Nel panorama del fumetto italiano contemporaneo, One Last Time si presenta come un progetto capace di coniugare introspezione emotiva, dinamiche relazionali complesse e un impianto visivo di notevole intensità. Firmata da Dario Sicchio, sceneggiatore italiano che si è affermato per la capacità di coniugare profondità psicologica e costruzione narrativa solida, spaziando dal fumetto seriale alle graphic novel d’autore, e Caterina Bonomelli, illustratrice e autrice che negli ultimi anni si è distinta per un approccio grafico personale e immediatamente riconoscibile, la serie — pubblicata da Edizioni BD — ha esordito con un primo volume che ha attirato l’attenzione di lettori e addetti ai lavori per la capacità di affrontare tematiche universali attraverso una sensibilità narrativa matura.

Gli autori di One Last Time all'incontro "Dalla parte dei cattivi" per presentare il primo volume del fumetto a Lucca Comics & Games 2025.
Gli autori di One Last Time all'incontro "Dalla parte dei cattivi" per presentare il primo volume del fumetto a Lucca Comics & Games 2025.

In occasione dell’uscita del volume inaugurale, abbiamo incontrato Bonomelli a Lucca Comics & Games per approfondire la genesi del progetto, le sue influenze artistiche e le scelte formali che hanno guidato lo sviluppo dell’opera. Ne è nata una conversazione sincera e stratificata, divertente e divertita, in cui emergono tanto la cura (e la follia del momento) con cui l’autrice costruisce ogni scena, quanto il desiderio di raccontare la fragilità delle relazioni umane attraverso l’espressività del segno.

One Last Time di Edizioni BD in anteprima a Lucca Comics & Games

One Last Time di Edizioni BD in anteprima a Lucca Comics & Games

Articolo di Maurizio Carnago Mercoledì, 29 ottobre 2025

Edizioni BD porta a Lucca Comics & Games One Last Time, La revanche dei villains nel post-fantasy firmato dall’autrice di Sottopelle e dallo sceneggiatore di Black Rock. In libreria, fumetteria e online dall'11 novembre. 

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Costruire un equilibrio narrativo in una storia così corale

One Last Time intreccia diversi piani temporali e molteplici punti di vista, delineando fin dal primo volume una narrazione corale che va oltre i due protagonisti principali. Molti personaggi, apparentemente di contorno, sembrano destinati ad assumere un ruolo sempre più centrale andando avanti. Come avete lavorato per mantenere equilibrio tra necessità narrative e ritmo del racconto?

In questo ci salva molto il nostro approccio diverso. Dario ha un’idea estremamente ordinata di come la storia debba procedere: ha già chiaro l’inizio, la fine e i passaggi principali di tutta la saga, capitoli inclusi. Io, invece, ho una visione meno complessiva e più legata alla resa dinamica delle singole scene. Questo mi porta (dice scherzando, ndr) a sbrodolare un po’, a inserire dettagli o momenti che mi vengono naturali durante la lavorazione.

Lui poi riesce a integrarli nel quadro generale. Il suo ordine e il mio caos, insieme, permettono di dare senso anche alla frammentazione narrativa. E devo dire che lui è davvero bravo a scrivere: sa quando inserire un flashback, come muovere i dialoghi, come dare ritmo. Su questo mi sono appoggiata tantissimo a lui.

Caterina Bonomelli a Lucca Comics & Games
Caterina Bonomelli a Lucca Comics & Games

Personaggi principali e gestione del cast

I due protagonisti emergono molto in questo primo volume, ma si percepisce un cast ricco, con figure che potrebbero acquisire maggiore rilevanza più avanti – come, per esempio, Lady Serena, la madre di Arion. I rapporti di forza tra i personaggi rimarranno costanti o la storia diventerà sempre più corale?

È una domanda bellissima, perché su questo io e Dario abbiamo approcci davvero diversi. Lui è un Master di D&D, quindi è abituato a gestire gruppi numerosi. Nella sua testa c’è da subito una “compagnia” molto ampia, con tanti personaggi da seguire.

Io invece tendo a tirare un po’ le redini sui due protagonisti: è la coppia che interessa di più al mio target e anche a me. A volte gliel’ho proprio chiesto in modo diretto: “Fammi interagire di più i due protagonisti, dammi più spazio per loro”.

