X-Men: Giorni di un futuro passato, è la storia che ha ispirato il nuovo film sui mutanti Marvel diretto da Bryan Singer.

Si tratta di una delle più importanti saghe del periodo in cui la testata Uncanny X-Men era gestita da Chris Claremont (testi) e John Byrne (testi e disegni) e si compone di due storie, gli albi 141 e 142 della serie originale Uncanny X-Men del 1981, pubblicate in Italia su L'Uomo Ragno Star Comics 22-24 nel 1989. 

Da un futuro in cui i mutanti sono stati quasi sterminati da letali robot chiamati Sentinelle, schiavizzati dagli umani e costretti a cacciare altri mutanti, arriva una giovane donna che dice di chiamarsi Kate Pryde, ossia la versione adulta di Kitty Pryde. Per riuscire a inviare la donna indietro nel tempo gran parte dei mutanti si sono sacrificati compreso un vecchio e ormai demoralizzato Logan e determinanti sono stati i poteri di Rachel Summers, ossia la figlia di Scott Summers (Ciclope) e Jean Grey (Fenice/Marvel Girl). La missione di Kate è quella di impedire l'evento che ha generato il suo tremendo presente, ossia l'assassinio del Senatore Robert Kelly da parte della Confraternita dei Mutanti Malvagi, che ha dato inizio a una isteria collettiva anti-mutante, sfociata in leggi di segregazione razziale e nelle persecuzioni.

Si tratta di una storia che ha tantissimi meriti. In sole 44 tavole racconta una storia complessa, descrivendo con sorprendente minuzia di particolari il mondo distopico del futuro, affidandosi alle peculiarità della sintesi grafica propria del fumetto, che riesce a condensare in poche vignette descrizioni che in narrativa occuperebbero svariate pagine, con una enorme potenza evocativa.

John Byrne lavora su tutti i piani della narrazione visiva, utilizzando una tavola irregolare, con ampie splash page, vignette a doppia pagina e primi e primissimi piani. Le figure umane dinamiche, gli arditi tagli di molte inquadrature, fanno perdonare degli sfondi quasi assenti.

La trama di Chris Claremont (alla  quale non è estraneo lo stesso Byrne com coautore dei testi) narra due vicende che scorrono parallele, nel "presente" degli X-Men e nel loro futuro, dove vedremo alcune versioni invecchiate dei personaggi della saga oltre al già citato Wolverine.

È inutile dire che, dopo cataclismatici eventi, i mutanti salveranno la situazione. Il futuro di Kate e Rachel però non sparirà. Secondo una delle tante teorie sui paradossi dei viaggi nel tempo, viene generata una realtà parallela, nella quale il futuro sarà ancora tutto da scrivere, ma quell'universo esisterà ancora nel dominio di tutti i multiversi possibili, e tornerà in altre storie. Da eventi successivi poi Rachel, che anch'essa andrà indietro nel tempo, rimarrà come parte integrante dell'universo Marvel principale, ossia Terra-616. 

Proprio alcune di quelle conseguenze esplora l'altra storia proposta nel volume, Giorni di un futuro presente, seguito ideale della storia di Claremont e Byrne, apparsa in origine su svariati annual del 1990.

Gli Annual sono delle storie pubblicate al di fuori della collana regolare, generalmente come speciale estivo, di foliazione maggiore rispetto al solito. In alcune occasioni negli Annual sono state pubblicate storie di pregio, e molto importanti per la continuity, in altre sono state delle storie senza molto pregio, persino ignorabili.

Poiché nell'universo Marvel tutto è connesso, e molto spesso vengono realizzati dei cross-over tra testate, in alcuni anni sono stati  realizzati degli incroci narrativi tra Annual. 

Questo è il caso di Giorni di un futuro presente, che è cominciata su Fantastic Four Annual 23, per proseguire su New Mutants Annual 6, X-Factor Annual 5,  terminando su Uncanny X-Men Annual 14. Si tratta di una saga che è stata poi riproposta in volume negli Stati Uniti ma che in Italia, dopo la prima pubblicazione della Star Comics nel 1994, non è stata più riproposta.

Alla seconda saga collaborarono ai testi con Chris Claremont (UXA 14), Walter Simonson (FFA 23) e sua moglie Louise Simonson (XFA 5 e NMA 6), coadiuvati ai disegni da Jackson Guice (FFA 23), Jon Bogdanove (XFA 5), Terry Shoemaker (NMA 6), Chris Wozniak (NMA 6), Art Adams (UXA 14) e Mark Heikel (UXA 14).

Fulcro della storia sono dei personaggi provenienti dal futuro della storia degli anni'80: la versione adulta di Franklin Richards, figlio di Reed Richards e Sue Storm e il cacciatore di mutanti Ahab, che lo insegue dal futuro.

Franklin Richards è un mutante potentissimo pertanto è un personaggio che in molte altre occasioni è stato un ponte tra i Fantastici Quattro, umani dotati di superpoteri dovuti a cause esterne, e l'universo X-Men e mutante in genere, come X-Men vs Fantastic Four, del 1987.

Una delle trame della vicenda, che si articola per 5 parti di circa 30 pagine l'una, narra in pratica della fuga del Franklin adulto dal futuro, della caccia che subisce da Ahab, ma anche dei tentativi del mutante di trovare un suo posto nel multiverso dopo che i fatti della precedente storia lo hanno fatto diventare una sorta di anomalia spazio-temporale.

Un'altra importante sottotrama riguarda Rachel Summers e il paradosso della sua esistenza contemporanea al piccolo Nathan Summers, figlio di Scott Summers e Jean Grey, e di Cable, versione adulta, provienente dal futuro di Nathan.

Se sperate di districarvi leggendo la storia devo avvisarvi che non sarà facile. La trama è inutilmente dilatata, molti concetti sono ripetuti in modo eccessivamente ridondante di storia in storia coinvolgendo Fantastici Quattro, X-Factor, i Nuovi Mutanti e quello che all'epoca rimaneva dei disciolti X-Men in una sequela di scontri più o meno fini a se stessi.

La storia rimane godibile, pur non essendo un capolavoro, inoltre ha come motivo d'interesse  il confronto, in seguito al primo incontro tra Jean Grey e sua "figlia" Rachel. 

Leggere le due storie in volume unico permette di cogliere l'occasione per osservare l'evoluzione del media fumetto.

Se la prima storia infatti ha la sintesi tipica del fumetto supereroistico delle origini, sopravvissuta quasi intatta fino agli anni '80, i cinque Annual sono un primo esempio di tipiche storie anni'90, con trame che pur non essendo più complicate, sono narrate in modo più dilatato. L'inizio di una tendenza alla dilatazione del contenuto narrativo per tavola che troverà di lì a poco la sua apoteosi nello "Stile Image", con storie di 22 tavole che a malapena narrano quello che in tempi precedenti si sarebbe narrato con 5.

Dal punto di vista grafico Giorni di un futuro presente è una via di mezzo tra lo stile "classico", con autori come John Bogdanove, Jackson Guice, Terry Shoemaker e Chris Wozniak, contrapposti ad Arthur Adams, disegnatore dallo stile ispirato ai manga e ai cartoon.

In ogni caso, fatta la media tra una storia che è un capolavoro e una che è un buon intrattenimento, si tratta di un volume che vale la pena leggere.