Se c'è un elemento del recente reboot cinematografico di Superman che ha diviso gli appassionati e scatenato polemiche da parte di molti di loro, quello è proprio l'esito del confronto tra il protagonista Kal-El (Henry Cavill) e il suo avversario, il generale Zod (Michael Shannon).

Non consigliamo, quindi, a chi non desidera leggere spoiler sul film in questione, di procedere nella lettura di questo articolo. Del resto, David S. Goyer, co-sceneggiatore di ogni capitolo della Trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan (2005-2012) e autore dello script de L'Uomo d'Acciaio (2013) ha parlato chiaramente delle scelte da lui operate (insieme al regista Zack Snyder e con la supervisione di Nolan) a più di tre mesi dall'uscita nelle sale del lungometraggio.

Ospite a Londra lo scorso 23 settembre della British Academy of Film and Television Arts e del British Film Institute, Goyer è stato lodato per il suo eclettismo (oltre a essere un autore cinematografico e televisivo, è anche scrittore di fumetti e di videogiochi, e regista) e ha esposto, durante l'annuale conferenza degli sceneggiatori, il suo punto di vista sull'attuale situazione della categoria professionale di cui fa parte. Lo scrittore quarantasettenne ha dichiarato che, a suo modo di vedere, le serie televisive starebbero offrendo molte più possibilità creative agli sceneggiatori di quanto non stia invece facendo l'industria del grande schermo. Il motivo sarebbe l'interesse pressochè totalizzante da parte degli studi cinematografici sulla resa economica dei franchise di cui posseggono i diritti, e di conseguenza la loro tendenza a mettere a disposizione degli sceneggiatori prodotti già confezionati e rivolti a un pubblico di cui gli stessi produttori conoscono alla perfezione abitudini e gusti. Tutto ciò costituirebbe, secondo Goyer, una forte limitazione alle capacità creative degli autori. E non è un caso che lo sceneggiatore abbia recentemente firmato tre episodi della serie televisiva Da Vinci's Demons, basata sulla gioventù del genio vissuto nel nostro Rinascimento, della quale è anche produttore.

Di limitazioni, insomma, Goyer non vuol sentir parlare. E così dev'essere stato fin da quando, durante la fase di pre-produzione de Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno, insieme a Nolan iniziò a mettere insieme le prime idee per una riscrittura delle origini di Superman. Il risultato è stato L'Uomo d'Acciaio, un film assai soddisfacente dal punto di vista degli incassi (più di 660 milioni di dollari, in totale) ma che ha deluso molti appassionati per l'approccio non del tutto ortodosso nei riguardi del personaggio. Come già accennato in apertura di questo articolo, l'esito del lungo e magniloquente scontro tra il Figlio di Krypton e il suo principale antagonista vede, infatti, un Kal-El feroce e distruttivo. Che non esita a uccidere il nemico, nonostante che uno dei princìpi del supereroe, nei comics, sia proprio quello di non togliere vite.

Kal-El/Superman (Henry Cavill) ne L'Uomo d'Acciaio
Kal-El/Superman (Henry Cavill) ne L'Uomo d'Acciaio

"Eravamo piuttosto consapevoli che sarebbe risultato controverso. Non ci stavamo illudendo, e non lo stavamo facendo giusto per fare i fighi. Nel caso di Zod, sentivamo di voler porre il personaggio [Superman, ndr] in una situazione impossibile e di fargli compiere una scelta impossibile." Così Goyer ha iniziato a esporre le motivazioni delle scelte operate nella sceneggiatura del film. Continuando il suo discorso, ha poi spiegato il suo punto di vista circa il principio di Kal-El di non uccidere: "Ho scritto anche fumetti, ed è qui che mi trovo in disaccordo con alcuni dei miei colleghi sceneggiatori di comics. Quella secondo cui Superman non uccide è una regola che esiste al di fuori della narrativa e io semplicemente non credo in regole di questo tipo. Credo che quando stai scrivendo per il cinema o per la televisione, non puoi fare affidamento in espedienti o in regole del genere." Ha poi concluso: "La situazione era tale che Zod aveva dichiarato che non si sarebbe fermato a meno che Kal-El non riuscisse a ucciderlo o che lui stesso facesse altrettanto con Superman. La realtà è che nessuna prigione sulla Terra sarebbe riuscita a contenere Zod e che nel nostro film Superman non può volare fino alla Luna. E noi non volevamo cavarcela con quell'espediente."

Lo sceneggiatore è attualmente impegnato nella stesura dello script del sequel de L'Uomo d'Acciaio che, come rivelato negli scorsi mesi, avrà anche Batman, interpretato da Ben Affleck, come protagonista. Il film è atteso nelle sale d'oltreoceano per il 17 luglio 2015 ma quasi certamente il coinvolgimento di Goyer nel futuro dei personaggi DC Comics al cinema non finirà qui. A questo proposito è interessante quanto prevedibile una domanda che, stando a quanto affermato da The Hollywood Reporter, sarebbe stata fatta al diretto interessato durante l'evento londinese. L'interrogativo posto è se Goyer faccia già parte dell'ambizioso progetto che dovrebbe portare nei prossimi anni la Justice League, il team dei più potenti supereroi della casa editrice statunitense, al cinema. "Può darsi. Non posso dirlo." Ha risposto Goyer.