In occasione di Lucca Comics & Games 2016, si è sentita la mancanza di un'amata autrice del fantasy italiano, Cecilia Randall, creatrice della serie di Hyperversum, del romanzo storico-fantasy Gens Arcana e del dittico Millennio di Fuoco. Dato che la Randall all'ultimo momento non ha potuto partecipare alla fiera, l'abbiamo cercata, e trovata, per questa intervista:

Come è stato riprendere in mano il mondo di Hyperversum? Come è stato incontrare di nuovo i tuoi vecchi personaggi?

Bello, bellissimo. Sarà perché nel frattempo sono diventata genitore anch’io, ma nel ritrovare Ian e Daniel li ho sentiti vicinissimi. È stato come ritornare a casa dopo una lunga assenza e riabbracciare amici di vecchia data, cresciuti in contemporanea con me.

In Hyperversum protagonisti indiscussi erano Ian e Daniel, mentre in Hyperversum Next la protagonista è una ragazza sedicenne, Alexandra. Come sei passata da questi personaggi maschili a una protagonista femminile Y/A?

Volevo cambiare punto di vista. Conoscevo già l’esperienza del passaggio nel medioevo vissuta da personaggi più adulti e tutto sommato più preparati, perciò volevo vedere che effetto faceva su un’adolescente sprovveduta e soprattutto sola in quel mondo così diverso. Questo mi ha dato modo anche di alleggerire l’atmosfera: ne avevo bisogno dopo tre romanzi cupi come Gens Arcana e il dittico del Millennio di Fuoco.

Pensi che questo cambi anche il target di Hyperversum Next?

Sì e no. Hyperversum Next è un romanzo YA, ma dalle risposte che ricevo dai miei lettori, posso dire che è stato apprezzato anche da tutti quelli che hanno amato la prima trilogia; quelli che erano già adulti allora e quelli che erano ragazzi e adesso sono cresciuti, quindi il target è rimasto trasversale alle diverse fasce d’età.

Qual è la differenza tra creare un personaggio come Seija, di Millennio di Fuoco, e uno come Alexandra in Hyperversum Next?

Tra le due ci sono sei anni di differenza: Alexandra ne ha solo sedici, Seija ventidue e quindi è più matura e responsabile, ma non è solo l’età a renderle così diverse tra loro. Seija è nata in un clan guerriero ed esule in un mondo in guerra perenne; ha visto violenza e atrocità fin da piccola ed è cresciuta addestrandosi per diventare una degna erede di suo padre, il capoclan. È una donna del suo tempo, maturata molto presto e consapevole che le sue aspirazioni personali devono passare in secondo piano rispetto al suo dovere nei confronti del clan. Invece Alex è un’adolescente moderna, cresciuta in una famiglia tranquilla e finita in un mondo totalmente diverso dal suo, che lei conosce solo grazie ai libri e ai film. Fino al giorno prima il suo problema più grave era un’insufficienza in fisica e all’improvviso si ritrova a rischiare la vita come testimone di un omicidio efferato. È un pesce fuor d’acqua che deve trovare in sé le risorse per sopravvivere, anche quelle che non sa di avere. Messe una accanto all’altra, sono due figure femminili quasi speculari. È stato molto divertente seguirle nelle loro avventure e studiarne le reazioni.

Ti sei ispirata a qualche romanzo/film/fumetto attuale per scrivere questa nuova storia?

No, perché Hyperversum Next era nato come ipotetico seguito del primo volume di Hyperversum, ormai più di dieci anni fa. Era rimasto nel cassetto fino a questo momento solo perché a quell’epoca l’editore mi chiese di continuare le avventure di Ian e Daniel.

Cosa ti è piaciuto di più scrivere in questo nuovo capitolo della saga?

La freschezza dei personaggi, perché a differenza di altri miei personaggi loro coetanei Marc e Alex hanno potuto vivere la loro vita fino a qui senza traumi o tragedie e quindi sono ancora adolescenti spensierati. Ci penseranno poi le vicende narrate nel libro a farli crescere e maturare.

Ci sarà un "next" di Hyperversum Next? Puoi darci qualche anticipazione?

Ebbene sì, finalmente posso dirlo: a Marzo 2017 uscirà, sempre per Giunti Editore, Hyperversum Ultimate, che prosegue le vicende di Marc e Alex. Sono molto contenta e spero che lo siano anche i miei lettori. 

Hai mai pensato di scrivere un romanzo in prima persona, come sta andando per la maggiore adesso negli Y/A?

Confesso che, a parte qualche rarissimo caso, i romanzi scritti in prima persona non mi soddisfano. A volte ho pensato di tentare l’esperimento, ma mi piace troppo avere due o tre punti di vista diversi nelle mie storie, specie quando posso includere anche quello dell’antagonista. Mi dà la possibilità di spaziare all’interno della trama e di effettuare più cambi di scena.

Hai altri progetti al momento in ambito letterario?

Per ora sto concludendo l’editing di Hyperversum Ultimate, poi valuterò il da farsi. Ho mille idee in testa: un romanzo per ragazzi, uno per un pubblico più adulto, una storia di fantascienza e un ritorno al mio amato Rinascimento. Ma per ora è davvero troppo presto per dire se una di queste idee sarà abbastanza buona da diventare un libro o se invece nel frattempo me ne verrà un’altra ancora diversa. Vedremo.  

Grazie per avermi ospitato su Fantasy Magazine!