Con il patrocinio del Consiglio Regionale del Veneto, della Provincia di Vicenza – Provincia Giovan, della e Pro Loco di Mussolente e in collaborazione con

Nadia Camandona Editore, lo scrittore Demetrio Battaglia, autore de Lo Sciamano Nero (Nadia Camandona Editore) ha organizzato un grande evento fantasy per il 29 ottobre prossimo, al Parco della Vittoria di Mussolente (VI).

La Notte di Arkhesya (che trae il nome dal regno dove è ambientato il libro di Battaglia), sarà un momento di festa, fatta di musica e convivialità e un omaggio che il territorio veneto tra Bassano e Asolo dedica allo scrittore cui ha dato i natali, ma anche (e soprattutto) un incontro culturale, pensato per i più giovani, per parlare di Valori. Quelli espressi dalle storie fantasy di Battaglia e quelli che ci guidano ogni giorno: la solidarietà, l’amicizia, la fiducia, il lavoro di gruppo, la crescita interiore.

La Notte di Arkhesya nasce per volontà dell’Associazione Culturale Vita Nova (e dalla collaborazione di  questa con il C.F.M. – Comitato Festeggiamenti Misquilesi Onlus) e diventa quest’anno momento di festa ed evento culturale di altissimo profilo. A dare rilievo all’evento concorrerà la presenza di  Silvana De Mari, scrittrice di fama internazionale (la sua opera è tradotta in 18 paesi), che presenterà in prima assoluta il suo nuovo romanzo, Io Mi Chiamo Yorsh,

pubblicato da Fanucci.

Altro prestigioso ospite sarà Massimo Giuntini, eclettico musicista (ha suonato con i Modena City Ramblers e per Vinicio Capossela, e ha recitato in Gangs of New York di Martin Scorsese) e maestro di cornamusa irlandese.

L'idea

In una festa ci si incontra, si parla scambiando opinioni e idee, si mangia e si balla insieme. La notte di Arkhesya vuole essere una festa che riunisce tutti gli amici di Demetrio Battaglia e gli appassionati delle sue opere, ma anche che ne indaghi il significato profondo e sappia proporre una chiave di lettura per interpretare il bisogno di Valori nella nostra società. Ecco perché La Notte di Arkhesya vuole parlare ai più giovani.

La festa si svolgerà attorno a due momenti che, per usare facili etichette, si potrebbero definire “culturale” e “conviviale”:

- Il fantasy e i valori che esso sa raccontare

sarà il tema di uno straordinario incontro, aperto alla discussione del pubblico, tra Silvana De Mari e Demetrio Battaglia.

- La musica, la danza, le specialità della Locanda dell’Uro Selvaggio, il mercatino

fino a notte fonda.

Le ragioni

Per parlare di Valori autentici, quelli espressi dalle storie fantasy, e quelli che ci guidano ogni giorno: la solidarietà, l’amicizia, la fiducia, il lavoro di gruppo, la crescita interiore. Per parlare ai più giovani, che nel fantasy trovano un linguaggio che li esprime e li appassiona. Per la Creatività perché su questa si fonda l’immaginazione fantasy, ma anche la progettazione del mondo di domani.

Afferma Battaglia:

"La letteratura fantasy ha acquistato in questi ultimi anni  un forte ascendente sul mondo giovanile e questo fatto è, a mio avviso, un importante ponte di comunicazione che la società degli adulti può gettare in direzione del mondo dei ragazzi. Il fantasy fonda le sue basi sulla solidarietà, l’amicizia, la fiducia, il lavoro di gruppo, la crescita interiore attraverso le esperienze vissute e tutto questo in una cornice molto suggestiva che

attira i giovani lasciando loro però un messaggio portante per una costruzione positiva della società.

