Uno dei film più attesi dell’anno, specialmente dagli appassionati italiani di fumetti e cinema, è Il ragazzo invisibile. Gabriele Salvatores è uno dei pochi registi del Bel Paese ad aver sperimentato diversi generi: con esiti magari non proprio felici, come per il fantascientifico Nirvana, ma almeno ci ha provato. Provarci, si sa, in Italia è impresa impossibile e forse solo un premio Oscar poteva avere le chance di mettere in piedi un progetto trans-mediale che coinvolgesse musica, cinema e fumetti. Non è un caso, infatti, che Il ragazzo invisibile sia stato presentato proprio a Lucca Comics and Games 2014 perché, oltre ad essere la prima pellicola in assoluto a raccontare in Italia la storia di un supereroe, è anche una serie di fumetti editi da Panini Comics che ha coinvolto autori di tutto rispetto.

Salvatores ha presentato il progetto al pubblico riunito al Cinema Astra iniziando, non a caso, dalla colonna sonora alla quale è stata data una particolare importanza. È stato indetto un concorso aperto a tutti i ragazzi con età inferiore a venticinque anni e senza un’etichetta discografica, con l’unica indicazione di creare una canzone dal titolo Il ragazzo invisibile. Sono arrivati alla produzione oltre 400 brani, tre dei quali sono stati inclusi nella colonna sonora e sono stati eseguiti dal vivo durante la presentazione, mentre sul grande schermo scorrevano spezzoni del film. È evidente che Il ragazzo invisibile è un progetto pensato per un pubblico non solo italiano: il carattere internazionale traspare anche dal fatto che i testi della colonna sonora sono in lingua inglese.

Salvatores ha spiegato che l’idea al cuore del progetto è di dar forma a una versione europea di un genere, quello dei supereroi, che ha avuto un enorme successo planetario ma che è stato realizzato unicamente negli Stati Uniti. Il film è stato prodotto da Rai Cinema e 01 e, almeno da ciò che si è potuto vedere dai pochi spezzoni proiettati, non soffre per la povertà di mezzi, come avviene spesso per le pellicole italiane. Gli effetti speciali sembrano all’altezza, con tanto di esplosioni e sottomarini. Anche la volontà di allargare la narrazione al fumetto rende Il ragazzo invisibile un prodotto che ha perlomeno la volontà di imboccare una strada che pareva, fino ad ora, impensabile in Italia. Sulla carta l’entusiasmo è tanto soprattutto nella prospettiva che, se un progetto del genere dovesse avere successo, potrebbe aprire la strada ad altri simili. Salvatores rivela di aver già in cantiere il sequel e gli stessi sceneggiatori presenti alla presentazione affermano di essere al lavoro, aiutati dall’ampliamento dell’universo narrativo permesso dal fumetto. Non resta che aspettare il 18 dicembre e sperare che il miracolo si sia compiuto.