Lunatica, fiera del fantasy. Come è nata quest’idea?

È stato un sogno che si è realizzato all’improvviso. Lunatica è nata come un torneo di giochi di ruolo da realizzarsi su un unico tavolo da sei posti nella sede della nostra associazione, il doposcuola Madima. Solo che poi l’entusiasmo dei ragazzi è cresciuto, e abbiamo pensato: “Ma perché non facciamo un torneo più grande? Perché non aggiungiamo un torneo di giochi di carte collezionabili?”, fino alla nascita dell’edizione del 2010. Quest’anno c’è stato un ulteriore incremento dell’attività, abbiamo deciso di rimettere in gioco tutte le nostre forze e ne è nato uno staff spettacolare, composto da ragazzi che ammiro profondamente, perché si dedicano a Lunatica in ogni modo, senza pretendere contributi ma solo per passione. Così è nato quel che state vedendo e quel che vedrete a piazzale Flacco.

Quali sono state le principali difficoltà organizzative incontrate?

La difficoltà principale in tutto, non solo per Lunatica, è avere la mentalità per fare le cose. È facile dire: “Voglio fare, voglio creare, organizzare”. Molto più difficile è avere la forma mentis per farlo, capire che bisogna alzarsi ogni mattino, vedere decine di persone tra impiegati comunali, istituzioni, persone che magari in quel momento non ti va di incontrare perché non te la senti, non hai voglia, non sei dell’umore adatto. Per me è stato complicato, anche se per fortuna la vita mi ha portato in precedenza a gestire altri tipi di attività – case famiglia e centri con trenta, quaranta ragazzi, situazioni piuttosto complicate. La parte difficile non era gestire l’attività in sé, quanto piuttosto informarsi sugli aspetti burocratici, sugli iter e gestire tutto il gruppo. Siamo arrivati alla dozzina di elementi dislocati in tutta la Puglia, non solo a Brindisi, ma anche a Oria, Manduria, Taranto… È difficile avere la mentalità giusta per organizzare tutto. Fatto questo è molto più semplice. 

Se qualcuno volesse organizzare una fiera del fantasy nella sua città, cosa dovrebbe fare materialmente? Con chi dovrebbe parlare? Da dove dovrebbe partire?

Una volta chiarito il “dubbio” su se stessi e la propria mentalità, è importante avere bene in mente cosa si vuol fare, cercare di figurarsi a che tipo di evento si vuole dare vita. Si riesce a essere più precisi, anche a livello pratico. La seconda cosa è raccogliere un buon gruppo di amici, perché da soli è impossibile. È come un gioco di ruolo, un buon avventuriero soltanto non può riuscire a portare a termine un’impresa, ci vuole un gruppo. E di questo gruppo sono fiero, perché ho trovato gente molto in gamba; Lunatica è nata da tutto questo, ed è stato questo che ha portato a Lunatica. Non è il contrario, non è che perché c’è Lunatica allora ci sono anche le persone, Lunatica c’è perché ci sono le persone. Quindi trovare un buon gruppo di amici, persone fidate con le quali si può anche litigare senza intaccare il rapporto di fiducia. Sembra facile, ma in realtà è difficilissimo. Dopodiché, vedere cosa si vuol fare, se in grande o in piccolo, poi a seconda dei casi iniziare a informarsi anche tramite internet. Vent’anni fa non c’era internet, sarebbe stato ancora più difficile organizzare una fiera del genere, informarsi sugli iter burocratici… Poi bisogna avere tanta, tanta, tanta pazienza… perché si tratta di incontrare impiegati comunali, con tutto il rispetto per gli impiegati comunali, non perché siano tali, ma perché è un giro lungo, bisogna chiedere informazioni, è stancante per chiunque. Si tratta di incontrare quindici, venti persone al giorno, prepararsi a ricevere miliardi di telefonate, essere sempre in allarme… Poi non è detto che la propria idea sia sempre la migliore, essere ipercritici ma a livello giusto, essere obbiettivi su se stessi. I giochi di ruolo, per esempio: non era detto che avrebbero preso piede, uno dei nostri dubbi era questo, non sapevamo quanto poi potesse essere grande la comunità dei giocatori di ruolo qui. Ah, se qualcuno dovesse seguire questi consigli per organizzare un’altra fiera del fantasy Brindisi, sguinzaglieremo i nostri ninja, eh!

A proposito di giochi di ruolo, Lunatica punta molto sui GdR e sui GdR live. Ritieni che possa essere questo il suo punto di forza, in grado di distinguerla da altre manifestazioni, fiere del fantasy e comics d’Italia? 

Lunatica punta su tutto ciò che è fantasia, quindi non solo GdR e GdR live, ma il cosplay, i GdC (giochi di carte collezionabili), la caccia al tesoro come quella organizzata quest’anno per cercare le sfere del drago di Dragon Ball. La caccia al tesoro viene reputata un gioco da bambini, però gestita in un certo modo diventa più accattivante, divertente, entusiasmante. In effetti stiamo portando delle cose che a Brindisi non si sono mai viste.