Linee Infinite Edizioni ha recentemente pubblicato il romanzo fantasy L’erede del mago (2016) dello scrittore Stefano Mancini

Questa volta l’azione si svolge sul mondo di Mhur, la cui storia conosciuta parte dalle imprese degli elfi e della loro lotta contro esseri demoniaci, in questo aiutati dai draghi; in seguito dovranno lottare contro esseri bestiali che loro chiamano i “musogrigio” (orchi, goblin ecc.). I superstiti di una spedizione contro i musogrigio entrano in contatto con il popolo dei nani. Riescono a stipulare una alleanza con i nani per combattere contro i musogrigio. Insieme, in una serie di battaglie, riescono a sconfiggere quegli esseri diabolici e i pochi sopravvissuti di questi si rifugiano in località inaccessibili. Intanto si fa avanti una nuova razza: gli uomini. La storia del mondo di Mhur continua con la fine dell’alleanza tra elfi e nani e una lunga lotta che li coinvolge, riducendo grandemente, di conseguenza, la potenza di entrambi i popoli. Questi pertanto si ritirano nei loro rispettivi territori,  mentre il resto della terra è diventata appannaggio degli uomini.

Dopo questo breve riassunto (la storia viene ampiamente descritta al termine del volume) il lettore conoscerà il  gruppo di avventurieri protagonisti della vicenda:

Ashe una giovane e bella ragazza, abile ladra e bravissima nell’uso dell’arco; Athrwys un elfo che ha lasciato il suo popolo e di cui nel corso del racconto si conoscerà parte della storia; Theroc irascibile e focoso nano e infine un umano di nome Bronwen (riconosciuto capo dagli altri). Anche per loro come per Ashe l’autore nel corso nella narrazione descriverà il loro passato e i loro desideri nascosti per il futuro.

Sembra una compagnia  male assortita, ma pur litigando e punzecchiandosi l’un l’altro, i quattro vanno d’accordo e si dirigono verso la città di Ilus per effettuare, dietro pagamento, una consegna.

Poco prima di arrivare trovano il cadavere di un uomo, l’uomo è stato ucciso forse dai goblin o dalla magia. Prima di seppellirlo, trovano una lettera, molto interessante, scritta da un certo Belegost Silvermoon e diretta a un uomo che vive nella città di Baram.

Arrivati a Ilus i quattro prendono alloggio presso la locanda del Boccale Rotto e mentre mangiano nella locanda entrano sei enormi musogrigio che chiedono ai quattro se hanno incontrato durante il viaggio un uomo (descrivono la persona morta) e/o se sono in possesso di una carta per la quale pagherebbero bene. Ovviamente i quattro negano e subito dopo decidono di portare la lettera al destinatario.

Il viaggio verso Baram è irto di pericoli, i quattro affrontano vari nemici e mentre attraversano un piccolo borgo hanno modo di salvare dal rogo un essere ingiustamente accusato di essere un mago e altro. Una volta portato in salvo questi si rivela essere un Elfo scuro, una razza particolarmente odiata sia dai nani che dagli elfi normali. Ma l’elfo scuro per ripagarli di essere stato salvato si unisce al gruppo.

Proseguendo il viaggio devono affrontare altri pericolosi esseri e Bronwen viene ferito da un colpo di lancia di un goblin, la punta della lancia è avvelenata e l’uomo in un primo tempo viene curato da una donna (che si rivela essere una veggente) che li consiglia di andare in fretta nella città di Baram e trovare un medico, ma di stare attenti a un “pericolo rosso” che li segue.

A Baram, l’uomo viene curato e i cinque consegnano la lettera al destinatario che consegnando loro un oggetto e un bel gruzzolo di denaro li prega di portare l’oggetto a un certo Elyne che vive nella città di Kheronea.

I quattro affrontano altri nemici tra cui un Vashuk un guerriero non-morto che serve un misterioso mago che vuole impossessarsi dell’oggetto.

Al termine del volume (di cui abbiamo fatto un brevissimo riassunto dei fatti narrati) i cinque incontrano Elyne (che si rivela ben differente da quanto immaginavano) e decidono di accompagnarla verso una città abitata da Elfi.

Un romanzo indirizzato ai cultori del fantasy classico.

La quarta di copertina

Un cadavere e un messaggio incomprensibile. Un misterioso individuo a cui riportarlo.

Creature pericolose che si muovono nell’oscurità. E su tutto, l’ombra dei Maghi Anziani di Qarash­Tahn. In che terribile azzardo si sono cacciati gli avventurieri Bronwen, Athrwys, Theroc e Ashe? È quanto dovranno scoprire se vorranno salvare la pelle dalla trame dell’enigmatico Uomo Rosso. Una fatica che però potrebbe non bastare. Perché a est i musogrigio si stanno destando dal loro secolare torpore. E un antichissimo oggetto, da tempo dimenticato, è pronto a riemergere dalle nebbie del tempo.

Dopo l’acclamata trilogia high­ fantasy “L’Era delle Guerre” (Le paludi d’Athakah, Il figlio del drago, Il crepuscolo degli dei), terza classificata al Premio Cittadella, Stefano Mancini torna con il primo volume di una nuova epica avventura nelle terre di Mhur.

L’autore

Stefano Mancini, laureato in giornalismo e iscritto all’Ordine dei professionisti dal 2005, lavora come redattore presso un’importante testata nazionale ed è direttore dell’agenzia “Aragorn servizi editoriali”.

Ha pubblicato l’acclamata trilogia high-fantasy composta dai romanzi Le paludi d’Athakah, Il figlio del drago e Il crepuscolo degli dei (Linee Infinite edizioni, 2013-2015), terza classificata al prestigioso Premio Cittadella 2016. I suoi altri libri sono: La spada dell’elfo (Runde Taarn edizioni, 2010) e Il labirinto degli inganni (AndreaOppureEditore, 2005).

Stefano Mancini, L’erede del mago (2016)

Linee Infinite Edizioni – Pagg. 442 – 15,00€ 

ISBN 978-88-6247-147-3