Cyberpunk 2077, Shadowrun, Tides of Numenera: la tendenza del mercato è quella di tradurre i giochi di ruolo (GdR) cartacei in esperienze videoludiche immersive e accessibili a tutti. La casa editrice VLG Publishing si muove però controcorrente, decidendo di trasportare Extremelot, storico chat-game italiano, nei salotti dei fan del carta-e-penna.

Cos'è Extremelot? 

Dichiaratamente ispirato a Dungeon&Dragons/Dragonlance, Extremelot è un browser game ideato nell’ormai remoto 1997, ma la cui presenza è ancora tanto vivace da mantenere tutt’oggi un numero non indifferente di giocatori attivi. In venti anni, la comunità che vi orbita attorno si è anzi consolidata: raduni e incontri si tengono con regolarità, garantendo un senso di appartenenza più unico che raro.

Le meccaniche di gioco sono state normate da una serie di regole in costante aggiornamento. Col tempo si è profilato quello che dagli interni viene amichevolmente chiamato “Gioco di Lot” (GdL), un approccio ludico profondamente interpretativo nel quale i Game Master hanno un ruolo più che marginale.

Sistema di gioco – i dadi

Sono “Darkman” Gianluigi Fedeli e “Lothas” Angelo Fortuna, ambo veterani di Extremelot, a occuparsi della traduzione cartacea del GdL. Pur prestando attenzione a quanto già presente sul mercato, i due hanno deciso di progettare un sistema di gioco del tutto inedito, affidandosi perlopiù sull’uso di dadi percentuali. Con i [dadi] percentuali si va più vicino alla personificazione, cioè all’esperienza personale, ci ha rivelato Fedeli. Per avanzare bisogna fare dell’esperienza, aumentare singolarmente le proprie qualità. […] Con il sistema percentuale il gioco è più personalizzato: il giocatore assume quello che in realtà è anche il suo stile, al 90% l’avatar sarà completamente suo.

Senza poter visionare il manuale nella sua interezza, queste dichiarazioni lasciano molto spazio all’interpretazione, ma si direbbe che la struttura ludica sia a cavallo tra Il richiamo di Cthulhu e Sine Requie, prendendo felicemente le distanze dal d20 System tanto abusato dai giochi di ruolo fantasy. 

Sistema di gioco – il narratore e i giocatori

L’Extremelot videoludico si è da sempre affidato al senso di interazione tra utenti, piuttosto che sull’arbitraggio meccanico dei moderatori esterni. È un format aleatorio, quasi un’autogestione, che Darkman e Lothas stanno cercando di preservare anche in formato cartaceo. Il tiro di dado è minimizzato, ci dev’essere un’interazione molto forte tra giocatori. Sono i giocatori che fanno il gioco. […] Abbiamo ideato un sistema che li incentivi a interagire tra di loro, più che a tirare il dado. Come in Lovecraftesque, inoltre, il ruolo di narratore può cambiare ed essere ruotato tra i diversi partecipanti. 

Il gioco di ruolo in “realtà aumentata”

Un dubbio malevolo si fa largo: con la sovrabbondanza di giochi di ruolo fantasy legati a brand internazionali (The Witcher, Pathfinder, L’Unico Anello, etc.), perché qualcuno dovrebbe favorire un prodotto ispirato a Extremelot? Cosa lo differenzierà dalla concorrenza?

La risposta é tanto inattesa, quanto curiosa: il GdR si integrerà direttamente con il GdL online. Il titolo è interconnesso con la comunità, si potrà giocare a tornei tipo Adventurers League (una serie di eventi-gioco ufficialmente legati a Dungeon&Dragons n.d.r.), giocando avventure che possano fare avanzare anche nel gioco online. […] Chi è impegnato da tempo con il GdL ha la possibilità di portare il suo personaggio su carta e partecipare a dei tornei certificati.

É uno sforzo molto grande, ci confessano, ma la volontà é quella di preservare e ampliare la comunità di Extremelot in quella che potrebbe essere considerata una “realtà immaginifica aumentata”, un universo in cui GdR cartaceo e videogame si fondono osmoticamente.

Extremelot verrà presentato in occasione del prossimo Lucca Comics&Games e sarà pubblicato da VLG Publishing, ramo della romana Vigamus Foundation.