La Morte, ovvero il tristo mietitore con la falce e il mantello nero, è uno dei personaggi più celebri nell'ambientazione del Mondo Disco, sede della maggior parte dei romanzi scritti da Terry Pratchett, l'autore inglese del fantastico che può vantare decine di milioni di copie dei suoi romanzi vendute, e traduzioni in oltre 30 lingue. Successi che gli sono valsi la nomina a Cavaliere di Sua Maestà Britannica nel 2009.

Per Pratchett però la morte è diventata una prospettiva molto concreta e a scadenza non lontana, da quando gli è stata diagnosticata una particolare forma della malattia di Alzheimer. Come possiamo vedere in questa intervista alla ABC (vedi il link) le sue riflessioni lo hanno portato a riflettere sullo stato dei malati terminali e a diventare un fautore della morte assistita, ovvero dell'eutanasia.

"Teniamo duro e facciamo il meglio che riusciamo ancora a fare, e poi sarebbe bello sdraiarsi da qualche parte sotto il sole ascoltando Thomas Tallis sull'iPod dopo un buon brandy e a quel punto un bravo dottore mi dà una picola puntura che mi fa andar via. Ho ricevuto molte email al riguardo. La grande maggioranza era di persone che erano d'accordo (...) Perché, se sei vecchio e acciaccato e non puoi essere curato, e va ogni giorno peggio, dovresti sopportare tutto questo? Solo perché c'è qualcuno che è disposto a prendersi cura di te? Non riguarda loro. Riguarda te."

Il punto di vista di Pratchett, quando l'intervistatrice puntualizza che la questione viene considerata a livello sociale più che individuale, è ovviamente che questa scelta dovrebbe essere di ogni individuo, ma anche che a nessuno dovrebbe essere applicata alla leggera la morte assistita.

"Anche in Svizzera, dove permettono agli stranieri di andare a morire (...) la persona che vuole andarsene deve spiegare ripetutamente nel lasso di tempo di alcuni giorni che questo è ciò che vuole, e i motivi: non è che permettono a uno di morire giusto perché gli va. Deve avere realmente una brutta malattia. Ma oggi la maggioranza cristiana mette i bastoni tra le ruote dicendo: come la mettiamo con la santità della vita umana? E io dico invece: come la mettiamo con la dignità della vita umana?"

Lo scrittore, in effetti, avrebbe già preso contatti e informazioni presso una clinica svizzera dove si pratica l'eutanasia.

Pratchett sente già gli effetti della malattia? Per adesso non molto, anzi trova la forza di fare uno scherzo: " La memoria a breve termine è perduta, e la memoria a breve termine è andata perduta, la memoria a breve termine... Ok, alla lunga questi scherzi non sono divertenti, ma ridere è la migliore medicina."

Affermando di temere non la morte, ma il fatto del morire, Pratchett indica nella morte assistita quell'aiuto di cui potrebbe esserci bisogno per passare dalla vita alla morte abbreviando il più possibile il passaggio che c'è in mezzo.

Alla domanda "Come farà a decidere quand'è il momento di andarsene?" Pratchett ha scherzato dicendo: "Ci stavo pensando giovedì scorso, ma c'era una convention cui dovevo assistere."

Del resto, potendo scegliere quando morire, e avendo a disposizione la medicina per farlo, c'è chi ha procrastinato di giorno in giorno ed è arrivato a vivere più di quanto i medici avevano previsto. La più umana delle scelte, quella che Pratchett vuole il diritto di poter fare.