amore che devasta il cuore ma restituisce incanto. Ho cercato di offrile la possibilità di seguire le proprie inclinazioni e giocare a dadi contro il Destino, colui che tutto stabilisce fin dall'inizio.

Nel Canto della Notte vengono citate molte leggende relative ai licantropi. Pomeriggi trascorsi in biblioteca o tanta fantasia?

Sono appassionata di leggende legate al mito e al folclore. Tutto ciò che si legge ne Il canto della notte è vero (come possono esserlo per l'appunto le leggende). A esse ho unito un pizzico di fantasia, tentando di creare qualcosa di nuovo e antico. Dando spazio al culto dei morti, al regno dell'oltretomba, in cui la figura del lupo emerge realmente in culture e tempi diversi fra loro.

Come è avvenuto l’incontro con la Zero91? 

L'incontro con la Zero91 è avvenuto nel modo più classico. Ho spedito il manoscritto e atteso una risposta. La risposta per fortuna è arrivata portando con se la possibilità di pubblicare il mio romanzo in una realtà seria e appassionata.

Cosa consiglieresti a uno scrittore esordiente?

I consigli non sono il mio forte, ma di tre cose sono convinta; non dare un prezzo ai propri sogni, leggere molto e vivere il mondo come se fosse un contenitore di fiabe e orrori che possono essere raccontate.

Il Canto della Notte avrà un seguito? Stai lavorando ad altri progetti fantasy?

Sto scrivendo ora il seguito dell'avventura di Maila. Le idee sono molte, spero che con il tempo le migliori potranno trovare vita e inchiostro.