"Ce l’abbiamo fatta! Abbiamo girato per 266 giorni e sono terminate le riprese principali dello Hobbit. Grazie al nostro fantastico cast e alla troupe per averci permesso di andare così lontano, e a tutti voi per il supporto! Prossima fermata, la sala di montaggio. Oh, e il Comic-Con! Saluti, Peter J.“  

Questo è l’entusiastico commento di Peter Jackson sulla sua pagina ufficiale di Facebook. Ora il regista dovrà affrontare la parte più complessa del lavoro che serve per portare nelle sale il film: la post-produzione.

Un film come Lo Hobbit – odio quell’articolo determinativo con la “o”, un po’ come per “gli” pneumatici… saranno anche giusti e corretti ma non li si può proprio leggere – ha bisogno, oltre le persone presenti sul set, di centinaia di professionisti che, giorno e notte, lavorano incessantemente per definire ogni singolo frame della pellicola, dalla color correction, agli effetti 3D, alla sonorizzazione e all’orchestrazione della colonna sonora. Un lavoro durissimo e costoso ma il regista, anche questa volta, non ha badato a spese per non far rimpiangere i fasti della “trilogia” tolkeniana.  

Per i fan l’attesa è ancora lunga e i centosessanta giorni che li separano dal rilascio nelle sale cinematografiche saranno vissuti giorno per giorno come un’attesa infinita.  

Per lenire un po’ le pene di tutti gli affezionati, Peter Jackson ha creato il diario di lavorazione: documentari girati durante le riprese che lasciano dare una sbirciata al mondo che verrà rappresentato. Un ottimo palliativo che si può trovare sulla sua pagina di Facebook (https://www.facebook.com/PeterJacksonNZ).  

Per nulla intimorito dalla sequela di recensioni negative, dopo la proiezione dei primi dieci minuti di film avvenuta al CinemaCon dove il pubblico è rimasto scioccato dalla qualità talmente definita delle immagini – ricordiamo che l’intero film è stato girato in 3D nativo a 48 fotogrammi, il doppio di un qualsiasi film oggi in commercio – il regista ha promesso che lavorerà sodo per far ricredere quelli che si sono scagliati contro di lui e le sue scelte artistico/tecniche. Per farlo, ha riunito tutti i suoi collaboratori per elaborare una strategia che renda lo Hobbit il primo film di una nuova generazione che guarderà al passato con la stessa forza rivoluzionaria avvenuta nel passaggio dai film in bianco e nero a quelli con colori strabilianti e mai visti prima.

Quindi non rimane che armarsi di mantelli elfici, Lembas ed Erba pipa perché l’appuntamento è per il 14 dicembre 2012.

In attesa dell’evento, voglio togliermi una soddisfazione ignorante: l’Hobbit! l’Hobbit! l’Hobbit! 

Detto questo vi lasciamo con una galleria aggiornata con le immagini pubblicate negli scorsi giorni. Buona visione.