Tamura Yoshiyasu è un affermato mangaka e pittore giapponese. Pur molto giovane, è già riuscito a far conoscere le sue opere sia in patria che nel mondo occidentale. È autore del manga Fudegami (Jumpcomics), uscito nel 2003. Dopo la sua prima esposizione nel 2008 (Genesis-Pantings by Yoshiyasu Tamura), ha presentato le sue opere a fiere dell’arte in America e in Europa. Nel 2013 è stato invitato a Siena, a Lucca e a Lisbona, nel 2014 ha avuto la possibilità di fare un’esposizione personale al palazzo Medici-Riccardi di Firenze. Ha lavorato inoltre per il marchio di moda MCQ Alexander McQueen per la collezione donna 2014.

Questa settimana, a pochi giorni di distanza dal Lucca Comics & Games, Tamura è tornato in Italia, ospite presso la Lucca Manga School, dove domenica 20 Novembre ha tenuto un seminario di disegno e pittura. In tale occasione siamo riusciti a scambiare due parole con il sensei, che ci ha parlato della sua esperienza nel campo dei manga e dell’illustrazione in genere.

Come è iniziata la sua carriera?

Ho cominciato a mostrare i miei lavori a monthly shounen jump quando avevo quindici anni. Sono stato contattato dall’editore e da lì ho cominciato il mio rapporto di lavoro con la casa editrice. Insomma, mentre frequentavo le scuole superiori facevo anche da assistente ad altri mangaka. A diciotto anni ho avuto il debutto ufficiale con il mio manga, a capitolo unico, dal titolo To Toujjshi, che parlava di corride con il leoni…

E riguardo la sua carriera di pittore? Quali sono le differenze tra le due professioni?

In realtà già mentre disegnavo manga dipingevo, anche se si tratta di un tipo di illustrazione molto diversa, più accademico e più classico. Anche il ritmo di lavoro è molto diverso, perché scrivere manga richiede delle deadline precise. Diciamo che dipingevo come hobby. Nonostante questo, ho cominciato a fare qualche piccola esposizione e a vendere i miei quadri. Poi nel manga ha iniziato a prevalere il disegno digitale. A me non piaceva molto usare il computer, così ho avuto l’idea di mescolare la pittura accademica classica con i disegni dei manga.  Quindi in realtà non ho mai smesso di essere un mangaka per dipingere, anzi, ho portato l’estetica dei manga nei dipinti.

Quali sono i suoi soggetti preferiti? Come definirebbe il suo stile?

Il mio stile viene in realtà dal mescolare insieme diversi altri stili, a cui aggiungo la mia immaginazione. Mi ispiro molto a pittori giapponesi del passato, per esempio Utamaro. Mi piace chiedermi cosa riuscirebbero a creare questi artisti del passato, in un mondo come quello attuale in cui si può volare da un posto all’altro in poche ore e connettersi a tutto tramite internet. Oppure mi chiedo: un pittore come Botticelli, se avesse visitato il Giappone, come avrebbe influenzato la nostra arte? Attraverso queste fantasie, cerco di creare una commistione di varie influenze.

Riguardo ai soggetti dei miei dipinti, mi piacciono molto i visi femminili, però cerco di renderli “meno giapponesi” come tratti. Mi piacciono i volti stranieri e le forme particolari.

Come è stata la sua esperienza a Lucca? Come l’hanno accolta i fan e gli studenti della Lucca Manga School?

Ho viaggiato molto in Europa, ho insegnato in una scuola francese, sono stato in Polonia… ma il posto che mi piace di più è l’Italia. È molto divertente insegnare agli studenti italiano. Hanno un senso artistico diverso da tutti gli altri. E c’è un rispetto reciproco tra artisti giapponesi e artisti italiani.

Qual è la tua tecnica preferita?

Come ho mostrato durante il seminario a Lucca, di solito uso acrilico su tela, con sovrapposizione di livelli di colore che imita l’uso della tempera e dei colori a olio. Qui a Lucca ho preparato un dipinto con tale tecnica in questi giorni, e adesso mi manca di usare la foglia d’oro per dare il tocco finale… oro vero, intendo. Ultimamente, con internet è facile mostrare e condividere i propri lavori, ma vedere e toccare una tela vera è tutta un’altra cosa. Non si può perdere il valore del pezzo originale. Quindi invito tutti quanti i lettori di Fantasy Magazine, se possono, di venire a vedere i miei lavori dal vivo.

E dove potremo trovarla nel breve futuro? Quali sono i suoi progetti?

Subito dopo la mia tappa a Lucca, mi recherò ad Amsterdam per un’esposizione, che aprirà a Maggio 2017. La settimana prossima, a fine Novembre 2016, alcuni miei quasi saranno esposti alla Miami Art Fair. Il mese prossimo questi lavori arriveranno anche a Tokyo, e tra questi ci sono anche due quadri su cui sto lavorando qui a Lucca. A novembre 2017 ci sarà una mostra più grande a Tokyo. Nel frattempo, vi annuncio un nuovo progetto d’arte che sto portando avanti insieme a una fotografa ucraina, Marfa Vasilieva. Si chiama Takamagahara project, detto anche progetto Japan+Ucraine, ed è nato in occasione dei cinque anni dal disastro nucleare di Fukushima e trent’anni da quella di Chernobyl. Si tratta di un’esperienza di body paint associato alla fotografia e vorrei che il progetto mostri come due paesi culturalmente diversi come Giappone e Ucraina condividano esperienze importanti. Il nome del progetto viene dalla mitologia giapponese e vuole dare un messaggio importante a tutti: mai abbandonare la speranza.

Grazie al sensei per la sua disponibilità, sperando di ritrovarlo presto in Italia con le sue opere, e alla Lucca Manga School per aver ospitato il suo seminario in Italia.

Per tutti i suoi appuntamenti e le sue nuove opere, potete visitare il suo sito ufficiale.