In una società nichilista, disillusa e generalmente fondata su valori prettamente materialistici, l’immaginazione e la creatività sono spesso irrisi e ritenuti inutili, superflui. La creatività è la base della progettazione e una società che non è in grado di progettare, di immaginare futuro, è irrimediabilmente destinata a degenerare fino al decadimento totale. Purtroppo i tempi moderni vanno verso questa direzione. La letteratura fantasy genera di per sé immaginazione, non è evasione dalla realtà ma ampliamento della stessa, allargamento dei suoi confini in una visione che la trascende trasformandola.

Vi è una archetipo fondamentale che abita ogni narrazione dell’High Fantasy. Il sentiero che conducealla scoperta di qualcosa o al recupero di qualche oggetto prezioso o magico, ma questi sono solamente dei pretesti per la vera ricerca che si svolge in questi viaggi. Il Sentiero si percorre per la ricerca del sé,

per la trasformazione del sé. I protagonisti del fantasy scoprono in realtà la loro natura e attraverso le esperienze vissute nel viaggio della vita crescono e si formano. Ma esiste un punto fondamentale di questo viaggio ed è che non può essere eseguito in solitaria, esso acquista significato solamente se in

compagnia di altri se vissuto con gli altri e per gli altri. Il percorso di crescita personale non può essere condotto da eremita, solo attraverso la fiducia negli altri e la costruzione di un gruppo solido e solidale certi ostacoli possono essere superati".

Il programma

sabato 29 ottobre 2011 – Parco della Vittoria – Mussolente (Vicenza)

10.00

Il fantasy a scuola: Silvana De Mari incontra gli studenti del Liceo Classico “G.B. Brocchi”.

18.00

Aperitivo musicale con l’autore del mndo di Arkhesya Demetrio Battaglia.

18.30

Concerto con arpa e voce di Enrico Euron ed Anne Gaelle Cuif con interludi di letture di brani dell’ultimo libro di Demetrio Battaglia: “Lo Sciamano Nero”.

19.30

Alla Locanda dell’Uro Selvaggio (intermezzo gastronomico con buffet)

20.30

Incontro/ dialogo tra Silvana De Mari e Demetrio Battaglia sul tema “Il fantasy e i valori che esso sa raccontare”

21.30

Lancio delle “Lanterne dei Pensieri”

22.00

Concerto di musica celtica con Massimo Giuntini.

Durante tutta la manifestazione sarà presente:

- il Mercatino di Arkhesya, con prodotti eno-gastronomici e artigianato locale e curiosità dai mondo fantasy.

- l'esposizione delle opere di Marcello Lott, disegnatore e illustratore dei libri di Demetrio Battaglia e curatoredi bozzetti, ritratti e paesaggi di Arkhesya.

- la mostra fotografica i paesaggi di Arkhesya di Lorena Fiorese, immagini generate della lettura dei libri di Demetrio Battaglia, ma anche immagini che hanno permesso allo scrittore di 'vedere' più chiaramente il mondo di Arkhesya.

I protagonisti

Arkhesya

La saga di Demetrio Battaglia, trilogia che complessivamente prende il titolo I VEGGENTI DI ARKHESYA, è un progetto che si innesta nella tradizione del cosiddetto high fantasy, ovvero il filone che più specificamente si richiama alla narrazione tolkieniana. Una modalità narrativa più prossima al recupero della letteratura epica e della mitografia medievale, sorretta da una profonda elaborazione etica.

Arkhesya è una terra che in tempi remotissimi è stata conquistata da una razza magica: la popolazione dei dealantiti. Questa razza dai grandi poteri magici governa Arkhesya per intere ere. Nel massimo dello splendore della civiltà dealantita una catastrofe, provocata da un potentissimo demone, la annienta quasi completamente. Da questa rovina nasce un nuovo mondo e un nuovo ordine in cui etnie di differenti convivono pacificamente, minacciate però dai malefici stregoni della fortezza di Magogur.

Prendono le mosse da questo contesto le avventura contenute nei racconti Arkhesya: gli albori (2006) e nei romanzi La stirpe di Gatra (2010) e Lo Sciamano Nero (2011).

