Il nome di Angelo Montanini è legato a quello di Tolkien a partire dal 1995, con la realizzazione delle illustrazioni per il Gioco di carte del Signore degli Anelli pubblicato da Iron Crown Enterprise. Tra il 1996 ed il 1999 ha ricoperto il ruolo di direttore editoriale presso Stratelibri, coordinando la scelta degli illustratori, e quello di direttore artistico per quanto riguarda immagini e copertine. Montanini ha sviluppato numerose collaborazioni con case editrici del calibro di Mondadori, Nord e Longanesi. Attualmente è docente di Anatomia dell'immagine Fashion Design presso l'Istituto Europeo di Design IED di Milano e di Illustrazione all'Accademia di Belle Arti Aldo Galli  IED di Como.

Angelo Montanini è stato presente a Lucca Comics & Games 2017 presso lo stand dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani per presentare la seconda edizione del calendario Lords for the Ring a cui ha lavorato insieme ad Alberto Dal Lago, Paolo Barbieri, Edvige Faini, Ivan Cavini, Dany Orizio e Lucio Parrillo.

Come è nata l'idea del calendario tolkeniano? Come ha collaborato con gli altri artisti, con la sua fama di artista tolkeniano?

L'idea del calendario è partita in realtà da Paolo Barbieri, che parlando con Emanuele Vietina ha posto il problema che noi artisti italiani a volte non ci sentiamo abbastanza bravi da confrontarci con i maestri inglesi. Da qui l'idea di confrontarci proprio sul tema tolkeniano. Allora Vietina mi ha contattato, essendo il "più vecchio" tra gli illustratori tolkeniani. È stata coinvolta anche l'Associazione Tolkeniana che ha sposato subito l'idea. Mi hanno quindi affidato il compito di direttore artistico e ho avuto la fortuna di collaborare con "cavalli di razza" del calibro di Paolo e gli altri, è stata una meravigliosa esperienza.

Come è cambiata la sua tecnica in questi anni? Ritiene che ci sia stata un'evoluzione?

Sono passati più di vent'anni dalle mie prime illustrazioni per il gioco di carte de Il Signore degli Anelli, ma già dall'inizio ho usato l'aerografo, cioè una penna a spruzzo, che permette effetti che il disegno a mano libera non consente. Per questo mi è stato più facile il passaggio poi alle tecniche digitali.

Quali sono le sue tecniche preferite? E come si trova con le nuove tecniche digitali?

Amo le matite colorate. La scatola che uso della Faber Castel è stato preparato apposta per me, con un set di colori che ho richiesto personalmente. Adoro usare il pastello su un mediamo classico (ocra o grigio) rispetto al fondo bianco. Ovviamente, uso anche il digitale, a livello professionale e didattico.

Perché ripetere l'esperimento del calendario Lords for the Ring?

La pre-edizione del primo calendario, presentato a Dozza (Bo), è andata esaurita, ancor prima della presentazione ufficiale. Il crowdfunding è andato bene, è stato un successo assoluto, con alto gradimento da parte del pubblico. L'Associazione Tolkeniana ha dunque riproposto il progetto, a tema Tolkien, ma specifico sul Silmarillion. Il progetto quindi è stato più complicato, in quanto questo è un testo meno conosciuto e meno facile da interpretare. Anche alcuni dei miei colleghi non lo conoscevano, quindi il mio lavoro di direttore artistico è stato più complesso. Comunque le copie speciali sono esaurite a Lucca, indizio che anche questo progetto è piaciuto.

Cosa rappresenta quando illustra Tolkien?

Ammetto di non essere un Tolkeniano ortodosso, ma nessuno può negare che Tolkien sia un bravissimo sceneggiatore. Leggendo le sue pagine, si vede tutto, è come avere una visione. Tuttavia, cerco di avere la mia visione, senza lasciarmi influenzare dalle visioni del film. Amo rappresentare i volti, l'espressione, lo sguardo, che è fondamentale nelle mie illustrazioni, mi concentro anche sugli abiti e costumi e sugli effetti del tessuti (panneggia e quant'altro). Non disdegno comunque tratteggiare il paesaggio.

Qual è il suo luogo preferito nella Terra di Mezzo?

La terra dei Rohirrim, quell'aspetto naturale che ricorda una steppa, ho sempre nella mente l'immagine di questi cavalieri, in groppa a bianchi destrieri, con gli elmi quasi vichinghi.

Quali sono i suoi progetti futuri dopo questo nuovo calendario?

Lavorerò un un artbook, finalmente, me lo chiedono da anni. Non voglio utilizzare vecchie opere per questo, ma attualizzarlo, lo comincerò appena finisco qui a Lucca. Ho anche in fieri un progetto personale con la Bonelli, collana Dampyr, insieme agli altri "Lords", ma ancora non posso svelare i dettagli. Beh, ritengo che per un po' siano sufficienti come impegni, anche perché insegno all'Università.

Come vedono i suoi alunni dello IED il suo interesse per l'arte fantasy?

Il cosplay ha avvicinato il mondo del fantasy a quello della moda. Chi fa cosplay è anche un disegnatore e stilista, non solo un nerd. Molti miei allievi sono anche appassionati di fantasy e apprezzano le mie opere.

Un grazie all'artista per il tempo che ci ha dedicato e per le sue meravigliose tavole.