La vigilia di Natale non è più la stessa per Clara (Mackenzie Foy) da quando è morta la madre.

Ma questo Natale diventerà speciale quando riceverà l'ultimo regalo pensato per lei dalla madre: un scrigno a forma di uovo, ideato da Drosselmeyer (Morgan Freeman), padre adottivo della madre di Clara, quindi nonno in pratica.

Lo scrigno si può aprire solo una chiave speciale. Indagando su questo mistero Clara troverà la porta dei Quattro Regni, un mondo parallelo dove sua madre era Regina. Ad accoglierla una zelante guardia (Jayden Fowora-Knight), un topolino impertinente e l'amichevole Fata Confetto (Keira Knightley) che però mette Clara sull'avviso che un terribile pericolo incombe sui Quattro Regni: la perfida Madre Ginger (Helen Mirren) ha ridotto in rovina quello che una volta era il regno dei divertimenti , e lo stesso vuole fare con gli altri regni.

Sarà necessario che Clara intraprenda una missione pericolosa per trovare la chiave dello scrigno, che è anche la chiave che permetterà ai regni di risorgere.

Keira Knightley e Mackenzie Foy
Keira Knightley e Mackenzie Foy

Lo schiaccianoci e i quattro regni, diretto da Lasse Hallström e Joe Johnston, è tratto dal racconto  del 1816 di E.T.A. Hoffmann Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi.

Un racconto del quale Alexandre Dumas padre scrisse l’adattamento Lo Schiaccianoci, per il balletto musicato da Pyotr Ilyich Tchaikovsky commissionato nel 1891 dal direttore dei Teatri Imperiali Russi. Rappresentato per la prima volta nella settimana precedente al Natale del 1892, il balletto fiabesco è diventato poi una tradizione natalizia in tutto il mondo.

C'è da dire che il film, attingendo a tutti i precedenti, si discosta quasi subito dall'essere una fiaba natalizia.

Si tratta di un classico viaggio iniziatico. La giovane Clara, chiamata all'avventura da un messaggero e consigliata da un mentore, inizia il suo viaggio eroico, alla ricerca di se stessa e del suo posto nel mondo.

Come finirà è abbastanza prevedibile, come tutto sommato previsti e prevedibili sono alcuni passaggi e colpi di scena.

Ma scopo di una fiaba non è generare suspense o sorprendere lo spettatore con risvolti imprevedibil. Lo scopo è bensì di intrattenerlo, raccontandogli una storia il cui finale porti a una riflessione, un insegnamento. Un viaggio più importante del punto di arrivo.

In questo il film, concepito come intrattenimento per famiglie, raggiunge il suo risultato.

Lo schiaccianoci e i quattro regni
Lo schiaccianoci e i quattro regni

La messa in scena è il trionfo della magia e dell'immaginazione digitale. Non manca, come nelle fiabe di un tempo, quel pizzico di inquietudine e senso del bizzarro, quasi dell'horror, che per una parte del ventesimo secolo proprio la Disney sembrava aver accantonato.

In questo senso Lo schiaccianoci e i quattro regni ricorda le prime prove della Disney, come Biancaneve e Bambi, più che altre fiabe rassicuranti.

Helen Mirren
Helen Mirren

A condire la ricetta contribuiscono le musiche di Tchaikovsky, i balletti (con la partecipazione della ballerina classica Misty Copeland), e la buona prova della convincente protagonista Mackenzie Foy. A sorreggere la scena una divertita e divertente Helen Mirren, una cattiva tutta da scoprire.

Il film scorre, anche se la parte centrale si ferma giusto un attimo, per poi decollare quando le atmosfere weird e steampunk in versione mainstream, lo pervadono.

Si tratta quindi di un pastiche confezionato dall'industria del cinema, non certo di un film visionario d'autore, però la produzione raggiunge l'obiettivo di coniugare inquietudine, sogno, fiaba e mistero, tutto a portata di grande pubblico.

Il risultato è  uno spettacolo che forse non diventerà un classico, ma che di certo potrà dare un'ora e mezza di intrattenimento confezionato con mestiere.