Nella prima giornata di Lucca Comics & Games 2016, venerdì 28, alle 12 nell’Auditorium Fondazione Banca Del Monte, si è svolta la presentazione del progetto Lords for the Ring.

Il Progetto

Un collettivo di sette grandi artisti del panorama fantasy italiano ha accettato la sfida della Società Italiana Studi Tolkeniani: realizzare, dopo il grande ciclo cinematografico, un nuovo immaginario visivo del mondo di J.R.R. Tolkien in un calendario per l’anno 2017.

Gli artisti

Stiamo parlando di Angelo Montanini, Ivan Cavini, Paolo Barbieri, Alberto Dal Lago, Daniele Orizio e Lucio Parrillo. Una settimana illustratrice è mancata all’appello: Edvige Faini, purtroppo costretta a casa per malattia.

L’obbiettivo

Lo scopo del progetto era quello di andar avanti nell’immaginario tolkeniano che ha avuto una cristallizzazione di circa 15 anni per via delle due trilogie cinematografiche d Peter Jackson. I questo modo moltissimi artisti sono rimasti bloccati nella Terra di Mezzo portata sul grande schermo, così da limitare una libera interpretazione dello stesso mondo.

Perciò sono state scelte personalità molto diverse tra loro e con retroscena artistici e tecnica il più variegati possibile, a cui sono state commissionate due tavole ciascuno tratte o da Il Signore degli Anelli o da Lo Hobbit o da Il Silmarillion.

Ma conosciamoli più da vicino.

Il Gandalf dei sette

A coordinare il gruppo è stato Angelo Montanini, leggendaria icona dell’illustrazione tolkeniana, che si è identificato proprio nella figura della saggia guida Gandalf.

Molti suoi colleghi, invece, si cimentavano con quest’argomento per la prima volta, o lo avevano fatto in maniera secondaria.

Il fardello dell’anello

Ad esempio, per Alberto Dal Lago, come Frodo, il fardello più grande è stato confrontarsi con alcuni plastri del disegno italiano. Ha parlato della difficoltà di non aver avuto nessun riferimento cinematografico per rappresentare alcune scene tratte ad esempio da Il Silmarillion o anche dallo stesso Signore degli anelli.

Tuttavia questa totale ‘carta bianca’ si è rivelata alla fine un vantaggio, perché appunto poteva manipolare i soggetti e luoghi secondo la sua sensibilità. E di fatto era proprio questo l’obbiettivo perseguito.

Un altro di tradizione tolkeniana

Al contrario Ivan Cavagnini, che nasce anche lui come illustratore tolkeniano, ha mantenuto alcuni personaggi, come Gandalf e Biblo, molto simili alla versione cinematografica, in quanto ritenutosi enormemente soddisfatto della loro resa perché, secondo lui, il regista è riuscito a dare un taglio più epico che fantasy alle pellicole, incontrando così il favore di Cavagnini.

Nei casi in cui invece, non era soddisfatto ha completamente rivisitato ciò che ‘non gli andava a genio’ nei film come il personaggio di Beor ne Lo Hobbit.

La copertina

Simile alla versione proprio di Peter Jackson è anche la tavola di Paolo Barbieri, copertina del calendario. Ha dichiarato di essersi divertito a giocare con i vari livelli e piani di profondità dei soggetti posti nello spazio, e cercando di dare anche un tocco personale alle fattezze dei protagonisti (in questo caso di Galadriel, Frodo e Sam).

Il sogno di una vita

Per Lucio Parrillo è stato, invece, un sogno divenuto realtà, esprimendo il grande onore di essere chiamato a partecipare a quest’opera maestosa tutta firmata verde, bianca e rossa.

L’unicità nell’orginalità

Interessante è stato quello che hanno definito “il passaggio d testimone”, ovvero dalla tecnica tradizionale della pittura usata da Angelo montanini fino a quella digitale e più ‘moderna’ di photoshop.

E proprio per stile e per tecnica si distingue Daniele Orizio: il solo ed unico ad aver utilizzato la matita nelle sue tavole dando un tocco bianco e nero, che si discosta notevolmente rispetto ai colori dominanti usati dai colleghi. Il risultato è una stampa dal sapore antico e solenne, sottolineata da uno splendido e sapientemente limitato uso di un solo colore sfumato sullo sfondo di ogni disegno.

La mostra

Ciò che ne venuto fuori è qualcosa di straordinario che si rivelato finora un successo. I capolavori dei 7 artisti, compresi studi e bozzetti originali, sono raccolti nella mostra dedicata, a ingresso libero, aperta tutti i giorni della fiera (lunedì dalle 9 alle 20) e fino al 5 novembre (dalle 9 alle 13), sempre alla Fondazione banca del Monte di Lucca.