Abbiamo perso la guerra ma non la battaglia di Michel Gondry non è un fumetto.

È l'idea che ha di racconto a fumetti un artista che fa altro, ma che si cimenta nella sperimentazione di nuove forme di racconto. Stiamo parlando del regista di Eternal Sunshine of Spotless Mind (Se mi lasci ti cancello), L'arte del sogno e Green Hornet. L'ultimo film del regisa uscito di recente è Mood Indigo: la schiuma dei giorni, tratto dal romanzo di Boris Vian.

Questo fumetto è un racconto grottesco e surreale. Quattro amici negli anni da giovani erano riusciti a non partire per il servizio militare con scuse improbabili. Venticinque anni dopo, in una specie di universo parallelo in cui John Hallidey è il Presidente della Repubblica, la Francia è sotto la minaccia di un gruppo di valchirie comuniste.

I quattro amici vengono chiamati perché la Francia non ha più un esercito regolare, che è stato impacchettato e spedito all'estero, pertanto l'amministrazione fa ricorso alle sole 4 persone rimaste che, pur abili al servizio, non lo avevano svolto.

Dei quattro uno è morto nel frattempo, ma questo al governo non importa. Riesumato il cadavere gli amici di un tempo, agli ordini di un generale erotomane, fronteggeranno la minaccia incombente.

La storia è un festival del surreale e dell'assurdo. Non c'è ovviamente alcuna idea di fumetto, ossia di arte sequenziale. Ma sulla faccenda è lo stesso regista a ironizzare, mostrando come i personaggi cambino faccia da una vignetta all'altra.

La tavola è composta da una serie di disegni, con un tratto che più che altro è composto da schizzi, idee appena abbozzate di struttura umana.

Lo scopo è quello di rifarsi a un certo fumetto underground, destrutturato nel segno grafico ed esplicito nei contenuti violenti e sessuali, ammorbiditi dalla stlilizzazione.

Robert Crumb è il primo nome che mi viene in mente, e come in Crumb, il sessso fuor di metafora è usato a scopo satirico. Ma non siamo ai livelli del geniale cartoonist statunitense.

Il risultato però appare affrettato, raffazzonato, non ottenuto per sintesi e studio insomma. Tutt'altro.

Gondry forse avrebbe fatto meglio a usare questa raccolta di schizzi come story board di un possibile film. Sarebbe stato più a suo agio. Che sia un film irrealizzabile?

Sarebbe un peccato, le idee narrative non gli mancano, peccato che la confezione complessiva non sia all'altezza, nonostante la bella copertina perlacea.

Solo per collezionisti dell'opera omnia del regista.