A Lucca Comics & Games è stato presente anche quest'anno Paolo Barbieri, famoso illustratore fantasy che ha realizzato innumerevoli copertine di successi editoriali firmati da Michael Crichton, Ursula Le Guin, George R.R. Martin, Sergej Luk’Janenko, Marion Zimmer Bradley, Herbie Brennan, Cassandra Clare, Cecilia Randall, Licia Trosi, Alberto Angela, Wilbur Smith e tanti altri. Ha pubblicato vari libri illustrato, tra cui Favole degli Dei (2011), L'Inferno di Dante (2012), Zodiac (2016), Draghi e altri Animali (2017), Fantasy Cats (2017) e Unicorns (2018).

Quest'anno Barbieri ha collaborato al progetto della nuova veste grafica delle copertine della saga de La Ruota del Tempo di Robert Jordan, e inoltre ha presentato il suo nuovo libro illustrato, StarDragons, edito da Lo Scarabeo, in cui Andromeda, Pegaso, Perseo, Orione, Orsa Maggiore e tante altre costellazioni si trasformano in Draghi straordinari.

In seguito all'incontro di presentazione il 1° Novembre in Sala Ingellis, Barbieri ci ha accolto nello stand de Lo Scarabeo per parlarci in breve della sua nuova opera.

Perché di nuovo i draghi?

In primo luogo perché mi piacciono e soprattutto perché questa volta avevo l'opportunità di creare un libro sui draghi a colori, nonché di unire la figura del drago con le stelle. Da sempre la volta celeste ha fatto sognare l'umanità, con le sue costellazioni anche se sono cambiate nel corso dei millenni. Così come rimane il fascino del drago, animale non da combattere secondo me, ma piuttosto emanazione della natura.

Quali sono le differenze principali tra Draghi e Altri Animali e StarDragons?

Il primo libro sui draghi, edito da Mondadori, era rivolto anche a un pubblico di bambini. StarDragons è rivolto a un pubblico più totale, in cui ho avuto libertà di scegliere i disegni e i colori, quante forme realizzare, alternare matite colorate per dare variazioni al libro, un battito vitale.

Perché hai voluto affrontare di nuovo anche le costellazioni?

Mi piace reinterpretare argomenti che ho già affrontato, in Zodiac mi ero confrontato anche con la rappresentazione degli Dei. Tornare sui 12 segni zodiacali identificati nella mitologia greca è stato estremamente divertente. Le costellazioni alternano colori alla matita seppiata. Oggi le costellazioni ammontano a 88, tra moderne e antiche. Io mi sono dedicato alle classiche costellazioni antiche, o tolemaiche, e a 5 del mondo moderno, scelte ricollegandomi ai libri precedenti come Unicorns, e sulla base del loro rapporto con temi antichi riconoscibili, come la Croce del Sud e la Chioma di Berenice.

Molte tue opere sono ricollegabili all'antichità e alla mitologia greca. È questa la tua maggiore fonte di ispirazione?

L'antichità mi ha sempre influenzato, con le sue storie e i suoi miti, ma mi hanno influenzato anche i paesaggi in cui vivo e le persone che incontro ogni giorno: tutto finisce in un disegno e viene reinterpretato. È ciò che faccio in ogni libro.

Vuoi commentare qualche tavola in particolare?

Nei miei disegni lascio anche a me stesso dei punti di domanda, così come adoro ammirare quei disegni che lasciano un alone di mistero. Perché quel personaggio mi sta guardando in quel modo? Perché è posizionato lì? Cosa c'è dietro quell'oggetto? È la curiosità che manda avanti l'illustrazione. Io cerco di rappresentare una storia, ma lasciando spazio all'interpretazione dello spettatore. Comunque posso dire che in molte immagini ci sono riferimenti a film e miti, è un gioco che lascio scoprire al pubblico.

Due parole sulla tecnica che hai utilizzato su StarDragons?

Ho realizzato disegni sia digitali che con base a matita, perché mi piace variare, alternare l'antico della matita al moderno del digitale. Non utilizzo programmi 3D e anche quando lavoro sul computer, lavoro come su una tela.

Progetti futuri?

Di idee in testa ne ho tante, ma per il momento mi godo i draghi di questo libro, poi vedremo.