È nel cuore del centro storico della città partenopea, il Decumano Inferiore, che si è tenuta il 1° febbraio la presentazione del romanzo di Giovanni Agnoloni, Sentieri di Notte. Sulla locandina del sito ‘’Temperamente’’ l’appuntamento era previsto per le 18 del giorno 1 febbraio 2013, presso la libreria Ubik. Direzione artistica: Andrea Corona; relatrici: le scrittrici Monica Serra e la sottoscritta Claudia Graziani.

Complice anche il mite clima partenopeo e la briosa accoglienza dei lettori, l’appuntamento non ha disatteso le aspettative. Il Connettivismo raccontato al Sud, attraverso l’opera di uno dei suoi esponenti di punta, Giovanni Agnoloni, è stato un evento per certi versi senza precedenti! La serata è stata introdotta da un reading dell’attore di teatro Michelangelo Ragni, seguito da una personale lettura dell’incipit del romanzo (musicale e gravido di spunti interessanti) e dalla presentazione dei temi della serata.

Giovanni Agnoloni nasce come saggista e traduttore. Nel 2011 debutta nel fantasy con un volume su Tolkien (Tolkien e Bach. Dalla Terra di Mezzo all’energia dei fiori, Galaad Edizioni, Giulianova, TE, 2011), interesse questo nato una quindicina d’anni fa dalla passione per i giochi di ruolo. I suoi saggi più significativi sono: Nuova Letteratura Fantasy, Uno strano critico (Eumeswil, 2010), Letteratura del fantastico, I Giardini di Lorien (Spazio Tre,2004). Nel 2012 è finalista al Premio Italia all’ultima ItalCon di Bellaria con La Luce e l’Ombra (ed. Senzapatria). Esperienze le sue che hanno stimolato e accresciuto il suo senso introspettivo e critico. Solo dopo un profondo cammino spirituale e culturale, Agnoloni esordisce nella narrativa con una storia dai connotati fantascientifici, ma con forti elementi riconducibili al giallo, al romanzo psicologico e al mainstream. Una ‘’deviazione’’ che non vuol essere mera negazione del passato, ma un ulteriore arricchimento culturale, un innesto, una contaminazione positiva. Come afferma lo stesso autore “un volersi sporcare le mani e tirar fuori la parte emozionale e viscerale della propria scrittura”.

Il personale obiettivo di Giovanni Agnoloni è quello di parlare ai cuori e alle menti troppo ‘’ancorate”, se non addirittura “ingabbiate” in complicati schemi e pregiudizi. Tutto ciò gli riesce egregiamente attraverso Sentieri di Notte, sorta di viaggio iniziatico e cammino spirituale. La trama del romanzo si dipana tra la Cracovia, città molto cara all’autore, e Berlino. Un androide, Luther, il programmatore Krueger (le cui vicende sono narrate in terza persona) e uno studioso di teologia (che racconta invece in prima persona) cercano una soluzione idonea per affrancare l’umanità soggiogata dal monopolio informatico ed energetico di una multinazionale (la Macros). L’Europa è in balia della Macros, Berlino è invasa dall’oscurità totale e a Cracovia avanza una minacciosa nube bianca (il bianco, in omaggio alla Cecità di Saramago). Uno studioso di teologia irlandese è in viaggio verso la Polonia e in cerca del suo passato; attraversa la nube e scoprirà che in essa è celata la salvezza dell’umanità. In questo ipotetico futuro anche gli androidi tendono ad ‘’umanizzarsi’’, compiendo un percorso spirituale che li metta in sintonia con il creato. Sarà proprio Luther a svegliarsi accanto al suo creatore, per poi istintivamente cercarlo, quasi a rimarcare una dipendenza strettissima tra i due. Supererà le difficoltà che gli si prospettano nel mondo degli umani e affronterà l’incontro con l’uomo confidando in un reciproco completamento: un costante alternarsi di luce e ombra, paure e certezze.

Durante la presentazione sono stati numerosi gli spunti di riflessione che hanno stimolato l’autore ad approfondire le tematiche a lui care. La relatrice Monica Serra ha brillantemente illustrato la connessione tra il romanzo e le precedenti opere dell’autore evidenziando luci e ombre della sua scrittura. La sottoscritta si è quindi soffermata a parlare di Connettivismo, il movimento letterario di avanguardia di cui Giovanni Agnoloni è uno degli esponenti più brillanti. A tal proposito ho citato il romanzo Crociera nell’infinito di Alfred Van Vogt, in cui si afferma che “connettivista” è colui che ‘’connette’’ le forme di conoscenza in modo da ‘’essere oltre’’, da comprendere che cosa accade in un layer superiore di consapevolezza.

Un’aggregazione di persone, dunque, che hanno la medesima sensibilità e la medesima visione totalizzante del presente, del passato e del futuro. Ma anche una connessione interdisciplinare che unisce e intreccia Futurismo, Surrealismo, poesia crepuscolare, cyberpunk e post-cyberpunk. Giovanni Agnoloni è figlio di una interazione interdisciplinare e di una nuova contaminazione tra i generi. Ho voluto definirlo “autore trasversale’’, che apprezza il passato, il gusto classico e guarda ‘’oltre’’, nel futuro non solo prossimo. Un concetto questo che rispecchia in pieno il pensiero Connettivista: dinamica varietà di declinazioni della fonte creatrice, presente in tutto il creato; elemento cardine in tutte le tradizioni spirituali, compreso il cristianesimo. La stessa trama di Sentieri di Notte diviene simbolica, non è altro che un viaggio interiore fatto di ‘’ombre’’ e luci, di bene e di male. Il buio diviene necessario e strumentale alla scoperta della luce e del bene. Il romanzo accompagna ciascun uomo nel viaggio della vita e, in coerenza con le dottrine tomiste, verso una libertà che non è più libertinaggio! L’’uomo non è più chiamato a scegliere tra il bene e il male, ma sceglie saggiamente tra un ‘’bene ed un altro bene’’. Il discorso si è poi esteso anche ai modelli psicologici-archetipici di matrice Junghiana e alla spiritualità orientale.

Il pubblico è stato invitato a riflettere sulla definizione di bene nella nostra epoca e a sostegno di ciò è stato ribadito un concetto ormai pacifico: il male non è nelle cose o nei mezzi, ma nell’uso che l’uomo ne fa. La presentazione si è conclusa con uno sguardo al futuro e con la promessa di ‘’connettersi’’ e di camminare insieme per edificare i ‘’Sentieri’’ della vita di ciascuno.