A Dance with Dragons parte due di tre. È questo, in sintesi, il contenuto dei Fuochi di Valyria, il nuovo volume di George R.R. Martin appena giunto nelle nostre librerie.

Mondadori, ormai lo sappiamo, sta suddividendo tutti i romanzi delle Cronache del ghiaccio e del fuoco in due o tre parti, a seconda della loro lunghezza. Così, dopo I guerrieri del ghiaccio uscito lo scorso ottobre, questa è la parte centrale di una storia la cui conclusione arriverà solo nel prossimo mese di ottobre con La danza dei draghi.

A Dance with Dragons, uscito nel 2011, ci ha riportati nei Sette Regni dopo ben sei anni, da quel lontano 2005 in cui lo scrittore americano aveva pubblicato A Feast for Crows (Il dominio della regina e L’ombra della profezia), ma soprattutto ci ha riavvicinati a personaggi di cui avevamo perso le tracce addirittura nel 2000, con A Storm of Swords (Tempesta di spade, I fiumi della guerra e Il portale delle tenebre). Tyrion Lannister, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Bran Stark e Davos Seaworth erano tutti tornati protagonisti dopo un’assenza durata ben undici anni, insieme a Theon Greyjoy, scomparso addirittura prima, e ad alcuni punti di vista nuovi. Se A Feast for Crows era incentrato su quelle terre comprese fra le Torri Gemelle e i territori di Dorne, con qualche sporadica puntatina nell’isola di Braavos, I guerrieri del ghiaccio, la cui cronologia interna alla saga lo pone in contemporanea con il romanzo precedente, ci aveva riportati nella metà settentrionale del continente di Westeros, alla Barriera, a Grande Inverno e nei territori circostanti, e oltre il Mare Stretto, nel continente di Essos.

I fuochi di Valyria, ovviamente, prosegue là dove I guerrieri del ghiaccio si era fermato, e visto che si tratta di due parti di uno stesso romanzo non c’è un prologo. Non solo, visto che la suddivisione operata dall’editore italiano si è preoccupata di avere tre volumi di dimensioni non troppo diverse indipendentemente da quel che un’impostazione del genere avrebbe significato per la trama, i primi due capitoli sono dedicati a personaggi che il lettore forzatamente percepisce come minori, visto che ancora sono poco noti. Si tratta di Quentyn Martell, apparso per la prima volta proprio nei Guerrieri del ghiaccio, e di Asha Greyjoy. Dal terzo capitolo torna in scena anche Tyrion, e la trama prende nuovo slancio.

Non che i due capitoli non siano interessanti, visto che una delle grandi abilità di Martin è quella di saper rendere vivi e affascinanti tutti i suoi protagonisti, e di sapergli donare motivazioni credibili per le azioni che compiono. Però è ovvio che, con tempi di pubblicazione così dilatati, il lettore che segue la saga fin dal principio e che legge i vari volumi man mano che vengono pubblicati fa fatica a rientrare nell’atmosfera della storia, specie se si trova costretto a farlo dai punti di vista che conosce meno.

Superato il piccolo scoglio iniziale – presente ovviamente solo nell’edizione italiana e non in quella originale – il lettore si trova nuovamente immerso in un mondo in cui intrighi e tradimenti sono all’ordine del giorno, e nel quale nessuno può dirsi al sicuro.

Poco oltre la metà di questo volume finalmente il lettore raggiunge – e supera – A Feast for Crows. Si comincia con un capitolo dedicato ad Areo Hotah, comandante delle guardie al servizio di Doran Martell, che ci propone avvenimenti chiaramente successivi a quelli di L’ombra della profezia. Da questo momento tutte le storie riprendono a scorrere in parallelo, e infatti alternati a quelli degli altri troviamo un capitolo dedicato ad Arya e, nel prossimo volume, le vicende saranno ancor più inframezzate fra loro. Possiamo per la prima volta dare uno sguardo al mondo con gli occhi di Melisandre di Assai, scopriamo i retroscena di un avvenimento citato dall’esterno nel Dominio della regina – e con Martin sappiamo che non dobbiamo mai fidarci del sentito dire, e che se non vediamo accadere un determinato fatto con i nostri occhi non è detto che sia accaduto davvero – e, finalmente, ritroviamo le tracce di un personaggio perduto da tempo.

Manca invece, diversamente da quel che si poteva ipotizzare, Jaime Lannister, il cui punto di vista è diventato il primo del prossimo volume.

Le trame si intrecciano e tutti preparano i loro piani… in attesa della prossima puntata. Questa è solo la parte centrale del romanzo di Martin, e per forza di cose è priva di una sua conclusione. A un certo punto finisce un capitolo, in questo caso con Tyrion, e siamo tutti rimandati a ottobre, per conoscere finalmente quel nodo di Meeren che tanto ha fatto penare lo scrittore.

Malgrado l'apparente mole, data dallo spessore della carta, questo volume è il più corto fra quelli pubblicati in italiano. L'appendice finale, ovviamente, è molto lungo, ma alla fine le pagine da leggere non raggiungono, anche se di poco, le 400. Il taglio è stato fatto dopo il quarantasettesimo capitolo (prologo compreso) del libro originale. Il che significa che I guerrieri del ghiaccio è costituito da 25 capitoli (le prime 319 pagine dell'edizione inglese della Harper Voyager), I fuochi di Valyria da 23 capitoli (312 pagine) e La danza dei draghi comprenderà 25 capitoli (epilogo compreso, corrispondenti a 328 pagine).

Il risvolto di copertina (al cui interno compare uno spoiler):

Nella sanguinaria epopea della guerra dei Cinque re, Stannis Baratheon è impegnato in un’estenuante marcia nel gelo contro il traditore lord Bolton, mentre un inquietante vuoto di potere circonda il Trono di Spade a causa della prigionia di Cersei Lannister, ancora presa negli artigli di un risorto fanatismo religioso. Mai prima d’ora il continente occidentale è stato tanto duramente devastato e mortalmente indebolito, così da diventare facile terra di conquista da parte di nemici vicini e lontani. Nelle Isole di Ferro, il sinistro Euron Occhio di Corvo si prepara a lanciare una nuova invasione dal mare, mentre a Dorne, la marca più meridionale del reame, un principe solo all’apparenza in declino ordisce una cospirazione volta a un nuovo, imprevedibile ritorno dell’antica dinastia. Al di là del Mare Stretto, Daenerys Targaryen, orgogliosa e coraggiosa regina dei draghi, si piega a un subdolo matrimonio di convenienza nel nome di una pace incerta, senza con questo rinunciare al suo sogno di tornare sul trono che fu di Aegon il Conquistatore. Finito suo malgrado nelle mani lorde di sangue degli schiavisti di Yunkai, città nemica giurata di Daenerys, l’indistruttibile nano Tyrion Lannister è costretto a giocare il tutto per tutto per sopravvivere a un assedio disastroso. Nel frattempo, all’ombra della titanica Barriera di ghiaccio nell’estremo Nord del reame, il giovane Jon Snow, coraggioso lord comandante dei Guardiani della notte, concepisce una temeraria strategia per affrontare i mostruosi Estranei.

George R.R. Martin, I fuochi di Valyria (A Dance with Dragons, 2011 – seconda parte)

Traduzione di Sergio Altieri e G.L. Staffilano

Mondadori – Omnibus – Pag. 480 – 19,00 €

ISBN 9788804614876