Tutti gli appassionati di fumetto in Italia conoscono Alfredo Castelli, il creatore di Martin Mystére per Sergio Bonelli Editore. Non tutti sanno però che il suo esordio nel mondo del fumetto è datato 1965, quando esordisce in appendice a Diabolik con il suo primo personaggio, Scheletrino, interamente scritto e disegnato da lui. Quel fumetto folle realizzato da un ragazzo di 17 anni sarebbe stato il primo passo di una carriera che ha percorso tutta la storia moderna del fumetto italiano.

L'omino buffo, personaggio inventato e disegnato da Alfredo Castelli
L'omino buffo, personaggio inventato e disegnato da Alfredo Castelli

In 50 anni Castelli ha creato decine di personaggi, come gli Aristocratici, l'Omino Bufo e Zio Boris. Ha scritto fumetti per il Corriere dei Piccoli e il Corriere dei Ragazzi, per Zagor, Mister No, il Giornalino, Cucciolo, Tiramolla, Topolino, Monello. È stato fondatore e anima di fanzine – sua Comics Club 104, la prima fanzine italiana – e di riviste come Horror, Tilt e Eureka. Ha pubblicato saggi sul fumetto come Fumettisti d'invenzione e Eccoci ancora qua, dedicato al fumetto statunitense a cavallo tra Ottocento e Novecento.

Per festeggiare i primi 50 anni di carriera di Castelli, insignito durante Lucca Comics & Games 2015 del premio "Maestro del Fumetto", WOW Spazio Fumetto e Sergio Bonelli Editore invitano i suoi tanti amici a una serata (e a un rinfresco) in sua compagnia mercoledì 16 dicembre 2015, ore 18.30.

Per l'occasione il BVZA (Buon Vecchio Zio Alfy, come lo chiamano i lettori di Martin Mystére) rivelerà il suo segreto meglio custodito, e cioè qual è stato il suo impegno principale negli ultimi 50 anni, abilmente dissimulato dietro la copertura dell'attività di sceneggiatore. Preparatevi a scoprire il lato oscuro di Castelli (o forse il suo lato migliore).

Il festeggiato

Alfredo Castelli - Foto di Gianfranco Goria
Alfredo Castelli - Foto di Gianfranco Goria

ALFREDO CASTELLI nasce a Milano il 26 giugno 1947. È considerato il primo fanzinaro italiano, essendo sua la rivista "Comics Club 104" che, nel 1966, inaugurò la feconda stagione delle pubblicazioni amatoriali nel nostro Paese. Già dall'anno precedente, e dunque giovanissimo, aveva iniziato a collaborare con gli editori di "Kolosso", e a disegnare le avventure di "Scheletrino" che apparivano su "Diabolik" (personaggio cui resterà sempre molto affezionato, riuscendo a firmarne anche alcune storie con protagonista Eva Kant). Nel 1967, scrive la sceneggiatura di episodi di "Rocky Rider", "Pedrito El Drito" e "Piccola Eva" per la Casa editrice Universo; collabora poi a "Cucciolo" e "Tiramolla" delle Edizioni Alpe e a "Topolino" della Mondadori. Tra il 1966 ed il 1969, si occupa della serie televisiva "Cappuccetto a Pois" (insieme a Maria Perego) e scrive i testi di numerosi caroselli televisivi: "Taca Banda", "Antenati", "Tuttostanco". Firma anche la sceneggiatura del film "Il Tunnel Sotto il Mondo". Nel 1969, con Mario Gomboli, Marco Baratelli e Carlo Peroni, crea il periodico umoristico "Tilt"; nel 1970, insieme a Pier Carpi, dà il via a "Horror", per il quale scrive, oltre a decine di racconti autoconclusivi, la striscia di "Zio Boris" (recentemente raccolta in un omnibus edito da Panini Comics).

Gli Aristocratici, serie sceneggiata da Alfredo Castelli
Gli Aristocratici, serie sceneggiata da Alfredo Castelli

Per il "Corriere dei Ragazzi", di cui diviene redattore tuttofare subito dopo, crea "L'Ombra" (disegnata da Cubbino), "Gli Aristocratici" (resi graficamente da Tacconi), "L'Omino Bufo" (disegnato da lui stesso) e "Otto Kruntz" (disegni di Fagarazzi). Per il mercato estero scrive "Mark Merlin", apparso sul periodico tedesco "Zack", e collabora alle riviste francesi "Pif" e "Scoop". Tra il 1971 e il 1973, lo vediamo attivo sul "Giornalino" con "Mister Charade" , "Gli Astrostoppisti" e "Chico & Blasco". Nel 1978, per il settimanale "Supergulp" della Mondadori, scrive le avventure di "Allan Quatermain", un esploratore specializzato in archeologia misteriosa.

Martin Mystère
Martin Mystère

Quatermain funge da base per Martin Mystère, personaggio che, nel 1980, con i disegni di Giancarlo Alessandrini, viene proposto a Sergio Bonelli, che lo pubblica a partire dal 1982. Sempre per Bonelli, Castelli (che vedete in alto in un ritratto di Paolo Morales) scrive episodi di Dylan Dog, Zagor, Mister No e i volumi "L'Uomo delle Nevi" (disegni di Milo Manara) e "L'Uomo di Chicago" (disegnato da Alessandrini) per la collana Un uomo un'avventura. Nel 1983, insieme a Silver, rifonda la rivista "Eureka", pubblicata dalla Corno. Nel 1987, tramite lo studio Epierre, collabora alla Walt Disney Company che pubblica "Topolino" e gli altri periodici disneyani. Lo stesso anno, vara l'Almanacco del Mistero, pubblicazione annuale collegata alla serie Martin Mystère. Sempre per Bonelli, nel 1992 nasce Zona X, collana di storie insolite autoconclusive che, nella formula iniziale della testata erano presentate da Martin Mystère, e, successivamente, dà vita a un altro spin-off "mysteriano": Storie da Altrove (1998). Il 2000 vede il ritorno della sua vena di scrittore umoristico, con la stesura di soggetto e sceneggiatura di una avventura di "Pedrito El Drito", disegnata da Antonio Terenghi, pubblicata nella collana bonelliana I grandi comici del fumetto. Oltre a continuare a curare e scrivere le storie del Detective dell'Impossibile e a numerose iniziative legate a Martin Mystère (tra le quali segnaliamo la prima App ufficiale di un personaggio Bonelli, che ha debuttato su iPad nel 2012), recentemente Castelli, nelle vesti di saggista e storico dei comics, ha realizzato numerose pubblicazioni dedicate alle origini del fumetto.