Generale: "Qual è il meglio della vita?"

Guerriero: "La steppa immensa, un veloce cavallo, falchi sul tuo polso e il vento che ti stordisce."

Generale: "No!... Conan, qual è il meglio della vita?"

Conan: "Schiacciare i nemici, inseguirli mentre fuggono e ascoltare i lamenti delle femmine."

Generale: "Questo è bene!"

Basta questo scambio di battute di Conan il Barbaro per riportare alla mente testosteronici momenti, ricordi tremendi e colpevoli, di quando il fantasy era una prerogativa maschile, di nicchia e guardata dall'alto in basso da tutti gli altri generi. Non esistevano ancora i cosplay, le riproduzioni delle armi del merchandising erano inesistenti, c'erano ancora i VHS!

Erano anni grandiosi in cui il fantasy, non essendo ancora una macchina commerciale miliardaria, poteva permettersi di essere quanto di più lontano dal politically correct o dal comune senso del pudore. Perché frasi come queste incitavano il dibattito sul senso della parola: "Ma i lamenti delle femmine in questione, si riferiscono a quelli prodotti nell'intimità o a quelli estorti durante il saccheggio del loro villaggio, dove i mariti vengono massacrati a colpi di martellone e finiti da infernali cani da guerra?" Una questione importante, se si vuol capire bene la psicologia del personaggio... ok, nessuno di noi si è messo a strutturare dei pensieri così organizzati, troppo impegnati a emettere dei barbarici "Così mi piace!" alla fine della suddetta frase.

Ma attenzione attenzione! Quei tempi potrebbero ritornare perché l'ex governatore della California Arnold Schwarzenegger ha voglia di rimettersi le pellicce non conciate sulle spalle e impugnare lo spadone runato ancora una volta.

Impossibile? Troppo vecchio? Fuori tempo? Lui non sembra pensarla così, e nemmeno lo sceneggiatore-produttore Chris Morgan (il deux ex machina di Fast and Furious) che ha recentemente rilasciato un'intervista alla pubblicazione Hero Complex - la branca del Los Angeles Times che tratta di cultura pop - in cui spiega le motivazioni che hanno portato il progetto da ideuzza intrigante a vera produzione. 

Nelle sue parole si può chiaramente capire che qui non si parlerà di reboot o remake. No, questa è la storia che segue gli anni post Thulsa Doom e pre conquista del trono del regno di Aquilonia.

"Conan non prenderà parte alle battaglie, ma finirà per rimanere coinvolto in qualcosa. Lui dovrà ricordare il barbaro che era stato in gioventù. Mi piace che Conan sia stato molte cose nella sua vita, in particolare un pirata, un tattico importante. In questo film sarà un comandante di uomini, abbiamo intenzione di sfruttare alcune di queste cose - cose che non avete ancora visto sullo schermo... Voglio creare un guerriero le cui articolazioni hanno iniziato a fondersi insieme, che deve rompere la cartilagine, così da poter brandire di nuovo una spada. Voglio che questo tizio non abbia necessariamente perso il passo, ma che abbia un po 'di ruggine che deve scrollarsi di dosso. Questo è ciò che voglio raccontare. Elementi simili renderanno la storia ancora più eroica."

Da queste parole si può evincere che la storyline sarà consecutiva e quindi vedremo un eroe, sì, invecchiato ma ancora sulla breccia e in cerca di sanguinose avventure. Infatti, Morgan continua:

"Conan ha bisogno di essere messo di fronte a delle sfide. La sfida più grande per lui non sono gli eserciti che ha già affrontato. È, in un certo senso, il livello di insicurezza, il rallentamento che arriva con l'età a costringerti a essere eroici al di là di quello che la gente si aspetta da te. Quello che non voglio per lui è un ritorno al passato con gli stessi presupposti giovanili. Fare questo vanificherebbe l'obiettivo della nostra storia."

Quindi, per intenderci, il loro modello di personaggio sarebbe qualcosa fra il Conan che si erge con la testa del cattivissimo che fa malissimo tirata in faccia ai fedeli e il più meditabondo e barbuto Conan che, sui titoli di coda, siede sul trono tanto agognato. Probabilmente i semi di questo sequel erano già contenuti nel primo tamarro e splendido episodio. Uno sfizio che tutti i fan hanno, neanche troppo segretamente, sperato di vedere trasposto sul grande schermo.

"E per lui non vi fu più differenza: la vita... la morte... uguali! Ma la folla era sempre lì per acclamarlo con furiose grida di desiderio. Cominciò a capire il senso del valore, del proprio valore." (Voce narrante di Akiro "Il Mago")