Demetrio Battaglia

Nasce a Bassano del Grappa nel 1967. Da anni si occupa di filosofia, studio comparato delle religioni e mitologia scrivendo per riviste di settore e conducendo una trasmissione radiofonica: Filosofando.

Quello di Battaglia è quindi un Fantasy che non si alimenta di sola suggestione ma, pur restando una lettura d’evasione, si fonda e organizza intorno a temi etici: l’amicizia, il coraggio, la dedizione, l’eroismo e la passione o, di contro, la malvagità, l’egoismo, la perfidia o la spietatezza senza sfumature o giustificazioni. I mondi di Battaglia quindi sono scenari in cui esistono personaggi con cui idealmente allearsi o combattere. Bene e male quindi, ma non in una accezione banalizzante o proiettata all’esterno, perché si riferisce ad un sentimento che ciascuno di noi sente, e profondamente conosce, perché

principio umano che respira la virtù e la rende fattiva, agìta.

Per questo quindi, i personaggi di Battaglia non sono eroi inarrivabili, o super-man senza macchia né paura. Hanno caratteri molto umani, vivono travagliati che sembrano sommergerli, hanno sfumature ora luminose, ora tenebrose; chiedono aiuto e con la solidarietà di un amico o la loro stessa capacità interiore, torno ad affrontare il male che vuole schiacciarli. Un messaggio molto chiaro insomma, che indica un percorso di realizzazione o di cambiamento possibile, ma possibile laddove si prenda la vita nelle proprie mani e far riemergere quei valori che dovrebbero contraddistinguere ciascuno di noi.

Silvana De Mari

Silvana De Mari è nata nel 1953 in provincia di Caserta e vive sulla collina di Torino. Laureata in medicina, inizia dedicandosi all’attività di chirurgo in Italia e, come volontaria, in Etiopia. Ora si occupa di psicoterapia.

Inizia la sua carriera di scrittrice pubblicando libri per ragazzi (nel 2000 L’ultima stella a destra della luna e nel 2003 La bestia e la bella, entrambi per Salani).

Nel 2004 esce L’ultimo elfo, che vince il Premio Andersen (2004) e il Premio Bancarellino (2005) e diventa un bestseller internazionale: tradotto e pubblicato in diciotto paesi (tra cui Finlandia, Giappone, Tailandia, Australia, Sudafrica, Lettonia, Germania, Portogallo, Olanda, Polonia, Romania, Taywan,

Brasile, Cina Popolare, Russia, Macedonia); in Francia vince Le Prix Immaginaire e negli USA il premio ALA American Library Association (Associazione Americana Bibliotecari).

Nel 2005 esce L’ultimo orco, da molti indicato come il vero passaggio dell’autrice dalla letteratura per ragazzi al genere fantasy. Il romanzo vince il premio IBBY International Boud Books Young People 2005 e, nel 2009, Le prix Sorciere in Francia.

Nel 2007 pubblica il saggio Il drago come realtà (Salani), nel 2008 Gli ultimi incantesimi (Salani) e nel 2009 i nove racconti e un breve saggio sulla morte de Il cavaliere, la strega, la Morte e il diavolo (Lindau) e Il gatto dagli occhi d’oro (Fanucci).

Ancora con Fanucci pubblica, nel 2010, L’Ultima Profezia del Mondo degli Uomini con il quale conclude la saga che lega L’ultimo elfo, L’ultimo orco e Gli ultimi incantesimi. Il 15 ottobre è uscito per Fanucci, Io mi chiamo Yorsh.

Associazione “Vita Nova” – Mussolente (VI)

“Vita Nova” è un’associazione di promozione sociale nata a Mussolente con lo scopo di promuovere ogni tipo di attività culturale, politica, ricreativa, sociale, volta alla valorizzazione e al recupero delle tradizioni, della storia veneta, della cultura locale. In pratica vogliamo essere un laboratorio aperto e trasparente di idee, di proposte e di discussione, uno spazio in cui si possa discutere dei problemi di ogni giorno dei nostri cittadini, un contenitore per valorizzare la nostra cultura e le nostre tradizioni.

