Yummy 

È cominciata prestissimo questa terza giornata del Trieste Science+Fiction Festival, per la precisione a mezzanotte con il film belga Yummy di Lars Damoiseaux, horror demenziale perfetto per inaugurare Halloween. Michael, Alison e la madre di lei decidono di andare in una clinica che si occupa di chirurgia plastica nell’est Europa perché lei vuole ridurre il suo seno troppo prosperoso. Michael in un giro perlustrativo dell’ospedale un po’ fatiscente trova una ragazza legata ad un letto con una museruola. Per cercare di aiutarla la libera senza sapere che in realtà è affetta da un virus che zombizza chiunque venga morso. Da lì a poco gran parte dei pazienti e medici della clinica sono infettati, e la coppia, insieme ad uno sparuto gruppo di sopravvissuti deve cercare una via di uscita.

Gli amanti del genere splatter-demenziale alla Bad Taste di Peter Jackson ameranno Yummy perché mixa la giusta dose di sangue, vomito e totale idiozia dei protagonisti, in un’ora e mezza in cui si ride parecchio. Bisogna ovviamente staccare il cervello e lasciarsi andare a un prodotto da cui i palati fini devono ad ogni costo tenersi alla larga.

Mortal

Mortal è invece la pellicola delle 20.00 di André Øvredal, che cerca di portare in chiave più o meno realistica nel presente la mitologia norvegese. Eric è un ragazzo americano braccato dalla polizia poiché sospettato di aver incendiato la fattoria in cui viveva da parenti locali. In realtà sta sviluppando dei superpoteri che non riesce a gestire se non con l’aiuto della bella Christine, una giovane psicologa di cui si innamora. Per il ragazzo è però difficile gestire la propria paura e non fare del male a nessuno, specie quando si sente sotto attacco. 

André Øvredal da qualche tempo si è trasferito a Hollywood dove ha esordito con i poco brillanti horror Autopsy e Scary Stories to Tell in the Dark, dopo aver diretto in patria nel 2010 Troll Hunter, diventato un piccolo cult. Forse a questo è dovuto il ritorno in Norvegia per Mortal e il ripescaggio di miti della propria terra come Thor. Rendere però realistico il dio del tuono è davvero un’impresa troppo ardua per chiunque e, specie nel finale ogni buon senso si è esaurito da tempo.

SF8

Continua anche la visione di SF8 con l’inquietante quinto episodio intitolato White Crow. Juno star del web si trova in un periodo non roseo della sua carriera, per questo decise di giocare in diretta Tv ad un gioco che può essere vinto solo affrontando la propria paura più profonda, cosa che può diventare mortalmente pericolosa. Love Virtually è il sesto episodio della serie e forse il meno interessante tra quelli visti fino ad ora, ma comunque di ottimo livello. In un futuro non troppo lontano un’applicazione permette alle persone di incontrarsi in un mondo virtuale per innamorarsi. Nella realtà molti si sono sottoposti a interventi di chirurgia plastica che hanno standardizzato il loro aspetto, per questo Han e Seo hanno optato per apparire nel virtuale con il loro vecchio aspetto. Quando Love Virtually smette di funzionare sono terrorizzati all’idea di incontrarsi dal vivo, perché la bellezza potrebbe influenzare i veri sentimenti che hanno iniziato a provare l’uno per l’altra.