Come si può classificare un genere che tende a sfuggire alle definizioni quasi per scelta ontologia? A questa domanda sembra voler risponde il saggio La letteratura weird. Narrare l’impensabile, di Francesco Corigliano, edito da Mimesis Edizioni.

Il libro

La letteratura weird. Narrare l’impensabile
La letteratura weird. Narrare l’impensabile

Questo studio indaga la natura della weird fiction, con l’intento di contestualizzarla e darne una definizione. A partire da un inquadramento storico della letteratura del soprannaturale e delle sue tendenze evolutive, l’analisi punta a superare la concezione di weird come termine legato esclusivamente ai pulp magazines statunitensi dei primi anni del Novecento. L’obiettivo è dimostrare che il weird è un modo narrativo a sé stante, adoperato anche al di fuori della ristretta categoria dei pulp, e derivato da alcuni assunti della letteratura più comunemente nota come “fantastica”. Il lavoro è diviso in due parti: la prima, teorica, approfondisce l’esistenza e le ragioni del weird come modo letterario; la seconda applica quest’ottica modale ad alcuni testi selezionati tra le opere di tre autori di primo Novecento: Howard Phillips Lovecraft, Stefan Grabin´ski e Jean Ray. 

L'autore

Francesco Corigliano è docente di scuola secondaria di primo grado in Calabria. Nel 2019 ha conseguito un dottorato di ricerca all’Università della Calabria con una tesi sulla weird fiction incentrata sulla definizione del concetto stesso di weird. Si occupa dei meccanismi teorici della letteratura dell’orrore e dei suoi rapporti con il folklore. Ha pubblicato articoli sulle opere di vari autori, quali Eraldo Baldini, Giovanni Magherini-Graziani e Thomas Ligotti.

Il panel

L'autore ha trattato questo tema durante un panel alla scorsa Stranimondi, disponibile di seguito.

Francesco Corigliano, La letteratura weird. Narrare l’impensabile, Mimesis Edizioni, Collana DeGenere, pagg. 264, 22€