Wang Jianlin, l’uomo più ricco della Cina proprietario della potentissima compagnia immobiliare Dalian Wanda Group, nello scorso weekend ha inaugurato il secondo parco tematico Disney nella città di Hefei, nella provincia Anhui della Cina orientale.

Il primo resort della stessa compagnia era stato aperto la scorsa estate a Nanchang, la più importante città del sud-est della Cina.

Questi enormi villaggi turistici sono infatti solo due di un piano da miliardi e miliardi di dollari per costruire 15 parchi a tema sul territorio, tre dei quali attesi entro l’inizio del 2020.

Ma come mai la Cina sta investendo così su queste attrazioni?

Una battaglia culturale

[La compagnia] Wanda Group è determinata a fare di Hefei Wanda City un mondo di classe e di attrazione del turismo, rendendo Hefei una destinazione turistica di livello mondiale, così ha dichiarato Wang Jianlin.

Durante l’estate del 2016, il primo Disneyland in Nanchang della Wanda Group era stato aperto solo alcune settimane prima che il presidente e amministratore delegato della Walt Disney, Bob Iger, volasse oltreoceano per l’apertura dello Shanghai Disney Resort.

A detta dell’imprenditore cinese è una guerra economica, ma sopratutto culturale: l’obiettivo è cambiare un sistema dove le regole sono dettate da stranieri.

I parchi di divertimento della Wanda Group sono abitati da scialbe imitazioni (cinesi nel nome ma non nell’aspetto) degli autentici personaggi disneyani, ragion per cui la vera Disney ha intenzione di procedere legalmente per violazione di copyright. È anche vero che i due resort differiscono notevolmente tra loro. Quelli di Wang Jianlin sono stati fortemente rivisitati in chiave culturale cinese: si predilige l’elemento acquatico, le acrobazie circensi e pirotecniche della tradizione, si notano più edifici orientali che occidentali.

Al contrario, quello di Shangai rimane (forse fin troppo) più fedele alla tradizione occidentale.

Inoltre, c'è un ulteriore aspetto problematico riguardo alla spesa pro capite per il turismo: in Cina è mediamente un quindicesimo di quanto spenda un cittadino americano. Ha detto il miliardario Wang: In tal modo, il potenziale per gli investimenti e la crescita in questo settore [i parchi a tema] è ancora enorme.

Ancora non sappiamo se Wanda Group verrà o meno tirata in causa per plagio dalla Disney. D’altra parte anche noi occidentali dobbiamo documentarci sulla cultura dei luoghi in cui andiamo a costruire, che non sono di nostra proprietà e hanno una loro storia.

Continueremo a tenervi aggiornati sui futuri risvolti.