Quello che la muove è un comune sentire in merito:

- al bisogno di ri-animare il territorio e di cambiare una cultura individualistica ed egoistica;

- al fatto si ritenere che il  territorio comunale si meriti di più in termini di sviluppo, cultura, servizi e aggregazione;

- alla necessità e al bisogno di più dialogo e collaborazione fra le varie componenti sociali che compongono la nostra comunità;

- al ritenere che solo insieme si possono cambiare le cose.

Comitato Festeggiamenti Misquilesi – Mussolente (VI)

Il CFM Comitato Festeggiamenti Misquilesi onlus, è un’associazione di Mussolente, nata nel 2010 inizialmente con lo scopo di realizzare principalmente la sagra paesana, ma che poi vedendo al proprio interno un crescente numero di giovani volontari, ha cominciato a pensare in modo

decisamente più aperto, cercando di dare sostegno e collaborazione ad altre associazioni del paese e con la voglia di proporsi come punto di riferimento per l’organizzazione di eventi quali feste a tema, concerti, incontri ecc. facendo si che quanti aderiscono a questo ambizioso progetto, possano principalmente apportare le proprie esperienze le proprie peculiarità e le proprie idee e lavorare in un ambiente sereno, amichevole, dove la parola d’ ordine è 'aggregazione' sia tra i singoli che tra le associazioni.

Associazione Esperya – Bassano del Grappa (VI)

Esperya è un gruppo di persone unite intorno ad un progetto: fornire nuovi strumenti per tracciare percorsi di Conoscenza il più possibile al di là dei normali schemi, nel tentativo di portare le persone a valorizzare i loro personali Talenti, per quali e quanti essi siano.

Per questo, attraverso diverse attività, Esperya si propone di offrire a chiunque un’opportunità per distaccarsi da tutto ciò che attualmente viene propugnato, dai canali di informazione e di educazione, sotto il nome di cultura. Il desiderio è quindi quello di scostarsi dagli stereotipi e dai modelli di vita omologati, proposti da una società spesso appiattita su ideali fasulli, che annichilisce il libero pensiero, la libera espressione di sé, l’immaginazione e l’antico anelito ad approfondire la conoscenza di Se stessi.

L’associazione nasce con queste finalità e con la consapevolezza che nel gruppo e nella cooperazione tra persone, al di là di interessi di qualsiasi natura che non siano quelli di un comune Sentiero di crescita culturale e spirituale; perché ogni persona ha in sé il potere di sentirsi viva, di realizzare la propria

interiorità in questo tempo e con le sue forze.

Centro Studi Ezzelino da Romano – Bassano del Grappa (VI)

Il Centro Studi nasce come punto di riferimento per lo studio e la promozione della storia, la cultura e le eccellenze del territorio pedemontano veneto, con particolare riferimento all’epoca ezzeliniana sviluppatasi tra i secoli XI e XIII.

Ezzelino in tal senso diventa punto di partenza per promuovere il territorio che fu teatro della sua vicenda politica e militare, ma anche scenario delle azioni di una famiglia, i da Romano, colta e raffinata, che fu protagonista di una trasformazione ancora visibile in quel territorio pedemontano che si estende

tra il fiume Livenza e il fiume Oglio.

Il Centro Studi Ezzelino da Romano crede che la letteratura e il recupero delle narrazioni popolari costituisca terreno privilegiato del costituirsi di una identità culturale e sociale. Questo perché lo stesso mito di Ezzelino da Romano, lungi dall’essere esclusiva materia per gli storici, si è prestato a diventare

emblema e metafora per gli scrittori (da Dante Alighieri fino ad Oscar Wilde).

Per questo il Centro Studi organizza con cadenza biennale il Premio Letterario Nazionale “Ezzelino da Romano: condottiero e leggenda”.