In occasione di Stranimondi 2018, sabato 6 Ottobre l'autrice svedese Karin Tidbeck ha incontrato il pubblico degli appassionati di fantastico per presentare la sua opera, Amatka, tradotta in italiano e pubblicata a cura di Safarà Editore.

Amatka, disponibile in libreria dal 27 Settembre 2018, è un romanzo ambientato in un mondo distopico e ostile e parla della potenza del linguaggio. Gli oggetti di questo luogo, infatti, decadono in una poltiglia tossica se il loro nome non viene  pronunciato con frequenza.

Quello che mi spaventa e mi affascina del linguaggio è che dà forma alla realtà, ha affermato la Tidbeck. Fa decidere quello che è giusto e sbagliato, normale e anormale, accettato oppure escluso dalla società. Crea mondi a cui noi crediamo. La lingua però può essere programmata, per il bene o per il male, più essere insidiosa come un virus o uno strumento di salvezza.

L'autrice ha parlato delle sue letture, tra cui le opere di Ursula Le Guin, che, a parole sue, sa raccontare storie difficili con parole semplici, e ha raccontato la sua esperienza editoriale. Infatti è stata lei stessa, con l'aiuto di un traduttore professionista, a tradurre la propria opera dallo svedese all'inglese. Amatka in Svezia non aveva avuto la diffusione che lei sperava, così la Tidbeck l'ha portato oltre i confini del suo stato e ne ha pubblicato una versione rivista in inglese, da cui oggi la nostra traduzione in italiano.

L'autrice afferma che Amatka non è un libro "politico", come lo hanno spesso definito, bensì un romanzo femminista in cui non c'è un vero messaggio politico, ma lei si pone una serie di domande: cos'è la realtà? Come si muove la gente in questa realtà? A che prezzo una rivoluzione è accettabile? Che prezzo dobbiamo pagare per rendere sicura questa società?

A chi le domanda perché ha inserito nella trama una storia omosessuale, la Tidbeck risponde: Non è una decisione che ho preso all'inizio. La storia ha preso questa forma. Nei romanzi distopici spesso le persone sono oppresse anche in base al loro orientamento sessuale, ma non è questo il caso del mondo di Amatka, che si basa tutto sul lavoro: qui non avrebbe senso discriminare qualcuno in base al sesso, e non farlo lavorare per questo, sarebbe controproducente.

Parlando di distopia, l'autrice spiega che è un genere ben conosciuto in Svezia fin dagli anni '40. Appartiene al genre sci-fi e all'insieme più vasto della speculative fiction. In questo momento è un canale attraverso cui cerchiamo risposte al nostro presente, creando scenari immaginari che però ci fanno riflettere sulla realtà.

Per la sinossi dettagliata di Amatka e la biografia di Karin Tidbeck:

Amatka

Amatka

Articolo di Irene Grazzini Giovedì, 11 ottobre 2018

L'esordio italiano di Karin Tidbeck.

Leggi