Il fascino delle opere di Robert E. Howard continua ancora oggi a esercitare il suo epico e immortale richiamo. In questa antologia (pubblicata originariamente nel 1990 nella collana Oscar fantasy di Mondadori con il titolo L’ira di Conan) vediamo il muscoloso Conan vestire i panni di coraggioso e indomito bucaniere del mare di Vilayet, quelli di capo della guardia reale del regno di Khauran, e dopo varie peripezie anche quelli di cacciatore dei tesori di splendide civiltà ormai inghiottite dal tempo.

Tra Conan e i suoi progetti si frappongono, fra gli altri, divinità quasi invincibili che governano serpenti giganti (Il demone di ferro); maghi potentissimi con poteri temuti da ogni uomo (Il cerchio nero); giganteschi uomini di colore collezionisti di teste (Lo stagno dei neri); e creature mostruose pronte a uccidere chiunque disturbi il sonno delle rovine di città ormai deserte (Ombre al chiaro di luna, I gioielli di Gwahlur).

Chi abbia gustato i due film girati sulle avventure di Conan, rispettivamente Conan il barbaro di John Milius e Conan il distruttore di Richard Fleischer, resterà piacevolmente sorpreso da diverse analogie tra queste pellicole e alcuni racconti dell’antologia: per esempio, chi ha apprezzato il capolavoro di Milius non potrà che leggere con piacere l’indimenticabile scena in Nascerà una strega in cui Conan è inchiodato alla croce, gli avvoltoi volteggiano sopra la sua testa e uno di essi ha l’ardire di scendere su di lui.

Conan è un barbaro che non esita un attimo ad abbattere la sua pesante lama su un nemico ostile, ma che non esita neppure quando bisogna salvare una donna spaventata dagli orrori che è costretto ad affrontare insieme a lei. E’ legato al presente, non pensa al passato e non fa particolari progetti per il futuro, se non quelli che riguardano bottini e saccheggi.

Lo stile di Howard risulta molto efficace, asciutto quando occorre e sapientemente colorito quando c’è bisogno di descrivere sanguinosi combattimenti, gli sfarzi delle rovine di una civiltà antica o la mostruosa fisionomia di mostri e creature bestiali destinati ad assaggiare presto la spada di Conan.

Ma Howard non ha puntato soltanto sulla qualità dello stile, bensì si è concentrato parecchio anche sul costruire storie molto complete, spesso approfondendo gli intrighi politici o le strategie militari che costringono Conan ad agire in un certo modo, oppure le ragioni storiche di un dato evento. Il tutto, si intende, per immergere più facilmente il lettore nel contesto dell’età Hyboriana.

E’ anche per queste scelte che i racconti dello scrittore texano sono spesso lunghi e divisi in capitoli e in un caso l’autore sfiora sia per lunghezza che per struttura narrativa la forma del romanzo breve. E’ il caso di Il cerchio nero, il racconto che dà il titolo all’antologia.

Robert E. Howard riesce con la sua grande sicurezza stilistica e la sua strabiliante fantasia ad accompagnare il lettore in terre da sogno popolate da maghi, mostri, donne belle e sensuali, pirati spietati e soprattutto da tantissima avventura. Chiunque apprezzi il fantasy eroico troverà in questo libro grandi soddisfazioni.

I racconti contenuti nell’antologia:

1.Lo Stagno dei Neri (The Pool of the Black One)

2.Malfattori a palazzo (Rogues in the House)

3.Ombre al chiaro di luna (Shadows in the Moonlight)

4.La regina della Costa Nera (Queen of the Black Coast)

5.Il demone di ferro (The Devil in Iron)

6.Il cerchio nero (The People of the Black Circle)

7.Nascerà una strega (A Witch Shall Be Born)

8.I gioielli di Gwahlur (Jewels of Gwahlur)

Autore: Robert E. Howard

Titolo: Conan. Il cerchio nero

Traduzione di: Diana Georgiacodis e Lidia Lax

Editore: Mondadori

Collana: Oscar bestsellers

Edizioni precedenti: I edizione Oscar fantasy febbraio 1990 con il titolo L’ira di Conan

Mese e anno di pubblicazione: giugno 2005

Tipo: Antologia di racconti

Genere: fantasy

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