Buongiorno Alexia, grazie per aver accettato questa chiacchierata virtuale con noi! Ti andrebbe di raccontarci come ha preso forma, nella tua mente, il progetto dell’antologia Symposium?

Grazie a Facebook ho avuto modo di conoscere molti autori, con cui chiacchierare e confrontarsi. Essendo amante del mondo fantastico e delle sperimentazioni che comprendono più sottogeneri ho invitato alcuni colleghi cercando di dare delle direttive ben precise a cui attenersi. Adoro le contaminazioni e credo che il mondo fantastico sia colmo di aspetti interessanti da proporre ai lettori, ma purtroppo in libreria si trovano sempre gli stessi generi di libri, con la scusa che il pubblico predilige certe tematiche escludendo a priori altri generi letterari. Da amante dei vampiri e dell’urban fantasy non posso negare che la scelta per altre storie che narrino di altre creature, sia misera, così come per la fantascienza, altra mia passione che negli ultimi anni è stata messa all’angolo. Ecco che la scelta di presentare racconti diversi fra loro, per sottogenere, ambientazione, creature ma attinenti al mondo fantastico, ha preso forma, partendo dall’idea che fossimo giovani esploratori e antichi cantastorie al tempo stesso, nominandoci per scherzo “bardi” e iniziando ogni storia con la frase “Lungo la strada… ” che caratterizza appieno la voglia di esplorare.  

Infatti, tutti i racconti presenti in Symposium prendono le mosse dalla dicitura “Lungo la strada…”. Avevi forse in mente la “notte buia e tempestosa” tanto cara a Snoopy?

Vorrei sottolineare che pur amando alla follia Snoopy e Cime Tempestose, la scelta è stata dettata dal genere che caratterizza Symposium. Il genere fantasy e la sci-fi permettono di viaggiare attraverso la fantasia, da qui ci siamo ritrovati Lungo la Strada del Nostro Viaggio.

Parliamo degli autori dei racconti: ti sei occupata personalmente di selezionare i tuoi “compagni di viaggio”? Si sono “lasciati convincere” facilmente a imbarcarsi in questo progetto?

Gli autori sono stati selezionati in base al loro stile e al genere che sono soliti trattare. L’entusiasmo si è sentito fin dai primi giorni. Hanno lavorato tutti sodo, presentando anche due racconti, facendosi leggere e giudicare dai compagni di viaggio. Ho voluto gestire il gruppo come se facessimo parte di un circolo letterario vecchio stile, tutti hanno avuto modo di dare la loro opinione su tutti i testi e i disegni.

Ci racconteresti qualcosa sull’incontro con GDS Edizioni? È stato il primo editore da te contattato o hai ricevuto delle porte in faccia prima di trovare la strada giusta?

GDS mi ha dato subito fiducia e ha creduto nel progetto. È difficile oggi come oggi trovare un editore che voglia pubblicare un’antologia. Purtroppo, dopo le poesie, i racconti sono poco commerciabili. Devo dire che però le porte chiuse, o sbattute in faccia, non sono state così violente; sebbene fosse chiaro il rifiuto, ho ricevuto parecchi complimenti, alcuni legati a dei racconti in particolare.

Il comunicato stampa diffuso in concomitanza con il lancio di Symposium rivelava che l’antologia era stata scritta prevalentemente su Facebook: gli autori hanno partecipato a un processo di revisione congiunto sul social network e via mail. Ti andrebbe di illustrarci più nel dettaglio questo processo creativo?

Ho creato un gruppo segreto e ho inviato gli autori. Ho creato dei documenti per dare le direttive, sia grafiche che tematiche. In una lista gli autori inserivano genere-creatura per evitare di scrivere due racconti simili. A racconto finito l’autore poteva postare il racconto o inviarlo a me se desiderava un primo editing. Dopo le indicazioni dei compagni il testo veniva sistemato da me. Sia testi (nel caso fossero due) che disegni, sono stati infine messi ai voti. Devo dire che ci sono state alcune battaglie intestine, ma di regola c’è stata tanta umiltà da parte di tutti, scrittori e illustratori.

Tra i racconti pubblicati nell’antologia ce ne è qualcuno che ti ha colpito particolarmente (in positivo o in negativo)? Ce ne è qualcuno che avresti modificato ulteriormente prima del “visto si stampi”?

Mi sono appassionata a ogni storia di Symposium. Sarebbe difficile rispondere, mi sento molto “Mamma Chioccia”, anche se mi chiamano “La Bossa”.

L’antologia è aperta da un tuo racconto, “Tagli netti sulla nuda pelle”. Come è nato? L’atmosfera generale mi ha ricordato il Dracula di Bram Stoker. C’è del vero o le tue influenze sono state altre?

Essendo uno dei miei libri preferiti non posso negare che inconsciamente io possa esserne stata influenzata. Prediligo lo stile gotico e adoro Tim Burton. Le atmosfere cupe mettono in luce la psiche e l’emotività.

Come è avvenuto l’incontro con gli illustratori dell’antologia? Come è stato deciso “chi” avrebbe illustrato “che cosa”?

Il lavoro con gli illustratori è stato più complesso. C’è stato chi ha inserito un illustratore di fiducia, chi amici di Facebook. In ogni caso hanno dovuto attendere la stesura dei racconti e la scelta finale. Sono stati coinvolti nelle letture e nelle votazioni, anche perché dopo è toccato anche a loro venir giudicati. La scelta di quale illustratore affiancare all’autore è avvenuta sostanzialmente in base al genere trattato.

Symposium è un progetto benefico: la quota dei diritti di vendita spettante agli autori andrà interamente devoluta all’associazione animalista Liberi Tutti. Come mai questa scelta? 

Conosco personalmente due ragazze che lavorano come volontarie per questa associazione. Qui in quartiere cerchiamo di coinvolgere tutti nella raccolta di coperte vecchie e maglioni smessi, per poterli dare al canile che viene gestito in Sardegna. Seguono direttamente l’arrivo dei cucciolotti in nave e hanno dato casa a molti animali. Essendo in molti, fra scrittori e illustratori, e avendo lavorato tutti alla buona riuscita di questo progetto, ho proposto che i proventi venissero accumulati. L’idea è stata accolta da tutti con molto entusiasmo.

L’antologia è disponibile sia in formato cartaceo che digitale. Come mai la scelta di affiancare e-book e carta stampata?

Credo che ormai sia d’obbligo.

Veniamo alla domanda di rito sui progetti per il futuro: ci puoi anticipare qualcosa delle tue prossime pubblicazioni e, se ne sei a conoscenza, dei progetti che vedranno coinvolti gli altri Bardi oltre la soglia?

Sta per uscire D-Doomsday, altra antologia, di genere apocalittico/post-apocalittico con alcuni bardi di Symposium presenti e Claudio Cordella come mio co-curatore. Pubblicata da Ciesse edizioni, sarà disponibile cartacea e in e-book. Anche in questo caso i proventi andranno in beneficienza, alla biblioteca dei ciechi di Monza. Sempre con alcuni Bardi, approderemo alla casa editrice Domino con una antologia dark, una raccolta di fiabe rivisitate in chiave horror, in cui sono co-curatore al fianco di Fabrizio Fortino e Samantha Baldin.

Grazie per la disponibilità Alexia, a presto e in bocca al lupo!

Grazie a voi, spero che Symposium vi abbia coinvolto almeno la metà di quanto ha coinvolto noi Bardi!