Che io non avevo.

Lui non aveva ancora sollevato quell’argomento, ma presto o tardi lo avrebbe fatto.

– Sopraffacente o meno che sia, io lo amo – continuai, una cosa che non avevo mai ammesso ad alta voce. – Suppongo non ci sia altro da aggiungere.

– Suppongo di no. – Amelia cercò di sorridermi, ma fu un tentativo patetico. – Senti, continua così, approfondisci la consapevolezza di te stessa – aggiunse. Per un momento rimase immobile, l’espressione bloccata in un mezzo sorriso, poi concluse: – Bene, Sook, ora è meglio che vada. Mio padre mi sta aspettando. Comincerà a ficcare il naso nei miei affari nell’istante in cui rimetterò piede a New Orleans.

Suo padre era ricco e potente, e non credeva minimamente nei suoi poteri, ma sbagliava di grosso a non rispettare la sua magia. Come ogni vera strega, Amelia era nata con un grande potenziale magico, e non appena avesse ricevuto un maggiore addestramento e acquisito più disciplina, sarebbe stata una persona davvero da temere… per quello che poteva fare di proposito, e non per la natura drastica dei suoi errori. Speravo che la sua mentore, Octavia, avesse pronto un programma per sviluppare e addestrare il suo talento.

Rimasi ad agitare la mano mentre Amelia scompariva lungo il vialetto, poi il mio ampio sorriso mi svanì dal volto, mi sedetti sui gradini del portico e piansi. Ultimamente, non ci voleva molto per farmi piangere, e la partenza della mia amica era stata un sufficiente fattore scatenante. Avevo così tante cose per cui piangere.

Mia cognata Crystal era stata assassinata. Mel, l’amico di mio fratello, era stato giustiziato. Tray, Claudine e il vampiro Clancy erano stati uccisi mentre facevano il loro dovere. E il fatto che Crystal e Claudine fossero state entrambe incinte aggiungeva altri due morti a quell’elenco.

Probabilmente, questo avrebbe dovuto farmi desiderare la pace al di sopra di ogni altra cosa, ma invece di trasformarmi nel Ghandi di Bon Temps, in cuor mio ero consapevole di volere morte parecchie persone. Non ero direttamente responsabile della maggior parte della scia di uccisioni che mi aveva seguita, ma ero perseguitata dalla sensazione che se non fosse stato per me, nessuno di quegli eventi si sarebbe verificato. Nei miei momenti più cupi… e questo era uno di essi… mi trovavo a chiedermi se la mia vita valesse il prezzo che era stato pagato per essa.