Detto questo, il numero di personaggi aumenterà sicuramente nei prossimi volumi. La coppia principale avrà sempre il suo spazio, perché siamo molto affezionati a loro, ma Dario ha una vera passione per i personaggi secondari. Ne crea di bellissimi, anche troppo belli, e sinceramente non so come farà a gestirli tutti (ride). Però lui è convintissimo, quindi… ce la porteremo a casa.

Stile grafico: tra manga e tradizione italiana

Il tuo tratto è stato definito capace di passare dal dramma alla tenerezza con grande naturalezza. È evidente anche una forte ispirazione all’estetica manga. Quali sono le tue principali influenze?

Il mio primo manga è stato Vampire Knight di Matsuri Hino: occhi enormi, espressività, attenzione ai gesti delle mani… io faccio “recitare” moltissimo i personaggi, e penso che questo l’abbia ereditato proprio da lei.

Però sono arrivata tardi ai manga: prima leggevo le W.I.T.C.H., che sono state il mio grande amore. Il mio primo manga l’ho trovato quasi per caso: il numero 6 proprio di Vampire Knight, in un paesino di montagna dove ero finita dopo aver preso dei debiti scolastici!

(Sorride.)

Dario legge molto fumetto americano e supereroistico; io invece leggo praticamente solo manga. Tutto quello che leggo finisce per influenzare come disegno. Per esempio, nei design sono innamoratissima di Fujimoto, l’autore di Chainsaw Man: adoro il suo modo di affrontare il concetto di demone e di mostro.

E poi ci sono le influenze dell’epoca d’oro degli anime su MTV: Sailor Moon, Dragon Ball, Naruto… credo che molta della mia formazione provenga da lì.

Una tavola particolarmente significativa

C’è una tavola di questo primo volume – o magari di quelli che arriveranno – che consideri particolarmente significativa del tuo lavoro o del rapporto creativo con Dario?

Nel capitolo in arrivo c’è una festa culturale degli orchi nella riserva. C’è una doppia splash page, un’unica illustrazione gigantesca, ed è stata un incubo – ci sono tipo cento comparse!

Però quella tavola rappresenta perfettamente come ci influenziamo a vicenda. Ci ho messo tre giorni solo per quella singola illustrazione, ma spero davvero che piacerà.

In generale amo tutte le pagine intime tra i due protagonisti. Farli “recitare” insieme mi fa impazzire.

Il formato del volume e le scelte editoriali

Una curiosità sull’edizione: con così tanti dettagli nelle tue tavole, non hai temuto che qualcosa potesse perdersi nel formato scelto?

Certo che sì! Però… sia io che Dario abbiamo pensato prima ai soldi. Quelli dei lettori, intendo!

(ride)

Per tenere basso il prezzo ho preferito sacrificare un po’ del mio disegno. Io ho un problema con i cartonati: mi piacciono, ma non sopporto pagarli tanto quando hanno poche pagine.

Quindi ho preferito che il fumetto rimanesse accessibile, con un formato più “piccolo”, da manga, anche se a colori, e con un prezzo abbordabile. Con 14 euro te lo porti a casa: è meno di un pranzo sushi, dico sempre. E da lettrice lo apprezzo.

Sull’etichetta “Boys Love” e la complessità del world-building

Confesso che inizialmente ero un po’ prevenuto verso l’etichetta di genere Boys Love che era stata posta a questo fumetto, perché spesso si rischia che la relazione romantica diventi l’unico fulcro, lasciando il resto in secondo piano. In One Last Time, invece, c’è un world-building ricchissimo, pieno di creature e personaggi. Quanto deriva da un piano iniziale e quanto da aggiunte estemporanee?

Da parte mia, moltissimo è estemporaneo. Io ho una vera dipendenza dai Boys Love, ne leggo tanti… anche molte cose orribili, butto via soldi in opere terribili. Però questo mi ha insegnato a selezionare e a capire cosa voglio portare io nel genere.

Il BL permette di esplorare temi di inclusività e sessualità in modo molto libero, ed è una cosa bellissima.

