Quando convertite in giochi in scatola, le licenze videoludiche mostrano generalmente una scarsa profondità e si limitano a proporre “reskin” di classici quali Monopoli o Risiko. Lo sviluppatore videoludico Mojang e la casa editrice Ravensburger hanno deciso di unire le forze per stravolgere simili convenzioni e hanno dato vita a Minecraft: Builders & Biomes, titolo che mira a imporsi come esponente virtuoso di un franchising sempre più sfaccettato.

Il mondo di gioco

Minecraft il videogame è nato come sfogo creativo dello svedese Markus Persson, il quale ha formato un intero universo partendo dalle fattezze geometriche essenziali del cubo. Ogni cosa in Minecraft è squadrata e spigolosa, formata da “pixel” in tre dimensioni che vengono continuamente generati in modo procedurale per simulare esperienze inedite e confini apparentemente infiniti.

Queste scelte estetiche vengono richiamate anche dalla giocabilitá del videogame stesso, il quale diviene una scusa per esplorare quella che di fatto è una scatola dei giochi piena di mattoncini con cui supportare la propria immaginazione. L’essenza di Minecraft è infatti quella di estrarre dalla nuda terra dei materiali con cui costruire oggetti, edifici e sculture. Minecraft: Builders & Biomes emula le atmosfere del suo progenitore, riportando sulla plancia di gioco i punti nevralgici dell’esperienza videoludica.

Il setup

Predisporre una partita di Minecraft: Builders & Biomes è estremamente semplice. Viene formato un reticolo 4 x 4 di carte-edificio e carte-mostro che funge da “tabellone” di gioco, quindi vengono poste tutto intorno le 16 tessere-arma, infine si crea il cubo delle risorse unendo i 64 cubetti di legno che rappresentano i minerali di costruzione.

Fatto questo, non resta che consegnare a ogni giocatore la sua plancia di gioco e il rispettivo mazzo delle tessere-armi di partenza, quindi si conclude ponendo tutte le pedine al centro del “tabellone” e si da il via alla partita.

Il gioco

Iniziando dal giocatore più giovane, ogni partecipante ha l’occasione di compiere due azioni tra le seguenti: ottenere due risorse dal cubo dei minerali, muoversi e rivelare le carte-edificio, costruire un edificio già rivelato, combattere una carta-mostro o raccogliere una tessera-arma.

Nei primi round di gioco, le carte sul tabellone sono tutte capovolte ed è quindi prioritario il navigare la plancia per scoprire gli edifici, i mostri e le armi. Il combattimento si dipana pescando casualmente dal proprio mazzo di tessere-arma tre tessere: se il valore di danno di queste eguaglia o supera la vitalità del mostro assalito, questi viene sconfitto e si potranno accumulare i benefit segnalati sulla sua carta.

Gli edifici, ineluttabile punto nevralgico del gioco intero, sono rappresentati da terreni (i bioma), da stili edilizi e da funzioni accessorie e vengono costruiti pagando la quantità di risorse segnalate alla base del tassello. A ogni fase di gioco, saranno le costruzioni a definire, direttamente o indirettamente, la mole di punti guadagnati da ogni giocatore.

Le risorse si attingono dal “giacimento” minerario, accumulando blocchetti di legno che rappresentano la sabbia, la pietra e l’ossidiana. Non è tuttavia possibile accanirsi sul cubo in maniera indiscriminata, gli unici pezzi accessibili sono quelli che hanno la superficie superiore e almeno due dei lati scoperti. La scelta delle proprie manovre minerarie non è particolarmente complessa, ma si concretizza in un’esperienza vivace che saprà fare breccia nel cuore di tutti i giocatori.

Nella sua semplicità, in ogni caso, cela una sorprendente profondità strategica: oltre a poter ostacolare gli avversari, una pesca oculata può alterare gli equilibri della partita. L’intero gioco viene infatti ritmato da tre fasi di gioco che a loro volta vengono determinate proprio dall'esaurimento delle risorse.

Ogni fase termina quando viene rimosso un intero piano del giacimento. Questo vuol dire che, a seconda di come è stato consumato il cubo delle risorse, è possibile che la partita termini in poche mosse sospinta da un'improvvisa accelerazione. Una volta eliminato il terzo strato di cubetti, la partita termina e si calcolano i punteggi finali.

I materiali

Ravensburger non ha certo lesinato sui materiali con Minecraft: Builders & Biomes. Dalle carte-terreno alle schede riassuntive di gioco, buona parte dei componenti è stato stampato su cartoncino spesso e resistente, garantendo non solo la longevità al prodotto, ma anche una certa coerenza estetica con le grafiche di gioco.

I cubi delle risorse sono composti di legno massello colorato e offrono una presenza materica accattivante che ricorda i giochi di costruzione tipicamente legati alla prima infanzia. Vista l’alta ricercatezza dei componenti, deludono le pedine di gioco, banali pezzi di cartone innestati in basamenti di plastica. Si tratta tuttavia di un’incrinatura minore e i più esigenti potranno tranquillamente adoperare dei sostitutivi.

Conclusioni

Per essere un titolo in licenza, Minecraft: Builders & Biomes eccelle sia nel design che nella realizzazione, ma proprio la sua dipendenza dalla controparte digitale si dimostra croce e delizia dell’intero prodotto, con alcuni orpelli che si sarebbero potuti sfoltire per garantire una maggiore immediatezza. Si tratta tuttavia di dossi minori e già alla seconda partita tutti saranno in grado di cogliere le sfumature strategica del titolo.

L’alta riconoscibilità del brand non deve far desistere i giocatori veterani: Builders & Biomes sa offrire un’esperienza ludica piena ed appagante che si rivela ottimale per introdurre ai giochi strategici i neofiti e i giocatori più giovani. Il sodalizio tra Mojang e Ravensburger riesce quindi a coprire il divario che separa il consumatore occasionale da quello navigato, offrendo un terreno comune che non mancherà di garantire un punto d’incontro per i giocatori dal diverso livello di esperienza.