Illustratore e set designer, Ivan Cavini ha collaborato con case editrici, agenzie pubblicitarie, studi televisivi e musei. Oggi Ivan è noto soprattutto per il suo impegno nell’arte tolkieniana: oltre ad aver realizzato copertine di numerosi libri e saggi sulle opere di Tolkien, è direttore creativo del Greisinger Museum, il museo svizzero che ospita la più grande collezione di opere ispirate alla Terra di Mezzo, per il quale ha ideato e realizzato le scenografie, le creature e molte opere pittoriche.

La sua pubblicazione più nota è Middle Artbook – Disegnare e costruire la Terra di Mezzo, mentre tra i suoi ultimi lavori si annoverano le illustrazioni realizzate per le carte dell'eurogame Barbarians: The Invasion edito da Tabula Games.

Cavini è stato presente a Lucca Comics & Games presso lo stand dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani per presentare la seconda edizione del calendario Lords for the Ring a cui ha lavorato insieme ad Alberto Dal Lago, Paolo Barbieri, Edvige Faini, Angelo Montanini, Dany Orizio e Lucio Parrillo. In tale occasione, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con lui riguardo la sua esperienza di illustratore tolkeniano.

Il calendario Lords for the Ring è arrivato al suo secondo anno? Cosa si prova a partecipare di nuovo a questo progetto?

Si tratta di un progetto che ho visto nascere, Paolo Barbieri mi disse che volevano fare qualcosa tutti insieme e così mi sono inserito anch'io. Da parte mia, nelle illustrazioni del calendario metto dei riferimenti visivi che riconducano all'immaginario collettivo. Dopo l'uscita del film Il Signore degli Anelli di Peter Jackson, non posso più disegnare un Faramir che non assomiglia almeno un po' a quello del film, altrimenti il pubblico non lo riconosce. Dunque amo utilizzare elementi che facilitino la comprensione di luoghi e personaggi, anche se inserisco elementi miei personali.

Prendiamo per esempio l'illustrazione in cui ritraggo Eowyn sul campo di battaglia di Minas Tirith. Sullo sfondo si vedono elementi del film: olifanti morti, la città. Ma c'è anche la disperazione di un guerriero ed Eowyn appare provata dalla battaglia, perde sangue dagli occhi, la sua armatura non ha nulla di femminile, è da uomo, funzionale. Ho voluto rappresentare così la guerra vera, filologicamente più fedele possibile, anche se a volte la fedeltà non può essere assoluta.

Tolkien stesso, nelle sue illustrazioni de Lo Hobbit, in un certo senso non rispettò i suoi stessi testi. In un’illustrazione, ha raffigurato Bilbo sopra i barili nel fiume, mentre sappiamo tutti che nella descrizione del libro indossava l’anello e quindi dovrebbe essere invisibile.

Dunque l'illustrazione a volte non è una trasposizione fedele. Il bello dell'illustrazione è infatti che ognuno dà la propria visione. Per esempio, nei calendari Melkor viene rappresentato in modo diverso, anche dallo stesso autore, a seconda delle esigenze visive.

Quali sono le sue tecniche d'illustrazione preferite?

Matita semplice e aerografo, cioè la penna a spruzzo, ho iniziato a usarlo facendo disegni su caschi e auto. Bisogna saper disegnare a mano, ma allo stesso tempo conoscere le nuove tecniche del digitale, che uso nelle mie illustrazioni.

Hai anche molte altre passioni, come la scenografia, la scultura. Come si legano al tuo lavoro di illustratore fantasy e tolkeniano?

Sono appassionato da progetti di ampio respiro. Nella fase di creazione, realizzazione, studio, che sia in ambito di scultura, pittura o altro, sono affascinato un po' da tutto, curioso di esplorare. Questo perché tutti gli strumenti sono al servizio della creatività.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Sto curando un centro studi tolkeniani a Dozza (Bologna), si tratta di una palazzina di tre piani che si chiama Casa Tolkeniana. Sarà inaugurata per FantastikA 2018 e sarà una sorta di museo e centro studi per proiezioni e conferenze a tema tolkeniano e fantasy.

Sto poi preparando un progetto editoriale con Alessio Vissani, fotoreporter con cui ho collaborato per Middle-Artbook. Sarà a tema tolkeniano, ma ancora non posso svelare come affronteremo tale tematica.

Un grazie all'autore e alle sue meravigliose opere, che ci hanno entusiasmato a Lucca e ci accompagnano nelle nostre case con il nuovo calendario Lords for the Rings.