Quando ricevo la sceneggiatura da Dario, lui mi dà l’elenco delle vignette e la descrizione, ma non lo storyboard: ho totale libertà. A volte esagero, me ne rendo conto, e devo ridisegnare tutto da capo perché mi sono persa. Mi saboto da sola, in un certo senso.

(ride)

Però è proprio questo che crea equilibrio: il suo ordine e il mio caos trovano un punto di incontro.

Dario Sicchio a Lucca Comics & Games 2025.
Dario Sicchio a Lucca Comics & Games 2025.

Numero di volumi e pianificazione della serie

Avete già idea da quanti volumi dovrebbe comporsi la serie? O andrete a sentimento man mano che la storia procede?

In teoria dovrebbero essere cinque volumi, se i lettori ci supportano. Ma erano cinque secondo il vecchio approccio, che prevedeva più pagine a volume.

Ora che abbiamo ridotto il numero di pagine per contenere il prezzo, probabilmente servirà qualche volume in più. Dario su questo è molto più pessimista: ha piani A, B, C e D per qualsiasi scenario, anche nel caso vada male e si debba chiudere tutto nel volume successivo.

Io invece spero che tutto vada bene, così possiamo portare avanti la storia come si deve… finché non mi rinchiudono per la fatica (ride).

Cadenza delle uscite

Avete già un’idea della cadenza di pubblicazione?

Il secondo volume dovrebbe uscire al Napoli Comicon del 2026: alcuni capitoli erano già pronti e li abbiamo riorganizzati.

L’idea sarebbe di mantenere l’alternanza tra Lucca Comics e Napoli Comicon, e pubblicare almeno un volume l’anno.

Come lettrice mi pesa moltissimo aspettare due o tre anni per un volume italiano: poi mi dimentico tutto e devo rileggere da capo. Quindi preferisco sacrificarmi io, ma mantenere quella cadenza.

Ci aiuta molto anche la pubblicazione online dei capitoli: tranquillizza i lettori nell’attesa del cartaceo.

Caterina Bonomelli con il volume 1 di One Last Time a Lucca Comics & Games 2025.
Caterina Bonomelli con il volume 1 di One Last Time a Lucca Comics & Games 2025.

La collaborazione con Edizioni BD

One Last Time esce per Edizioni BD, che ha sempre valorizzato autori italiani con una voce personale. Come si è sviluppata la vostra collaborazione?

In modo completamente casuale. Io non pensavo minimamente di meritarmi di pubblicare con BD. Non avevo mai fatto fumetti: pubblicavo illustrazioni su Instagram, roba tipo Baci Perugina.

Maurizio Rosenzweig, che è un autore pazzesco!, apprezzava quello che facevo e mi propose una collaborazione. Io ero scioccata. Quando Dario l’ha saputo, ha pensato: “Ma davvero devo lavorare con questa qui che non ha mai fatto un fumetto?”. Non mi sopportava all’inizio: sembrava che fossi raccomandata, e invece ero solo inesperta.

(Ride.)

Poi BD mi ha dato fiducia. Ho iniziato con Sottopelle, e quando mi chiesero quanti capitoli volessi fare, risposi 27… perché era il numero dei capitoli di un webcomic che seguivo! Non pensavo davvero che me li avrebbero fatti fare.

Ho imparato tantissimo da Dario e dalle critiche costruttive: so di non sapere ancora tutto, e questa apertura mentale mi ha aiutata. Ho avuto una gavetta privilegiata: pubblicare subito in libreria, con un marketing fatto bene, con una casa editrice che già leggevo da lettrice… è assurdo a pensarci.

BD non mi ha mai imposto nulla, né sui contenuti né sul metodo. Sono stati pazientissimi perfino quando ho mancato alcune consegne a ridosso della stampa. Hanno sopportato molto, e ne sono grata.

L’incontro con Caterina Bonomelli mostra una co-autrice energica, spontanea, ironica e sinceramente innamorata dei suoi personaggi. One Last Time nasce dall’incrocio tra il rigore strutturale di Dario Sicchio e l’immaginazione irrefrenabile di Bonomelli: un equilibrio forse instabile, ma fertile, che promette molto per i volumi futuri.